martedì 24 giugno 2014

FEDI (PD): LE NUOVE MOBILITÀ SONO UNA RISORSA ALL'ESTERO DA VALORIZZARE E COLLEGARE

FEDI (PD): LE NUOVE MOBILITÀ SONO UNA RISORSA ALL'ESTERO DA VALORIZZARE E COLLEGARE

Fedi (PD): Le nuove mobilità: risorsa all'estero da valorizzare e collegare

La Casa Internazionale delle Donne ha ospitato l'iniziativa "Italia, California: perché partire?", interessante dibattito sul tema delle nuove mobilità nel mondo, che ha preso spunto dal cortometraggio “On the Journey... nel mezzo del cammin”, realizzato da Maria Luisa Forenza. Nel dibattito ho voluto sottolineare che i processi migratori, le mobilità professionali, i collegamenti tra giovani, studenti, ricercatori, scienziati e manodopera nel mondo rappresentano una sfida ma anche un’importante opportunità. La sfida non può che essere in direzione della trasformazione del nostro Paese, di un piano di riforme per creare lavoro, opportunità formative, ricerca scientifica e tecnologica, semplificazione amministrativa e investimenti. Occorre una crescita culturale che trasformi l'Italia in paese di opportunità per i giovani non solo italiani, ma anche europei e di ogni parte del mondo. Il flusso di nuovo impetuoso di partenze dall'Italia comporta una perdita grave di intelligenze e capacità creativa e produttiva. Non tutte le storie di mobilità e migrazione nel mondo sono caratterizzate da successo. In diversi casi alla partenza - spesso dura – fanno seguito gli insuccessi, lo sfruttamento, anche all'estero, e un rientro altrettanto duro. Il primo passaggio è quello della conoscenza. Il dato quantitativo, anche se ancora frammentato, ci parla di un'AIRE in costante crescita, oltre i 4.5 milioni di cittadini italiani. Il dato statistico, ancora non ben rilevato, ci induce a una prima considerazione: l’emigrazione italiana nel mondo, l’esodo che ha costituito un’Italia fuori d’Italia, gli oltre 60 milioni di italo discendenti fuori dai confini nazionali, è passata per lungo tempo inosservata sul piano della ricerca scientifica. Per molti anni, essa è stata dimenticata dal punto di vista storico, politico e culturale. Oggi il rapporto è stato in parte recuperato dal punto di vista politico, anche con la rappresentanza in Parlamento. Nella sfera culturale, però, abbiamo bisogno di un ulteriore sforzo di conoscenza. Una più attenta conoscenza deve essere il prologo di un impegno per cambiare l'Italia: non si tratta unicamente di lavoro, semplificazione, investimenti, ma anche di cittadinanza, formazione, merito e opportunità. Aprire l'Italia al mondo significa anche far crescere la nostra capacità di attrazione di cervelli e soprattutto far crescere il profilo dei diritti delle persone, in tutte le sfere, dalla cittadinanza ai temi di genere. Ancora pochi e incerti sono i dati e le ricerche sui nuovi flussi, soprattutto dal punto di vista qualitativo. Un esame di questo genere può portare chi ha responsabilità politiche a proporre soluzioni. Noi abbiamo posto all’attenzione del legislatore e del Governo il tema delle migrazioni con la richiesta di inserirle in forme pluridisciplinari nel percorso formativo, la realizzazione di un museo delle migrazioni, che collochi l’emigrazione italiana nel contesto dei processi globali di movimento delle persone e la rete da realizzare tra vecchia e nuove migrazioni, oltre alla mobilità delle professioni e agli scambi tra chi studia e fa ricerca nel mondo. Le motivazioni tradizionali, gli effetti delle teorie di push e pull, come distinte spinte tra classi sociali e di reddito, oggi in Italia trovano una generale condizione di mancanza di speranza nella possibilità di raggiungere tre obiettivi: le opportunità di carriera, soprattutto per donne, il riconoscimento del merito, legato anche alle opportunità di ricerca e di formazione, il reddito generalmente insufficiente a raggiungere un livello sociale accettabile e adeguato. La formazione italiana è di altissimo livello, sicuramente di livello internazionale. Eppure, l’Italia oggi non offre ancora sufficienti occasioni di confronto e crescita, culturale, linguistica e di conoscenza del mondo, non offre ancora sufficiente autonomia, anche gestionale, alle nuove generazioni. E’ una carenza riconoscibile in molti nostri giovani che si proiettano nel mondo. Credo perciò che ogni sforzo vada fatto per arrivare a un numero maggiore di corsi universitari di doppia laurea, a una maggiore cooperazione tra università e mondo della ricerca e delle imprese, a rafforzare le opportunità offerte attraverso il Servizio Civile Universale, a lavorare per realizzare in tempi brevi la garanzia giovani a livello europeo e raggiungere l'obiettivo di rinnovamento generazionale nella pubbliche amministrazioni. Le nuove mobilità sono quindi una grande risorsa per il nostro Paese, sulla quale puntare per rafforzare la presenza italiana nel mondo.

L’AMBASCIATORE ZAZO FIRMA A MELBOURNE UN MEMORANDUM PER LA PROMOZIONE DELLA LINGUA ITALIANA







L’AMBASCIATORE ZAZO FIRMA A MELBOURNE UN MEMORANDUM PER LA PROMOZIONE DELLA LINGUA ITALIANA

lunedì 23 giugno 2014

Fedi e La Marca (PD): Positiva approvazione in Consiglio dei Ministri di tre importanti ratifiche con Canada, Israele e Giappone

Positiva l’approvazione in Consiglio dei Ministri degli accordi fra l’Italia e il Canada e fra Italia e Giappone, in materia di sicurezza sociale, e fra Italia e Israele sulla previdenza sociale. Si tratta di tre disegni di legge di ratifica di trattati internazionali che erano stati già approvati nell’ultimo Consiglio dei Ministri del Governo Letta e che ora tornano a pieno titolo tra le priorità del Governo Renzi. Positiva l’azione del Ministro Mogherini che in questo modo rilancia l’azione del Governo nel settore delle convenzioni bilaterali di reciprocità in materia di sicurezza sociale.

giovedì 19 giugno 2014

DEPUTATI PD ESTERO: CHI LAVORA PER I RISULTATI E CHI ABBAIA ALLA LUNA

Il MAIE, con il piglio tra il goliardico e il guerrigliero che si è dato da quando è passato all’opposizione, casualmente subito dopo che è stato reso noto l’elenco dei sottosegretari, si lamenta per la troppo assidua presenza ai lavori d’aula dei parlamentari del PD, che in questo modo rischierebbero di sostenere anche i provvedimenti sbagliati, come quello che contiene i 300 euro per la domanda di riconoscimento della cittadinanza. Comprendiamo sinceramente il loro disagio, considerata la frequenza delle presenze di quei colleghi di un movimento che, con un semplice ritocco, ben a ragione si potrebbe ribattezzare MAIA: Movimento Associativo degli Italiani Assenti. Ma i nostri colleghi, che sono uomini di mondo, hanno mangiato la foglia: non importa se si è assenti nei lavori parlamentari, basta essere presenti nella propaganda e nelle chiacchiere per far finta di fare gli interessi degli italiani all’estero. E così, anche questa volta, sulla delicata questione dei famosi 300 euro, hanno rifilato una serie di sciocchezze che prescindono totalmente dai dati reali e dall’obiettività dei fatti: tanto che importa, basta alzare la voce per cercare di avere ragione anche quando si ha torto. Allora, cercando di rimettere le cose in fila, dobbiamo ricordare che: i 300 euro di imposizione sui riconoscimenti di cittadinanza a favore di persone maggiorenni sono arrivati in un provvedimento approvato dal Senato, sul quale il Governo alla Camera ha messo poi la fiducia; immediatamente i deputati del PD hanno detto che quell’imposizione poteva avere una ragione plausibile solo se “restituita” in forma di servizi, vale a dire con interventi diretti a smaltire le montagne di arretrati sulla cittadinanza; i 300 euro in ogni caso non sono una tassa sulla cittadinanza perché – solo per chi si è preso la briga di leggere il decreto – riguarda i riconoscimenti di cittadinanza italiana per i maggiorenni ("Art. 7-bis. – Diritti da riscuotere per il trattamento della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana di persona maggiorenne: euro 300,00"), quindi non si applica per chi iscrive all’anagrafe i figli, a meno che non lo faccia quando sono già adulti, né si applica per gli acquisti di cittadinanza o i riacquisti previsti dall’attuale normativa; ad ogni modo, mentre i mitici MAIA continuavano ad abbaiare, i deputati del PD hanno presentato un emendamento alla legge nel quale si vincolavano i proventi dei 300 euro alla formazione presso i consolati di un Fondo diretto a reinvestire in termini di servizi le risorse acquisite; i deputati del PD, nel parere che la Commissione Esteri ha espresso sul provvedimento, in assenza di tutti i mitici MAIA, hanno fatto inserire la condizione che i proventi fossero destinati ai consolati per migliorare i servizi ai connazionali a beneficio dei connazionali, a partire da quelli relativi alle pratiche di cittadinanza; poiché il Governo ha messo la fiducia, per regolamento tutti gli emendamenti sono decaduti, compreso quello dei deputati del PD, pur dichiarato ammissibile; i deputati del PD hanno fatto allora l’unica cosa che per regolamento si poteva fare, vale a dire un ordine del giorno nel quale si impegnava il governo a fare le cose contenute nell’emendamento; l’ordine del giorno, con riformulazione, è stato accolto dal Governo, che si è impegnato a utilizzare i fondi per contrattualizzare personale in loco per formare task force da impegnare presso i consolati con lo scopo di riassorbire le giacenze di centinaia di migliaia di domande arretrate e accelerare le procedure. Mentre i deputati del PD, presenti in Commissione e in Aula, dicevano e facevano queste cose, i mitici MAIA che facevano? Abbaiavano alla luna, naturalmente. I deputati PD estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta

FEDI (PD): RIORGANIZZARE IL SISTEMA DI PROMOZIONE DEL SISTEMA ITALIA ALL’ESTERO

FEDI (PD): RIORGANIZZARE IL SISTEMA DI PROMOZIONE DEL SISTEMA ITALIA ALL’ESTERO

FEDI (PD): RIORGANIZZARE IL SISTEMA DI PROMOZIONE DEL SISTEMA ITALIA ALL’ESTERO

Nel convegno “Una promozione diversa per un’Italia diversa”, organizzato dal Comitato per gli italiani nel mondo e per la promozione del Sistema Paese della Camera dei Deputati, in collaborazione con AssoCamerEstero, ho cercato di richiamare l’attenzione dei qualificati operatori presenti e dei colleghi parlamentari su tre essenziali questioni. La prima è l’esigenza di coinvolgere in modo più diffuso il Parlamento non solo sui molteplici aspetti dell’internazionalizzazione del nostro sistema economico, sui quali già alcune commissioni stanno lavorando, ma soprattutto sul ruolo che le comunità italiane all’estero possono svolgere in questa direzione. Il loro apporto, in particolare, o è evocato con ricorrente enfasi retorica senza concreti riferimenti operativi o è addirittura considerato con sufficienza. Mi è sembra opportuno, dunque, prospettare la presentazione di un atto di indirizzo parlamentare che risponda al duplice obiettivo di aumentare il livello di consapevolezza della classe politica e di definire una prospettiva di lavoro nella quale precisare obiettivi ravvicinati e concreti. Il secondo aspetto è quello della scarsa coerenza degli strumenti di promozione e il loro tendenziale depotenziamento a causa delle riduzione delle risorse a disposizione. La “cabina di regia”, già operante, è certamente cosa utile ma non ha, né può avere, la capacità di incidere in profondità né di realizzare sinergie risolutive. Per questo non è da escludere la riflessione di una legge quadro di riorganizzazione degli strumenti di promozione affinché possa essere meglio sostenuta questa fase di ricollocazione internazionale dell’Italia ora che la crisi sembra allentare la sua morsa. Va considerata, infine, una contraddizione che da tempo si è aperta all’interno delle nostre comunità. Mi riferisco al Made in Italy, la leva strategica più importante della nostra economia in questa fase, che proprio per la sua attrattività ha suscitato un’ondata di imitazioni e di falsificazioni. Ebbene, nel quadro generale della difesa dei nostri prodotti nel mercato internazionale, è necessario valutare quali misure normative e comunicazionali possano essere messe in campo per creare un filtro più stretto a beneficio delle nostre comunità, che sono uno dei più diretti bacini di consumo e un fattore di irradiazione dei prodotti di qualità. Un motivo, insomma, di approfondimento e di intervento. In questo sforzo un ruolo di rilievo devono avere le Camere di Commercio, rinnovate e innovative, capaci di attingere anche alle nuove professionalità italiane nel mondo, espressioni attuali del grande patrimonio dell'emigrazione, e una rete diplomatica che sia in grado di trasformare l'azione internazionale del nostro Paese in opportunità di crescita economica. Necessario quindi collegare sempre di più gli aspetti dell’internazionalizzazione economica e commerciale con la ricerca scientifica e tecnologica e con la promozione linguistico-culturale. Il danno peggiore alla nostra economia deriva, oltre che dall’Italian sounding o dal tentativo di copiarci, che deve comunque essere contrastato, dal non mettere a frutto questa presenza nel mondo, questa rete di sostegno che dialoga ogni giorno con i consumatori, che ogni giorno contribuisce a rafforzare l’Italia, che ogni giorno risponde alla domanda crescente di più Italia nel mondo e che, in alcuni momenti della nostra storia, è stata in grado di mantenere alto il nome dell’Italia. Oggi il rapporto sempre più forte deve essere con i consumatori all’estero, con chi sostiene e apprezza il Made in Italy, con chi riesce a discernere tra ciò che ha un suono italiano e ciò che effettivamente racconta – in termini di ricerca stilistica, qualità di produzione, colori e sapori – la storia di un popolo e di un Paese.

martedì 17 giugno 2014

COMPETITIVITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE/ FEDI (PD): PER L’ESTERO SOLO QUALCHE SPERANZA



ROMA\ aise\ - “Maggiore trasparenza nella spesa e
qualche segnale positivo. Per il resto tagli e tasse. Il quadro
complessivo è ancora insufficiente”. Questo il “sintetico giudizio” di Marco Fedi, deputato Pd eletto all’estero, sulle norme che il decreto legge in materia di competitività e giustizia sociale introduce per gli italiani all’estero.
Visto il voto di fiducia chiesto dal Governo, il decreto “verrà
approvato senza emendamenti” quindi “introduce alcune misure per le
comunità italiane nel mondo inserite dal Senato. Si tratta del
provvedimento che ha introdotto il bonus fiscale di € 80 mensili e sul
quale il Governo ha posto la questione di fiducia anche alla Camera e
quindi non sono possibili miglioramenti del testo”.

Secondo Fedi, “con l’approvazione del decreto si apre una necessaria
discussione con il Governo sulla organizzazione della rete
diplomatico-consolare nel mondo, sulle risposte alla aumentata richiesta
di servizi consolari e sulle assunzioni di personale impiegato
localmente. Ed ha solo inizio il percorso per una maggiore trasparenza
nelle spese di rappresentanza dei consolati”.

COMPETITIVITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE/ FEDI (PD): PER L’ESTERO SOLO QUALCHE SPERANZA

SBS Audio and Language : Italian : Highlight: Tensions-within-PD

 On. Marco Fedi





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martedì 3 giugno 2014

Intervista SBS On Marco Fedi 2 giugno 2014

Intervista di Luisa Perugini, SBS Australia, su celebrazioni Anniversario della Repubblica, politica italiana, risultato voto Parlamento europeo, 2 giugno 2014



domenica 1 giugno 2014

On. Marco Fedi su Anniversario della Repubblica

Da oggi si celebra l'Anniversario della Repubblica: al Veneto Club a Melbourne, On. Marco Fedi interviene su Anniversario della Repubblica, nostra storia comune, difesa dei valori comuni e cammino per le riforme