mercoledì 29 ottobre 2014

FEDI (PD): Fermare la logica della riduzione dei servizi, contenere i tagli e avviare una vera revisione della spesa



I prossimi passaggi su legge di stabilità e di bilancio si prefigurano particolarmente severi per le comunità italiane nel mondo. Pur consapevoli delle oggettive difficoltà legate alla situazione della finanza pubblica ed agli obblighi di bilancio, devo rilevare che nuovamente la dimensione dei tagli in alcuni capitoli per gli italiani nel mondo è superiore alla media. Oltre al grave taglio al fondo per i Patronati, se ne profilano altri, non meno severi ai capitoli della Direzione generale italiani all'estero e politiche migratorie. Decurtazioni superiori al 10% e, in casi come la promozione linguistica, al 20%.
Analogamente si registrano decurtazioni consistenti nel settore della promozione del Made in Italy e della internazionalizzazione, con riduzioni che superano il 50% e che rischiano di vanificare l'ottimo lavoro svolto in questi anni dalle Camere di Commercio all'estero.
E’ necessario ricordare a Governo e parlamentari che il ruolo dei Patronati è sancito nella Costituzione e il finanziamento delle loro attività deriva dai contributi previdenziali dei lavoratori. E’ bene che tutti sappiano, inoltre, soprattutto chi è distante dalla vita delle nostre comunità all’estero, che il Patronato di fatto è stato uno strumento complementare della rete degli Istituti di previdenza e, con il tempo, è diventato sempre più sostitutivo del loro ruolo, soprattutto fuori d’Italia. Oltre tutto, il tema non è solo quello della legittimità del taglio ma della convenienza, anche in termini economici, di una riduzione dei servizi, quando sia in Italia e ancor più all’estero, i Patronati rappresentano una insostituibile rete di assistenza e tutela, e quindi di tenuta delle nostre comunità.
La tabella 6 del Ministero degli affari esteri ci consegna una previsione di spesa sui singoli capitoli che rispetta poco gli impegni assunti in sede di revisione della spesa e colpisce in modo particolare scuola e cultura. Tutto ciò in assenza di una proposta di riforma e dopo un momento di confronto tra i soggetti impegnati nella diffusione di lingua e cultura nel mondo che, almeno sulla carta, aveva lasciato sperare in un’inversione di tendenza.
L’impegno in Parlamento per modificare questa tendenza alla riduzione di stanziamenti e servizi per gli italiani nel mondo non mancherà. Ma sarebbe utile, in questa fase, una riflessione ulteriore anche da parte del Governo.
Vorrei sottolineare, infine, l’urgenza di estendere anche ai residenti oltre i confini dell’area politica ed economica europea le detrazioni fiscali per carichi di famiglia. Un’ultima osservazione la dedico al Governo: valuto negativamente le esitazioni sul rinnovo dei Comites.
Dopo avere sostanzialmente avviato l’iter per il rinnovo, nonostante alcune nostre perplessità sulla mancata riforma, i segnali di ripensamento e i tentennamenti sono francamente incomprensibili. Se ripensamento ci dev’essere, ci sia sui tagli e le riduzioni di bilancio perché riguardano la vita delle comunità italiane nel mondo!

martedì 21 ottobre 2014

FEDI (PD) ALLA CONVENTION DI ANCONA: CCIE RETE DA VALORIZZARE

FEDI (PD) ALLA CONVENTION DI ANCONA: CCIE RETE DA VALORIZZARE

SEMINARI “POLITICHE MIGRATORIE E DELL’INTEGRAZIONE”



Nell’ambito della collaborazione avviata dall’on. Marco Fedi con il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università La Sapienza di Roma sono stati organizzati tre seminari sui temi delle politiche migratorie e dell’integrazione per gli studenti del Master in “Migration and Development” diretto dal Prof. Triulzi e dei Corsi di laurea (triennale e magistrale) in “Cooperazione allo sviluppo” dei Professori Marco Cilento e Cristina Giudici.
I tre seminari hanno lo scopo di presentare, in chiave comparativa, le politiche migratorie, di accoglienza e di integrazione di diversi Paesi a forte impatto migratorio.
I primi due seminari si sono svolti presso l’Università di Roma La Sapienza, Ex-Caserma Sani, in Via Principe Amedeo. 
Il 13 ottobre scorso, 120 studenti hanno affrontato il case study dedicato alle politiche migratorie, di accoglienza e di integrazione adottate negli ultimi trent’anni dall’Australia.
Dopo gli interventi introduttivi del Prof. Antonello Biagini, Prorettore Vicario della Sapienza, del Prof. Umberto Triulzi, Direttore del Master “Migration & Development”, del Prof. Cilento e della Dottoressa Claudia Zaccai della Facoltà di Sociologia, sono intervenuti l’ On. Marco Fedi e il Sen. Francesco Giacobbe.
Nelle loro relazioni i parlamentari del PD hanno illustrato dettagliatamente l’evoluzione della legislazione australiana in materia di migrazioni. Un approfondimento rilevante è stato dato alla politica del multiculturalismo inaugurata negli anni settanta dal Premier laburista Gough Whitlam, recentemente scomparso. Una politica quest’ultima straordinariamente innovatrice che ha segnato in maniera indelebile le politiche di integrazione e di welfare delle comunità immigrate e della stessa società australiana facendo del Paese uno tra i più avanzati a livello internazionale.
Fedi ha poi analizzato l’attualità politica australiana, presentando le ultime posizioni del governo conservatore Abbott in tema di immigrazione, rifugiati, richiedenti asilo, immigrazione clandestina e multiculturalismo. Posizioni particolarmente restrittive e che segnano un arretramento nella tradizione dell’accoglienza in Australia ma che si inseriscono in un quadro di generale irrigidimento da parte di molti governi conservatori occidentali anche a causa della perdurante crisi economica e dei contradditori e drammatici conflitti in atto in molte aree del mondo.
Un altro tema di grande interesse affrontato da Fedi è stato quello della cittadinanza australiana e delle modalità e dei tempi con cui un immigrato può oggi farne richiesta in Australia. L’attualità del confronto con l’Italia su questa materia non è sfuggito agli studenti che sulla questione sono intervenuti in molti durante il vivace dibattito che ha concluso il primo incontro.
Il secondo seminario, svoltosi ieri 20 ottobre, ha affrontato tre case studies. La deputata Francesca La Marca ha riferito sulle politiche migratorie del Canada, i deputati Porta e Fedi hanno illustrato rispettivamente la realtà brasiliana e quella statunitense alla luce dei nuovi flussi migratori globali e regionali.
Nel corso del seminario sono intervenuti i professori Cilento e Cristina Giudici. Numerose le richieste di chiarimenti e le domande da parte degli studenti.
L’ultimo dei seminari in programma si terrà lunedì 27 ottobre presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto. La prima parte del seminario affronterà i case studies riguardanti la Svizzera, la Francia e la Germania. La seconda parte sarà dedicata ad una analisi comparativa del voto a distanza. Interverranno i deputati Fedi e Laura Garavini e per l’Università La Sapienza il Prof. Antonello Biagini, il Prof. Umberto Triulzi, i Professori Cilento e della Dottoressa Claudia Zaccai.

FEDI (PD): Camere di Commercio Italiane all’Estero: una rete di presenze da valorizzare per la promozione del made in Italy nel mondo, per gli investimenti in Italia e la cultura italiana



Intervenendo ad Ancona dove si è svolta la Convention della Camere di Commercio all’estero, l’On. Marco Fedi, nel portare il saluto del Comitato per gli italiani nel mondo della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, ha posto l’accento sul ruolo importante che svolgono ogni giorno le Camere di Commercio.
“Abbiamo bisogno di questa rete articolata sui territori, dobbiamo valorizzarne il lavoro e la professionalità. Hanno raggiunto, attraverso ristrutturazioni e riorganizzazioni ed un sistema meritocratico di cofinanziamento, importanti traguardi di efficienza e trasparenza. Credo sia necessario ricercare le forme più adatte per coinvolgere le comunità d’origine italiana presenti all’estero nei progetti e attività di sostegno all’internazionalizzazione e per dare coerenza, stabilità e più efficace sinergia alle attività di consultazione che localmente sono adottate da Ambasciate e Consolati nei diversi settori di intervento. La rete delle Camere di Commercio – ha ricordato Fedi nel suo intervento – sono chiamate oggi ad una sforzo in direzione della promozione e sostegno economico, commerciale e culturale, alla nuova imprenditoria che si muove nel mondo”.
“Dobbiamo arrivare alla definizione di ‘Piani Promozionali Paese’, già utilmente sperimentati nella promozione linguistica e culturale, aventi una proiezione pluriennale, in modo da razionalizzare, coordinare e rendere più efficaci gli interventi e da cogliere in modo più adeguato le potenzialità di cui l’Italia può disporre nel mondo. Contemporaneamente – ha sottolineato Marco Fedi – dobbiamo evitare le duplicazioni della offerta dei servizi, le contraddizioni tra i vari livelli di responsabilità ed arrivare ad una riforma che consenta una maggiore fluidità del sistema della promozione economica e commerciale nel mondo”.
“Nei “Piani Promozionali Paese” si faccia riferimento anche a corsi di formazione per i Temporary Export Managers, a campagne locali per contrastare efficacemente l’Italian sounding e promuovere l’Italian Quality ed alla definizione di piattaforme per il commercio elettronico che rispondano a criteri normativi nazionali ed internazionali accettati nei vari Paesi, nonché all’attrazione di investimenti commerciali e produttivi verso l’Italia. Le Camere di Commercio italiane nel mondo costituiscono uno snodo importante, un raccordo delle comunità di affari italiane nel mondo e potrebbero adeguatamente assumere anche il ruolo di agenti di nuove forme di promozione del made in Italy in una logica di multilateralità. In una possibile riforma il ruolo delle Camere di commercio all’estero andrebbe quindi integrato con il ruolo dell’agenzia per il commercio con l’estero che continua ad avere un ruolo guida per l’internazionalizzazione” – ha concluso l’On. Marco Fedi.  

martedì 14 ottobre 2014

FEDI (PD): Grave errore non rinnovare il lettorato alla Monash University di Melbourne



La decisione di non rinnovare un lettorato nel mondo è sempre sbagliata. I lettorati nelle università estere sono un punto di forza della nostra presenza culturale e linguistica; indebolire questa rete di contatti, ricerca e professionalità è un errore. Non per caso, del valore dei lettorati e dei risultati da essi raggiunti in termini di formazione e di relazioni culturali si parlerà specificamente la prossima settimana a Firenze nel corso degli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Annunciare la chiusura di alcuni di essi alla vigilia di questo importante momento di riflessione e di rilancio della lingua italiana è una palese contraddizione che forse si sarebbe fatto bene ad evitare.
La chiusura di alcuni lettorati s’inquadra, come è noto, nel processo di revisione della spesa imposta a ciascun ministero. La revisione della spesa alla Farnesina o in qualsiasi altro ministero, tuttavia, si dovrebbe affrontare eliminando gli sprechi, razionalizzando le uscite e riducendo i costi amministrativi, non certo tagliando gli investimenti in campo culturale e linguistico.
Farlo poi con la Monash University di Melbourne, che ha un campus in Italia, a Prato, e sta investendo per realizzare una presenza formativa e culturale in questo Paese, oltre ad essere un errore in sé, rappresenta un ulteriore esempio di disattenzione verso l’Asia Pacifico. Per indurre ad una più seria riflessione e favorire un ripensamento ho presentato oggi una interrogazione in proposito al Ministero degli affari esteri, con la speranza che i tempi della risposta siano compatibili con la delicatezza e l’urgenza della decisione.
On. Marco Fedi