martedì 17 dicembre 2013

FEDI (PD): Legge di stabilità: un errore non prorogare le detrazioni fiscali per carichi di famiglia per i residenti all’estero.

Il testo della legge di stabilità che emerge dai lavori della Commissione bilancio della Camera non conterrà, per la prima volta dal 2007, le detrazioni fiscali per carichi di famiglia. Il Governo si era impegnato ad introdurle già dal Senato ma poi non era stato in grado di individuare le necessarie coperture. Alla Camera, nonostante la sottoscrizione di varie proposte emendative da parte di tutti i deputati eletti all'estero, i gruppi o non hanno segnalato gli emendamenti o non hanno lavorato per trovare le coperture. Il risultato è che le detrazioni fiscali per carichi di famiglia, introdotte dal Governo Prodi ed estese ai residenti all'estero per tre anni fin dalla legge finanziaria 2007, prorogate negli anni dei Governi Berlusconi e Monti, decadono in questa legislatura. Non sono in grado di fare previsioni sulle reali possibilità che il Governo riesca a introdurre un emendamento sulla delega fiscale o su alcuni degli altri provvedimenti collegati alla legge di stabilità. È facile prevedere, invece, che dal prossimo anno sia possibile assistere, su questi temi, ad una serie di azioni politico-amministrative e ricorsi, sicuramente a livello UE, probabilmente anche a livello nazionale.

lunedì 16 dicembre 2013

Adelaide e Brisbane non chiuderanno: positiva apertura del Governo sulla fase di riorientamento della rete diplomatico-consolare nel mondo

“Le sedi consolari di Adelaide e Brisbane hanno ricevuto comunicazione dalla Farnesina di sospendere le procedure di chiusura. Si tratta di una scelta positiva del Ministero degli Affari Esteri che ci induce a ritenere avviata una fase nuova di interlocuzione con il Parlamento sul riorientamento della rete diplomatico-consolare nel mondo” - ha dichiarato l'On. Marco Fedi appena appresa la notizia da fonti d'informazione in Australia. “Ritengo indispensabile cogliere questa opportunità che immagino significhi sospendere anche la chiusura di 33 altre sedi nel mondo come annunciato recentemente dalla Direzione Generale per le risorse e l'innovazione. Valuto positivamente l'operato del Governo e l'azione del Parlamento - unitaria - sui temi della presenza nel mondo della nostra diplomazia, dei servizi consolari alle comunità stabilmente residenti all'estero, dei nuovi migranti e delle nuove mobilità, del made in Italy e della sua diffusione nel mondo e delle imprese che si muovono nel mondo. Credo sia utile in questa fase proporre nuovamente un’autentica revisione della spesa, a invarianza dei servizi, continuando a garantire la nostra presenza nel mondo, anche nelle nuove aree strategiche nel mondo” – ha ricordato l’On. Marco Fedi.

martedì 10 dicembre 2013

Fedi (PD): Sindacati e Patronati hanno scritto parte della nostra storia in Italia e nel mondo. Hanno ancora molti compiti da svolgere per il presente e il futuro

“Quella del servizio che sindacati e patronati hanno dato e danno agli emigrati, non è una storia residuale. Essa, anzi, può trovare nuovi spazi nella tutela dei migranti”, ha dichiarato l'On. Marco Fedi in sede di audizione di sindacati e patronati nel Comitato per gli italiani nel mondo della Commissione affari esteri della Camera. “Cose da fare ce ne sono fin troppe. Deve ancora realizzarsi la piena integrazione dei nostri connazionali all’estero nelle realtà di residenza, così come devono ancora essere realizzati obiettivi di parità di trattamento. Sindacati e patronati hanno quindi un compito importante nell'affermazione dei diritti e nella tutela delle persone, in particolare dei più deboli. Possono dare voce a milioni di lavoratori e lavoratrici, emigranti ed oggi immigrati, che chiedono equità, diritti di cittadinanza, tutela del lavoro, rappresentanza. In questo lungo percorso fatto di risultati positivi - dalla stagione delle Convenzioni bilaterali alla presenza diffusa sui territori – e di aspetti negativi - i tagli al fondo dei patronati, il ritardo nella convenzione con il Ministero degli Esteri, la rinuncia alla ratifica di nuove convenzioni, lo smantellamento della rete consolare – è intervenuta l'azione di demolizione di diritti e speranze portata avanti dal Governo Berlusconi e non sempre efficacemente contrastata da altri, che spesso hanno subito i condizionamenti dell'incerto momento politico ed economico. Per queste ragioni la mobilitazione del 10 dicembre nel mondo è un fatto importante rispetto al quale noi, da deputati, con un atto di indirizzo rivolto al Governo, in Commissione o in aula, proporremo una nuova centralità della tutela dei più deboli e degli italiani nel mondo. La rinuncia ad una efficiente ed articolata rete consolare ha messo in crisi il principio di sussidiarietà che per molti anni ci ha consentito di fare squadra, di lavorare per obiettivi comuni, di costruire insieme il nostro futuro. La vostra agenda è la nostra – ha continuato Fedi. Deve essere l'impegno per trasformare le vostre proposte, le idee comuni, in atti parlamentari di indirizzo nei confronti del Governo. In questa prospettiva, crediamo sia necessario riprendere la definizione delle convenzioni di sicurezza sociale in attesa di ratifica e aggiornare quelle esistenti. Analogamente, le convenzioni in materia fiscale è tempo che siano aggiornate. L'INPS, a sua volta, con la nuova gestione INPDAP, deve migliorare il sistema di pagamento delle pensioni e di verifica dei redditi oltre a chiarire le condizioni della gestione delle pensioni pubbliche. Nel disegno di legge di stabilità abbiamo presentato emendamenti anche sui temi della sicurezza sociale e degli indebiti. A questo proposito, però, una più energica azione deve essere avviata per evitare la formazione degli indebiti, anche differendo il pagamento della 14esima. Abbiamo infine posto all'attenzione del Governo la questione dell'IMU e delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia. Una maggiore collaborazione con sindacati e patronati – ha concluso Fedi - potrà consentirci di raggiungere importanti obiettivi per i quali è utile che anche le confederazioni sindacali sollecitino con maggiore energia il Governo. La convenzione con il MAE e la possibilità di diversificare l'azione dei patronati assistendo i nuovi migranti italiani nel mondo, sono esempi concreti di una immediata azione comune tesa a raggiungere obiettivi di tutela e assistenza, in un’ottica di affermazione dei diritti dei migranti”. On. Marco Fedi

domenica 8 dicembre 2013

On. Marco Fedi su mozione e risoluzione Consolati

On. Marco Fedi interviene sul tema della rete consolare nel mondo e su mozione e risoluzione presentati al Senato e alla Camera




sabato 7 dicembre 2013

On. Marco Fedi su legge stabilità

On. Marco Fedi interviene sul passaggio alla Camera della legge di stabilità e sui temi per gli italiani nel mondo

martedì 3 dicembre 2013

FEDI (PD): Le decisioni sono sempre politiche

Nel corso dell’Assemblea plenaria del CGIE si è aperto un dibattito sulla seconda fase di chiusure di strutture consolari nel mondo, che per la diffusa sensibilità che al tema è legata, sta proseguendo in questi giorni. Desidero ribadire quanto ho già dichiarato: è necessario avere al più presto su questa questione un confronto in Parlamento e nelle sedi più idonee. Credo sia utile ripartire dalla decisione di congelare le chiusure di consolati e istituti di cultura, assunta dal Governo Monti e dal Ministro Terzi nella scorsa legislatura, per evidenziare ciò che a me appare ovvio: si congela una decisione amministrativa, non l’applicazione di norme approvate dal Parlamento. È fin troppo evidente che ci troviamo in una situazione in cui scelte amministrative sono diventate, nei fatti, decisioni politiche. Decisioni formalmente amministrative, ma sostanzialmente politiche che, pur se condizionate da esigenze di bilancio, sono state prese secondo priorità di spesa adottate dall'Amministrazione e assolutamente distanti dalle priorità indicate dalla spending review. Distanti dal punto di vista temporale, poiché nella prima tornata di chiusure le norme sulla revisione della spesa non erano ancora state approvate. Distanti nei contenuti e nelle scelte, visto che la revisione della spesa condotta dalla Farnesina, che doveva essere ad invarianza dei servizi, non ha colto le proposte più qualificanti presentate dal Comitato misto Esteri-Parlamento per la spending review. Siamo da troppo tempo osservatori delle politiche della Farnesina verso gli italiani all'estero per non sapere che le decisioni amministrative hanno sempre responsabilità politiche. Per questa ragione il confronto deve essere politico e deve avvenire nelle opportune sedi istituzionali.