Il Partito Democratico in questa campagna elettorale ha tre avversari.
Il primo avversario è l’antipolitica. Da sconfiggere nelle sue forme
organizzate, come il movimento 5 stelle. Da sconfiggere come rischio
astensionismo, motivato in alcuni casi dalle ragionevoli critiche alle forze
politiche e parlamentari per non aver saputo fare alcune riforme essenziali
sulle quali tutti i partiti hanno concordato in linea di principio, a partire
dalla riforma costituzionale con la riduzione dei parlamentari e la riforma
elettorale. In altri casi un astensionismo motivato dalla lontananza dalla
politica di oggi, fatta di scelte nascoste, a partire dai candidati fino alle
proposte politiche.
Il Partito Democratico ha fatto scelte nuove. Donne e
uomini, se non scelti dagli elettori, come avviene per noi all’estero, sono stati scelti
dalle primarie. Politiche nuove. Ascolto, convergenza, mediazione. Non dobbiamo
dimenticare, poi, che alcune forze politiche e gruppi parlamentari portano il
peso, la responsabilità, di questo fallimento. Il PDL ed il centrodestra che
hanno malgovernato ed ostruito il percorso verso le modifiche alla Costituzione
e verso i cambiamenti alla legge elettorale.
Il secondo avversario è il PDL di Berlusconi che cercherà di far
dimenticare 4 anni di cattivo governo, i tagli, la totale disattenzione nei
confronti degli italiani nel mondo. Dobbiamo sconfiggere il PDL, Berlusconi,
per liberare l’Italia da questa oppressione leaderistica, dal degrado culturale
e far ripartire la politica, le riforme, la crescita e l’equità sociale.
Il terzo avvversario è proprio Monti. La
confusione che regna sotto il suo simbolo civico si è trasmessa anche
all’estero. Un proliferare di liste e listini il cui obiettivo è dare voce e
rappresentanza ad un’Italia dei moderati che ha già tante voci e che ha già tanta
rappresentanza.
Ecco, l’avversario Monti è sicuramente il più
nobile ... ma non per questo siamo disponibili a nasconderci la realtà: per
oltre un anno abbiamo sostenuto un Governo tecnico per affrontare la crisi
economica e finanziaria, abbiamo modificato tante proposte di legge
migliorandole, ed abbiamo criticato alcune delle scelte, a nostro avviso
sbagliate, del Governo. Oggi abbiamo altre priorità. Le priorità del PD, del partito democratico, del
partito delle primarie, sono ad esempio la crescita nell’equità insieme al
rigore. Il rigore non è un fine ma uno strumento per non indebitare le
generazioni future. Le stesse generazioni che ci chiedono nuove opportunità di lavoro.
Questo è il PD che lavora per un’Italia più giusta.
Questo è il PD che ti chiama ad impegno
straordinario, come mai in passato, per costruire questa Italia anche
dall’estero. Perchè non c’è Italia senza te... non c’è un’Italia più giusta
senza te, senza noi, senza il contributo e il lavoro degli italiani nel mondo.
Marco Fedi
2 commenti:
Non posso che essere d'accordo con te. Tuttavia manca una cosa da dire: il nostro dibattito politico, anche quello del PD è troppo limitato alle beghe nazionali. Manca una dimensione culturale internazionale. Si da spazio ed energia a polemiche da cortile e non ai grandi problemi mondiali. Tu che sei una voce internazionale devi contribuire ad innalzare il livello politico nazionale. La gente si allontana dalla politica anche perché incomincia a capire che non esiste solo Arcore o i grillini. Non siamo soli al Mondo. L'autarchia culturale non ha mai pagato. Gianni Perotti, Tunisi-Milano 9/1/13
Caro Gianni Perotti, condivido la tua analisi sulla distanza che oggi esiste tra la politica italiana - tutta nazionale e spesso comunale e regionale, sempre provinciale!! - e la realta' di un mondo in profondo mutamento. Anche le nostre risposte sono sempre nazionali, se non nazionalistiche. Ancora poco europee, sempre condizionate da sudditanze politiche e culturali e economiche, dalla Francia alla Germania. Credo che il centro-sinistra, non leaderistico, mutato profondamente rispetto ad altri partiti, possa iniziare anche questo processo di cambiamento radicale della politica italiana. Faro' di tutto per rappresentarvi anche in questa direzione. Ciao. Marco Fedi
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