Le elezioni dei COMITES (Comitati
degli Italiani all’Estero) si avvicinano. Entro la fine di ottobre chi desidera
partecipare al voto dovrà registrarsi compilando un apposito modulo. Ciascuna
circoscrizione consolare indicherà i recapiti per la restituzione che potrà
avvenire per posta ordinaria, per posta elettronica, via fax o di persona. Il
modulo, compilato e sottoscritto, con una copia di un documento di identità
allegata, deve arrivare al Consolato di riferimento entro i 50 giorni
antecedenti la data delle elezioni. Se il decreto-legge 1 agosto 2014 n. 109,
che all’art. 10 introduce le novità in tema di registrazione per il voto, non
subirà modifiche in fase di conversione e sarà approvato in tempi brevi, è
legittimo pensare che le elezioni per il rinnovo dei Comitati si svolgeranno
attorno al 12 dicembre e che quindi la data ultima per la registrazione sarà il
23 ottobre. In questo caso, la prima seduta dei nuovi Comitati per l’elezione
del Presidente dovrà svolgersi prima del 1 gennaio 2015.
Ipotesi
plausibili. Tuttavia, da oggi a quella data, il lavoro sarà molto. Soprattutto
per le nostre comunità che dovranno subito misurarsi con la registrazione
nell’elenco degli elettori e con la predisposizione delle liste. Un impegno non
minore lo avranno anche i Consolati, sui quali ricadrà la responsabilità delle
operazioni di registrazione, di sottoscrizione delle liste, di organizzazione
delle operazioni di voto e di scrutinio, fino alla
proclamazione.
La
scelta politica fondamentale rimane quella legata alla natura delle liste: se
preferire liste legate alla tradizione italiana, centro-sinistra/centro-destra o
liste di partito, oppure optare per la scelta civica e comunitaria, che lega di
più le persone e unisce le esperienze dell’emigrazione.
Le
scelte tecniche, da cui scaturiscono anche strategie politiche, invece, sono
legate alla comunicazione che la Farnesina appronterà. In altre parole, la
campagna elettorale si aprirà con le liste di candidati che chiederanno
l’iscrizione all’elenco degli elettori, trasmettendo informazioni e moduli di
iscrizione, compito prima assolto dal MAE, oppure questa fase continuerà ad
essere gestita da chi ne ha la competenza istituzionale?
L’iscrizione
all’elenco degli elettori è indispensabile unicamente per il voto passivo, ma
sia la candidatura che la sottoscrizione di lista rimangono prerogativa degli
iscritti AIRE: non solo perché l’art. 10 non modifica la Legge
23 ottobre 2003, n. 286, ma soprattutto perché nessuno saprà, fino a quando non
sarà troppo tardi, se l’iscrizione all’elenco sia avvenuta! Moduli smarriti e
uffici sovraccarichi di lavoro, tra le ragioni più ovvie, a cui si
aggiungeranno ragioni meno ovvie.
La
sottoscrizione di lista, quindi, può già iniziare. Sarà possibile evitare che i
Consolati siano sovraccaricati di questo lavoro consentendo che almeno i notai,
la cui firma è depositata presso i Consolati, possano autenticare la firma dei
sottoscrittori e la cancelleria consolare limitarsi a riconoscere l’autenticità
dell’atto? E ancora: saranno disponibili i funzionari consolari a presenze fuori
sede, concordate con i presentatori di lista?
Poi
il passaggio successivo: cooptazione dei componenti oriundi ed elezione CGIE.
Per questa fase la Farnesina si è già attrezzata. Registrazione all’albo
consolare solo per le associazioni che possono contare almeno 25 soci, iscritti
all’AIRE.
A
questo proposito, resta un piccolo problema: per la verifica dell’iscrizione
all’AIRE occorre avere nome e cognome, data e luogo di nascita ed indirizzo
completo del socio. In Paesi dove la riservatezza non è uno stato d’animo ma un
obbligo di legge, come in Australia, il solo fornire nome e cognome di un
iscritto ad una qualsiasi libera associazione, senza una richiesta che abbia una
base giuridica e legale, significa commettere più di un reato. Ora comprendo che
se ci si vuole iscrivere ad un albo consolare si debbano rispettare le circolari
della Farnesina. Tuttavia, una richiesta del Ministero degli Affari esteri che
mette Presidenti e Comitati di associazioni nella condizione di non rispettare
una legislazione locale in materia di privacy, è l’espressione della stessa
logica che ci ha portato a dover svolgere queste elezioni dopo cinque anni dalla
scadenza naturale, in gravi difficoltà organizzative, visti i tempi. Il
Ministero degli Esteri a livello politico pare dedito all’ascolto, ma a livello
amministrativo continua a complicare la vita delle persone e a frapporre
ostacoli.
Spero
non ci si debba pentire di aver imboccato la strada del rinnovo e non quella
della riforma, forse più complessa e sicuramente più lunga, che ci avrebbe
consentito di rivedere radicalmente il sistema della rappresentanza dopo la
riforma costituzionale. La risposta è già nell'aria.
On.
Marco Fedi