mercoledì 26 febbraio 2014

DEPUTATI PD ESTERO: GLI ITALIANI ALL’ESTERO SARANNO PRESENTI CON LE LORO PROPOSTE IN TUTTI I PASSAGGI DI RIFORMA DEL GOVERNO RENZI

Quale sarà lo spazio reale degli italiani all’estero nella prospettiva di governo delineata dal Presidente Renzi davanti al Parlamento al momento della fiducia? La risposta a questo interrogativo è stata per noi la motivazione del voto di fiducia che abbiamo espresso e sarà la traccia che guiderà il nostro impegno nei confronti di questo Governo e nel corso di questa legislatura. La nostra valutazione, dunque, è di ordine non formale ma sostanziale. Non siamo tra quelli che auspicano richiami formali, le piccole scappellate di cortesia agli italiani all’estero, puntualmente contraddette poi dalle avare politiche messe in campo dai governi che si sono succeduti dal 2008 in avanti. Ci importano, invece, i passaggi reali nei quali si vedrà se il disegno riformatore e realizzatore avanzato da questo Governo si tramuterà in fatti concreti. Per quanto ci riguarda, daremo tutto il nostro contributo perché ciò avvenga. Intanto, con il nostro voto abbiamo dichiarato di condividere la direzione di marcia, vale a dire la necessità e l’urgenza di riformare l’impianto istituzionale, il sistema e la prassi amministrativa e giudiziaria del nostro Paese, prima che sia troppo tardi. In secondo luogo, con il nostro voto abbiamo condiviso con convinzione il proposito di spostare tutte le energie e le risorse disponibili sulle politiche per la crescita, dal lavoro al sostegno alle imprese, dalla scuola alla promozione dell’internazionalizzazione del nostri sistema produttivo e culturale. Lungo questa strada, se sarà intrapresa con la determinazione che è stata prospettata, ci saranno diversi incroci nei quali ci si dovranno necessariamente intercettare gli italiani all’estero. Così sarà fin dall’imminente discussione della nuova legge elettorale per dire una parola chiara e definitiva sul voto per corrispondenza e sulla sua contestuale riforma sulla base delle opzioni che il gruppo del PD ha già avanzato e che quasi tutte le altre forze hanno dichiarato di condividere. Così sarà per la riforma dell’impianto costituzionale, a partire dal superamento del bicameralismo perfetto, entro la quale si dovrà dire una parola altrettanto chiara sullo spazio di rappresentanza riconosciuto ai cittadini italiani all’estero. Per quanto ci riguarda, non abbiamo alcun dubbio che questo spazio, come affermato in una risoluzione della direzione del PD approvata all’unanimità, debba essere pieno certamente nella Camera che voterà la fiducia al Governo e, aggiungiamo, anche nel Senato della autonomie, nel quale sarà opportuno che prosegua e si valorizzi l’interlocuzione ormai consolidata tra le nostre comunità all’estero e le autonomie regionali e locali. Così sarà anche per la traduzione concreta della priorità che il Governo intende dare alla scuola e alla cultura, che si dovrà allargare dall’importante questione dell’’edilizia scolastica al più in generale rafforzamento del nostro sistema formativo e alla sempre maggiore autorevolezza a livello globale del nostro sistema linguistico-culturale. Si tratterà di misurare, comunque, le intenzioni con l’entità degli investimenti e, più ancora, con l’avanzamento delle riforme necessarie in questo campo, per altro già preannunciate sia da alcune nostre proposte di legge che dai documenti del CGIE. Così sarà, ancora, per il necessario e ulteriore impulso da dare all’internazionalizzazione del sistema economico italiano, che già da tempo si giova del grande sostegno dato dal nostro retroterra emigratorio di decine di milioni di persone d’origine e che dovrà svilupparsi ormai, come di recente riconosciuto nello stesso Piano Destinazione Italia, nell’individuare progetto per progetto il tipo di contributo che ognuna delle nostre comunità potrà dare al radicamento delle iniziative nelle aree prescelte. Così sarà, infine, quando si tratterà di affrontare in sede parlamentare le delicate politiche della cittadinanza e dell’integrazione. Queste politiche dovranno avere la capacità e il respiro ideale ed etico per considerare la comunità italiana in una dimensione globale, sia quando vede emigrare suoi concittadini in altri Paesi, ai quali si chiede il rispetto dei diritti civili e politiche attive di integrazione, che quando deve accogliere cittadini di altri Paesi, ai quali è giusto riconoscere le cose che per noi stessi chiediamo. Il voto di fiducia che abbiamo dato al Governo Renzi, insomma, è il nostro impegno ad essere presenti in questi passaggi nodali e a fare in modo che le risposte siano positive in particolare sui punti che abbiamo ricordato. Lo faremo per fare ancora una volta e fino in fondo il nostro dovere verso il mondo che rappresentiamo e perché siamo certi che le soluzioni positive in questo campo siano uno dei migliori sostegni che si possa dare alla ripresa dell’Italia”. Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta

lunedì 24 febbraio 2014

VENEZUELA. PORTA E FEDI ESPRIMONO SODDISFAZIONE PER LA LIBERAZIONE DELL’ITALIANO GIUSEPPE DI FABIO

I due parlamentari del Partito Democratico auspicano anche la fine della violenza e la ripresa di un dialogo tra governo e opposizione. "Giuseppe Di Fabioè stato rimesso in libertà. Avevamo seguito il caso all’indomani del suo arresto in Venezuela, sollecitati dai familiari in Italia e dalla nostra collettività in Venezuela. Abbiamo ricevuto tempestivamente questa notizia dalla nostra Ambasciata a Caracas, che ringraziamo per il suo intervento tempestivo e per l’attenzione con la quale ha seguito attraverso il Consolato questa vicenda. Vogliamo sperare che questo atto sia contestuale alla fine di tutte le forme di violenza, sia da parte delle forze dell’ordine che da alcuni settori della stessa opposizione. Il Venezuela è un grande Paese, storicamente vicino all’Italia anche grazie ad una delle più grandi collettività italiane residenti all’estero; a questo Paese vogliamo e dobbiamo mostrare una vicinanza e una solidarietà sempre maggiore e non soltanto quando l’Italia è sollecitata in questo senso. Per questo invitiamo anche il nuovo governo italiano a seguire con interesse e sensibilità quanto avviene in Venezuela, contribuendo anche in questo modo non solo al rafforzamento dei profondi legami tra i due Paesi e le nostre popolazioni ma anche ad una ripresa del confronto civile e politico su basi di rispetto democratico e del ripudio ad ogni forma di violenza". On. FabioPorta, Presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera dei Deputati On. Marco Fedi, Membro della III Commissione Affari Esteri e Comunitari Roma, 24 febbraio 2014

venerdì 21 febbraio 2014

On. Marco Fedi su Governo Renzi

On. Marco Fedi interviene su prospettive nuovo Governo Renzi





giovedì 20 febbraio 2014

DEPUTATI PD ESTERO: “SI RITIRI DEFINITIVAMENTE LA MISURA SULL’ACCONTO DEL 20% SUI BONIFICI ESTERI”

“Siamo stati tra i primi a chiedere al Ministro dell’Economia di disporre il ritiro del provvedimento che prescriveva agli intermediari finanziari di applicare indiscriminatamente e preventivamente la ritenuta del 20% sui bonifici provenienti dall’estero, sicché non possiamo che essere soddisfatti della decisione del direttore dell’Agenzia delle entrate di sospendere la misura entrata in vigore dal primo febbraio. A tale decisione si accompagna l’indicazione di rimettere a disposizione dei legittimi beneficiari le somme che fossero state già accantonate, il che contribuisce a superare le negative conseguenze di un provvedimento sbagliato. Saremmo ancora più contenti se il nostro Paese evitasse questi passi falsi che scaricano sui cittadini l’ordinaria inefficienza della pubblica amministrazione e che, soprattutto all’estero, danno dell’Italia un’immagine di un paese fiscalmente vessatorio e burocraticamente cristallizzato. Il rinvio a luglio dell’applicazione delle procedure relative alle ritenute tuttavia non è sufficiente, anzi è in esplicita contraddizione con le motivazione dello stesso rinvio. Il direttore dell’Agenzia delle entrate, infatti, precisa che la ritenuta preventiva è di fatto superata dallo sviluppo negli ultimi giorni dello scambio automatico multilaterale di informazioni sui redditi di fonte estera dei residenti italiani. Bene, se questo è vero – e non c’è ragione di dubitarne – esiste una ragione in più per abolire, e non solo per sospendere, una misura tanto vessatoria quanto inutile. Ci attendiamo che questo sia fatto al più presto. Per quello che ci riguarda continueremo a vigilare e a sollecitare il Governo, non appena sarà nelle pienezza delle sue funzioni, affinché la misura sia definitivamente ritirata e la giusta lotta all’evasione e all’elusione fiscale per i guadagni finanziari e gli investimenti fatti all’estero avvenga con gli strumenti moderni ed efficaci che le tecnologie e gli accordi multilaterali mettono a disposizione. La vita degli italiani di questi tempi è già tanto complicata che non si sente veramente di aggiungere altre complicazioni, per altro ingiuste ed inutili”. Fedi, Farina, Garavini, La Marca, Porta

martedì 18 febbraio 2014

FEDI (PD): Presentata interrogazione su call centre in Australia

In una nota congiunta dei Consolati italiani in Australia è stata comunicata la sospensione del servizio di call centre predisposto dalle stesse autorità diplomatiche italiane. Su questo tema – ha annunciato l’On. Marco Fedi – ho presentato un’interrogazione al Ministero degli Affari esteri per ottenere informazioni sulle iniziative che si adotteranno per superare in maniera definitiva la logica del call centre garantendo comunque l’informazione, il contatto e la comunicazione con i cittadini. Nell’interrogazione ricordo che il call centre rappresenta il principale strumento di informazione e comunicazione per gli utenti dei servizi consolari deciso dalla nostra amministrazione degli Esteri, nonostante il parere negativo più volte espresso dalla rete di rappresentanza degli italiani nel mondo: parlamentari, Cgie, Comites e rete associativa e di servizio. Negli ultimi anni, attraverso atti di sindacato ispettivo, sono state segnalate criticità sui costi di gestione dei call centre, sui costi per gli utenti, sui disservizi in tante parti del mondo. In questi giorni, in Australia, si registra l’ulteriore disagio provocato agli utenti della nostra rete diplomatica e consolare a causa dell’improvvisa chiusura della Team Australian Company, società che gestiva il servizio Call Centre per conto della nostra Ambasciata e di tutti i Consolati in Australia. Ho inoltre chiesto quali sono stati, in questi anni di attività del call centre, i costi per la pubblica amministrazione dello Stato italiano relativamente a progettazione, organizzazione e gestione del servizio offerto dalla Team Australian Company.

FEDI (PD): Proroga delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia per i residenti all’estero

Con l’approvazione definitiva del decreto mille proroghe è stata confermata la proroga di 12 mesi per le detrazioni fiscali per carichi di famiglia. Si tratta di detrazioni fiscali per familiari a carico per contribuenti non residenti. A partire dal periodo d’imposta 2007, i soggetti non residenti, possono usufruire delle detrazioni per carichi di famiglia di cui all’art. 12 del TUIR. Ogni anno tale possibilità è stata prorogata. Si ricorda che, per fruire della detrazione per familiari a carico, è necessario che i soggetti non residenti in Italia dimostrino, con idonea documentazione, che le persone cui tali detrazioni si riferiscono non possiedano un reddito complessivo superiore al limite previsto dalla legge, compresi i redditi prodotti fuori dal territorio dello Stato, e di non godere localmente di alcun beneficio fiscale connesso ai carichi familiari. Siamo soddisfatti che, grazie al lavoro comune tra eletti all’estero di Camera e Senato, sia stato conseguito questo importante risultato – ha ricordato l’On. Marco Fedi - ma ora dobbiamo lavorare per ottenere il definitivo inserimento di questa giusta norma, che persegue l’obiettivo della piena equiparazione e parità di trattamento tra lavoratori, nel panorama fiscale italiano.

EVITARE INGIUSTIFICATE GENERALIZZAZIONI NELL’APPLICAZIONE DELLA RITENUTE SUI BONIFICI PROVENIENTI DALL’ESTERO

DEPUTATI PD ESTERO: “EVITARE INGIUSTIFICATE GENERALIZZAZIONI NELL’APPLICAZIONE DELLA RITENUTE SUI BONIFICI PROVENIENTI DALL’ESTERO” “Un’ulteriore complicazione della vita fiscale dei cittadini e una riprova agli occhi degli stranieri che l’Italia è un Paese pesante dal punto di vista dei rapporti economici, con tutto quello che ne deriva in termini di scoraggiamento di eventuali intenzioni di iniziative e investimenti. In questo modo sono state interpretate da alcuni organi di stampa specializzati – e rischiano di apparire ad una più vasta opinione pubblica - le modalità di attuazione delle disposizioni sul monitoraggio fiscale prescritte dal Ministero del Tesoro alle banche, chiamate ad applicare una ritenuta del 20% sui bonifici internazionali in ingresso nel Paese. Naturalmente, è giusto che il trattamento fiscale dei cittadini italiani sia uniforme per quanto riguarda i guadagni derivanti da operazioni finanziarie, sia che queste operazioni avvengano in Italia che all’estero. Tra l’altro, la legge, adottata per rendere coerente la nostra normativa con gli indirizzi in materia adottati dagli organismi comunitari, prescrive che una serie di introiti debbano essere menzionati nella dichiarazione dei redditi e che se le operazioni passano per gli intermediari, questi siano tenuti a fare la ritenuta prescritta e a darne notizia al fisco. Ciò che a nostro avviso rappresenta un’eccessiva estensione dei poteri di controllo e di imposizione fiscale è nel fatto che le banche siano sollecitate a fare la ritenuta del 20% su tutti i bonifici provenienti dall’estero, a prescindere da una preventiva distinzione tra quelle dovute e quelle non dovute. E poiché le detrazioni non dovute sono quelle riguardanti i normali rapporti tra le persone fisiche, le prestazioni professionali e le attività delle piccole imprese che operano anche all’estero, la misura rischia di essere vissuta cone un ennesimo cappio al collo da parte del fisco. E’ vero che con una semplice autocertificazione preventiva alle banche è possibile scongiurare il rischio di prelievi indebiti o che, nel caso in cui questo si concretizzi, è possibile richiedere quanto erroneamente trattenuto. Ma conoscendo i tempi dei rimborsi praticati in Italia non c’è da stare troppo tranquilli. Ripetiamo, tutto ciò che sul piano del contrasto all’evasione fiscale si può fare, deve essere fatto. Ma non considerando tutti i cittadini potenziali evasori fiscali e, soprattutto, dando preventivamente informazioni adeguate e adottando misure semplici e non indifferenziate. Ora, l’informazione su una misura entrata in funzione dal primo febbraio è stata onestamente inadeguata, anzi inesistente. E le forme con cui si è deciso di applicare questa disposizione sono così generalizzate da mettere in difficoltà proprio le persone più semplici che hanno minori conoscenze e minori tutele. In un Paese che si è storicamente sviluppato per le rimesse dei suoi emigranti forse ci vorrebbe più attenzione e rispetto, soprattutto in un momento nel quale l’emigrazione verso l’estero è ripresa ed è pensabile che alcune forme di sostegno familiare siano destinate a incrementarsi. Per questo chiediamo che il Ministero del Tesoro ritorni su questa situazione per limitare le trattenute ai casi necessari e per invitare le banche a non dare un’interpretazione restrittiva alle indicazioni regolamentari adottando un automatismo che alla fine scarica in modo generalizzato sui cittadini adempimenti burocratici di cui francamente non si sente il bisogno”. Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta ESITO VOTAZIONE CAMERA Presenti 453    Votanti   449    Astenuti    4    Maggioranza 225    Hanno votato sì  438     Hanno votato no   11     La Camera approva. Indirizzo Paese AUTOCERTIFICAZIONE SUI FLUSSI FINANZIARI DI PROVENIENZA ESTERA Il (La) sottoscritto (a), ……………………, nato (a) ………….. il ……………. e residente a .................................. in via ……………..……, n. …, codice fiscale............................., titolare presso il Vostro Istituto del conto corrente bancario n. ………………………., con riferimento alla normativa fiscale sul monitoraggio (DL 167/90, ed in relazione alle modifiche apportate dal Decreto Legge 97/213), con la presente autocertifica, così come previsto dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 38/E del 23.12.2013, che tutti i flussi finanziari provenienti da conti correnti esteri depositati presso gli Istituti di Credito ……. (indicare lo Stato) ed accreditati sul citato conto corrente bancario, sono frutto esclusivo di attività di lavoro dipendente prestato all’estero. Si chiede pertanto che su detti redditi non venga applicata la prevista ritenuta di acconto del 20%. La presente autocertificazione riguarda la generalità dei miei flussi accreditati sul conto corrente presso il Vostro Istituto. Eventuali modifiche rispetto a quanto sopra dichiarato sarà tempestivamente a Voi comunicato. In fede, Nome e Cognome Luogo e data Firma

giovedì 13 febbraio 2014

FEDI (PD) SUGLI ACCORDI DI SICUREZZA SOCIALE: FINALMENTE RIPRESO IL CAMMINO DI QUELLI CON ISRAELE E NUOVA ZELANDA

FEDI (PD) SUGLI ACCORDI DI SICUREZZA SOCIALE: FINALMENTE RIPRESO IL CAMMINO DI QUELLI CON ISRAELE E NUOVA ZELANDA



ROMA\ aise\ - “Finalmente è ripreso il cammino delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale che era rimasto fermo per anni a causa della difficoltà di sostenere gli eventuali oneri finanziari che ne potevano derivare. Una buona notizia certamente, sia per i vantaggi che ne possono derivare per i cittadini italiani che si sono trasferiti in diversi paesi del mondo e per quelli di questi stessi paesi insediatisi in Italia, che per il messaggio di ripresa e di serietà che in questo modo l’Italia dà sul piano internazionale".
Questo il commento di Marco Fedi, deputato del Pd eletto in Australia, che oggi saluta "con particolare soddisfazione il varo da parte del Consiglio dei Ministri dei disegni di legge di conversione degli accordi di sicurezza sociale con Israele e con la Nuova Zelanda, oltre che, naturalmente, con importanti realtà come il Canada e il Giappone. Una soddisfazione che non mi esimerò di manifestare nel momento del passaggio di questi provvedimenti nelle sedi parlamentari che li discuteranno e approveranno".


"Sul merito dei disegni di legge, - annota Fedi – quello relativo all'Accordo con Israele, stipulato a Gerusalemme nel 2010 e che finalmente arriva alla ratifica italiana, prevede la tutela dei lavoratori al seguito delle imprese e consente la totalizzazione dei contributi per coloro che hanno lavorato in Italia prima di trasferirsi nello Stato ebraico. Restano purtroppo fuori le situazioni in precedenza considerate nello scambio di lettere tra il Governo italiano e quello israeliano, che pure riguardano diverse figure sociali. L’ho già fatto presente in una mia interrogazione al governo che ho presentato l’11 luglio 2013. Tuttavia, nei passaggi parlamentari successivi non mancheremo di approfondire questi aspetti e di sollecitare soluzioni utili per l’insieme dei lavoratori interessati agli intrecci di lavoro e previdenziali tra i due paesi".
L’accordo di sicurezza sociale con la Nuova Zelanda, aggiunge, "a sua volta, attendeva da anni una sua conclusiva definizione, essendo stato non solo firmato dall’Italia, ma anche ratificato dal Parlamento neozelandese. Io stesso ne avevo sollecitato la conclusione quando ancora D’Alema era ministro degli Esteri, che aveva manifestato la sua disponibilità, reiterata successivamente anche dai ministri Frattini e Terzi. Ora finalmente ci siamo e anche questo diventa un tassello dell’impegno dell’attuale Governo di restituire credibilità al nostro Paese nei rapporti con i partner internazionali".
"Dal momento che la strada si è riaperta, confidiamo che un’analoga attenzione possa manifestarsi nei riguardi dell’accordo bilaterale con il Marocco, che – ricorda, concludendo, Fedi – interessa a molti cittadini di quel Paese presenti nel nostro territorio e a un buon numero di nostri connazionali impegnati, soprattutto in iniziative economiche, nel territorio marocchino”. (aise)

giovedì 6 febbraio 2014

Intervista On Marco Fedi SBS radio 4 feb 2014





Marco Fedi intervistato da Luisa Perugini, SBS Radio, 4 febbraio 2014, su legge elettorale, Partito Democratico, democrazia parlamentare, rete consolare