mercoledì 25 aprile 2012
Buon 25 aprile
giovedì 19 aprile 2012
FEDI (PD): IL 730 PER I DIPENDENTI PUBBLICI CHE LAVORANO ALL'ESTERO
La possibilità di utilizzare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi, anziché l'«Unico», è stata oggetto di numerose iniziative, ordini del giorno e proposte di legge.
Si tratta in effetti di una semplificazione amministrativa che renderebbe più semplice, per alcune categorie di dipendenti pubblici, effettuare le operazioni di conguaglio, possibili con il 730, oltre ad una maggiore rapidità nella compilazione della dichiarazione.
Il Governo ha accolto l'ordine del giorno, presentato dai deputati Fedi, Bucchino, Porta, Garavini, Narducci e Farina. Ora auspichiamo - ha sottolineato Fedi - che si possa ottenere questo risultato in tempi brevi.
L'Agenzia delle entrate ha precluso definitivamente l'utilizzo del modello «730» per i residenti all'estero. I cittadini italiani residenti all'estero che producono un reddito soggetto a imposizione fiscale in Italia, sulla base della normativa nazionale o in conformità a convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni fiscali, dipendenti di pubbliche amministrazioni dello Stato italiano, devono avere gli stessi doveri e diritti e quindi devono poter accedere a procedure semplificate e a operazioni di conguaglio in sede di versamenti dell'imposta sul reddito delle persone fisiche da parte del sostituto d'imposta stesso. Per questa ragione, con il nostro ordine del giorno, abbiamo impegnato il Governo a modificare l'articolo 37 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, consentendo, in una logica di piena equiparazione di diritti e di doveri per coloro i quali lavorano alle dipendenze di un'amministrazione pubblica italiana che agisca anche da sostituto d'imposta, la possibilità di utilizzare il modello «730» per la dichiarazione dei redditi a prescindere dalla residenza.
mercoledì 18 aprile 2012
FEDI (PD): MINISTRO PER I BENI CULTURALI CONFERMA RESTAURO DEL PRIMO TRICOLORE ITALIANO, CUSTODITO A CORLETO PORTICARA
Il Ministro, nella risposta al deputato del PD, ha confermato che “le verifiche condotte dalla Soprintendenza per i beni artistici ed etnoantropologici della Basilicata, sin dall'anno 2011, hanno evidenziato la necessità di un restauro conservativo del prezioso manufatto, che presenta antiche lacerazioni e strappi che hanno provocato la sfilacciatura della trama; anche il ricamo dello stemma presenta alcuni punti critici, con il sollevamento e l'usura dei fili di seta che furono all'epoca utilizzati. In considerazione della valenza storica e culturale dell' opera, la citata Soprintendenza, è impegnata ad elaborare una perizia di spesa che preveda l'apporto di diverse professionalità, con possibilità di avvalersi, sia in fase progettuale che in fase esecutiva, dell' intervento professionale di restauratori esperti dello stesso Ministero per i beni e le attività culturali. A tal fine l'importante cimelio risorgimentale sarà sottoposto alla verifica di un esperto restauratore di tessuti dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze”. “In attesa che possano essere avviate le procedure amministrative necessarie alle operazioni di restauro – ha concluso il Ministro - il personale della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Basilicata è impegnato in controlli e periodiche verifiche tese a monitorare lo stato di conservazione dell' antica bandiera”.
Fedi si augura che tali procedure amministrative vengano avviate e concluse con sollecitudine così da poter avviare il restauro dell'importante cimelio storico nel più breve tempo possibile.
Da ICI a IMU con tre anni di vuoto assoluto
Con la legge n. 75 del 24 marzo 1993, il Parlamento equipara l’abitazione non affittata dei residenti all’estero alla prima casa, con le agevolazioni e le detrazioni previste per tutti i cittadini.
Nel 2007 il Governo Prodi approva la finanziaria per il 2008 aumentando le detrazioni di base, da €103 a €300, con la positiva conseguenza di annullare l’ICI sulla prima casa anche per i residenti all’estero.
Una esenzione nei fatti che nasce da un’idea di equità e dal lavoro dei parlamentari del PD.
Nel 2008 il Governo Berlusconi inizia l’opera di smantellamento delle politiche per gli italiani nel mondo, insieme alla introduzione di elementi di disparità e di discriminazione nei confronti degli italiani residenti all’estero. L’ICI sulla prima casa viene abolita ma gli italiani all’estero devono continuare a pagarla, senza alcun tipo di agevolazione poiché le detrazioni sono state abolite.
Il Governo Monti introduce l’IMU che non prevede agevolazioni per i residenti all’estero.
I parlamentari eletti all’estero del PD e del FLI propongono, con degli emendamenti, l’equiparazione della prima casa non affittata ad abitazione adibita a dimora principale, quindi l’adozione di un’aliquota più bassa e la detrazione di base, ma ottengono solo che siano i Comuni a decidere, possibilità preclusa dalle norme attualmente in vigore.
Il problema è che oggi i Comuni hanno difficoltà di bilancio e l’IMU sulle abitazioni adibite a dimora principale è trattenuta in buona misura dai Comuni, forte disincentivo ad introdurre agevolazioni per i residenti all’estero.
Nel frattempo abbiamo un problema serio nell’assicurare, ad esempio, agevolazioni per coloro i quali, vivendo all’estero per lavoro, non avendo una seconda o terza casa, ne all’estero ne in Italia, costretti quindi dalle necessità professionali, lavorative o di vita, a pagarsi un affitto in giro per il mondo, debbano pagare l’IMU sull’unica abitazione in Italia senza alcun tipo di agevolazione.
Stiamo gradualmente superando il vuoto assoluto dei tre anni di maggioranza PDL-LEGA e i danni del Governo Berlusconi. Abbiamo oggi il dovere di costruire un razionale percorso di riforme senza il quale tutto rischia di apparire opaco e senza il quale rischiamo di conservare elementi di forte disparità nel nostro sistema fiscale.
FEDI (PD): “BENE LE RASSICURAZIONI DEL MINISTRO FORNERO SUGLI EX PENSIONATI INPDAP, MA EVITIAMO DISFUNZIONI”
È quanto ha affermato l’on. Marco Fedi commentando la risposta che il Ministro del Lavoro Elsa Fornero ha dato a una sua interrogazione riguardante i pensionati ex INPDAP che hanno la loro residenza all’estero.
“Per venire al caso specifico, in occasione della soppressione dell’INPDAP e del passaggio della gestione delle partite pensionistiche all’INPS, ho presentato un’interrogazione ai Ministri del Lavoro, degli Esteri e dell’Economia, sottoscritta anche dai colleghi Bucchino e Porta, perché non si verificassero interruzioni temporanee nell’erogazione delle pensioni. L’interrogazione era rivolta anche ad assicurare la detassazione alla fonte nei casi di titolari residenti in paesi che hanno stipulato con l’Italia convenzioni che prevedono la tassazione nel paese di residenza.
Il Ministro Fornero, nella sua risposta, ha assicurato che, almeno nelle previsioni, non ci sarebbero state disfunzioni nel regolare pagamento dei ratei di pensione. Il Ministro ha aggiunto anche che l’INPDAP già si preoccupava di non applicare l’aliquota fiscale sugli importi nei casi di accordi bilaterali, come nel caso dell’Australia, che prevedono la tassazione nel paese di residenza..
Bene, ne prendo atto con soddisfazione, e ancor più ne saranno contenti gli interessati – ha aggiunto Fedi. Ma c’è una coda nella risposta che non vorrei nascondesse, come si suol dire, una goccia di veleno. E riguarda la possibilità, richiamata dal Ministro del Lavoro, che comunque se si verificasse una doppia tassazione si potrebbe sempre chiedere il rimborso. Certo che si potrebbe, ma, almeno nei casi previsti dalle convenzioni vigenti, caro Ministro, cerchiamo proprio di evitare che si arrivi a doverlo richiedere. Perché sappiamo tutti di quante pene e ritardi sia lastricata la via dei rimborsi. I pensionati all’estero di disagi ne hanno già troppi e cercare di evitargliene altri è il meno che possiamo fare. Non solo perché si tratta di diritti, ma anche per un elementare senso di rispetto e di solidarietà per chi ha già dato durante tutta la vita”.