lunedì 30 luglio 2007

"La missione in Tunisia dell'On. Fedi"



Si è svolta dal 28 giugno al 2 luglio la visita di Marco Fedi , deputato eletto nella circoscrizione estero, in Tunisia.

La visita, nata dalla volontà del deputato di conoscere più a fondo le problematiche ed i bisogni dei paesi da lui rappresentati (ricordiamo che si tratta di un territorio vastissimo con peculiarità molto differenti, rappresentando l’on. Fedi l’Africa, l’Asia e l’Oceania) ha dato inoltre occasione alla comunità italiana residente in Tunisia di discutere e confrontarsi sui propri bisogni. E’ emersa la volontà di una maggiore coordinazione fra le associazioni e gli enti italiani in Tunisia, nonché la necessità di un raccordo diretto ed efficace con le nostre rappresentanze in Italia. L’on. Fedi si è detto disponibile ad aprire un dialogo costante mostrando volontà di ascolto e collaborazione.

Resoconto delle visite

L’ On. Fedi durante la sua visita dal 28 giugno al 2 luglio ha avuto modo di incontrare i rappresentanti della Comunità Italiana residente in Tunisia, i responsabili delle varie Associazioni, nonché gli organi istituzionali italiani.
Giovedì 28 al suo arrivo, è stato accolto dal Corriere di Tunisi di cui la mattina seguente ha visitato anche gli uffici.
Venerdì 28 si è tenuto un pranzo al Circolo Italiano di Tunisi a cui hanno presenziato delegati delle varie associazioni, della Scuola Italiana di Tunisi, dell’Istituto Dante Alighieri, del Dipartimento di Italianistica dell’Università.
Il pomeriggio è proseguito proprio con gli incontri con i docenti di lingua italiana e la visita all’istituto Dante Alighieri. In serata cena da S.E. Arturo Olivieri, Ambasciatore d’Italia.
Sabato l’on. Fedi ha visitato la comunità meno abbiente a Rades, continuando poi per tutto il week-end nelle visite del territorio e nell’approfondimento della conoscenza della comunità italiana in Tunisia.
Lunedì ultimo giorno di visite alla Camera di Commercio Italo-Tunisina.

Intervista

On. Fedi quale crede sia il valore aggiunto della partecipazione dei rappresentanti degli italiani all’estero nella vita legislativa italiana?

La mia prospettiva, cosi come credo quella degli altri rappresentanti eletti alla Camera dei Deputati o al Senato è quella di poter contribuire ad arricchire il dibattito politico italiano grazie alla differenza e ricchezza di esperienze che ognuno di noi si porta dietro. Contribuire a modernizzare l’Italia su alcuni aspetti che ancora la rendono ancorata a pratiche e idee superate. Questo vale sia per i rappresentanti degli italiani all’estero eletti nelle file del governo sia per quelli dell’opposizione, perché credo che l’opera di dialogo e confronto che possiamo intraprendere sia trasversale e che da un lato e dall’altro possiamo contribuire ad arricchire la costruzione di una nuova identità italiana, forte anche dei contributi dei connazionali all’estero.

Qual è il suo impegno a medio e lungo termine come deputato? Quali sono i progetti per cui si impegnerà?

Sicuramente una delle battaglie che appoggerò sarà la riforma della legge 153 che riguarda la diffusione della lingua italiana all’estero; mi impegnerò anche per una riforma della legge sull’editoria italiana all’estero, per far si che i contributi vengano aumentati ma ugualmente vengano distribuiti in modo più razionale, rivedendo i criteri di attribuzione per esempio per includere anche i nuovi giornali on-line.
Sono deluso che si sia arenato il disegno di legge per la riforma sulla cittadinanza, ma questo è un punto su cui continuerò ad insistere per tutti i prossimi 4 anni di legislazione se necessario, e fermo restando che si superino i momenti di crisi che il governo sta passando e che ci sia la possibilità di portare a termine l’intero mandato.
In generale sosterrò sempre l’opera di diffusione di un “Sistema Italia” efficace ed incisivo. Ultimi due punti che mi stanno particolarmente a cuore e che intendo sottolineare sono le riforme sulla sicurezza sociale, l’idea è di promuovere in maniera diffusa convenzioni bilaterali come è avvenuto in Marocco e Filippine e la riforma delle pensioni per gli italiani all’estero. Su queste tematiche c’è l’appoggio del viceministro Danieli che si è dimostrato sensibile a questi problemi. E su questi punti c’è inoltre non solo il mio impegno personale ma anche quello del senatore Randazzo che purtroppo non ha potuto essere qui con noi in questi giorni.

Lei rappresenta un bacino territoriale vastissimo, con elettori che le presenteranno problematiche totalmente differenti; come pensa di riuscire a conciliare le diverse richieste? Quale il suo impegno specifico per la Tunisia?

L’impegno che ho preso fin dall’inizio del mio mandato e che intendo mantenere è quello di una disponibilità assoluta al dialogo con i miei elettori, ad ascoltare le loro richieste cercando di creare una sintesi di tutte queste diversissime esigenze. In questo contesto si colloca anche questo viaggio in Tunisia, come volontà di conoscere meglio la comunità italiana locale e comprendere meglio le sue necessità . Certo non mi sarà possibile visitare tutti i paesi da me rappresentati; trattandosi appunto di un territorio vastissimo ma ad ogni modo anche da Roma sarò sempre disponibile all’ascolto.
Per la Tunisia mi impegnerò particolarmente per ottenere l’assistenza sanitaria per i nostri connazionali indigenti e per trovare un modo di risolvere le problematiche legate ai matrimoni misti e alle difficoltà nelle pratiche di divorzio e affido minori.
Discuterò inoltre con la rete diplomatica per la ricostituzione del Comites, di cui chiaramente la comunità residente sente l’esigenza e che potrà assurgere a coordinatore e punto di riferimento per l’Associazionismo presente sul territorio.

Manuelita Scigliano

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