domenica 6 gennaio 2013

Elezioni politiche – Febbraio 2013


Il Partito Democratico in questa campagna elettorale ha tre avversari.

Il primo avversario è l’antipolitica. Da sconfiggere nelle sue forme organizzate, come il movimento 5 stelle. Da sconfiggere come rischio astensionismo, motivato in alcuni casi dalle ragionevoli critiche alle forze politiche e parlamentari per non aver saputo fare alcune riforme essenziali sulle quali tutti i partiti hanno concordato in linea di principio, a partire dalla riforma costituzionale con la riduzione dei parlamentari e la riforma elettorale. In altri casi un astensionismo motivato dalla lontananza dalla politica di oggi, fatta di scelte nascoste, a partire dai candidati fino alle proposte politiche.
Il Partito Democratico ha fatto scelte nuove. Donne e uomini, se non scelti dagli elettori, come avviene per noi all’estero, sono stati scelti dalle primarie. Politiche nuove. Ascolto, convergenza, mediazione. Non dobbiamo dimenticare, poi, che alcune forze politiche e gruppi parlamentari portano il peso, la responsabilità, di questo fallimento. Il PDL ed il centrodestra che hanno malgovernato ed ostruito il percorso verso le modifiche alla Costituzione e verso i cambiamenti alla legge elettorale.
Il secondo avversario è il PDL di Berlusconi che cercherà di far dimenticare 4 anni di cattivo governo, i tagli, la totale disattenzione nei confronti degli italiani nel mondo. Dobbiamo sconfiggere il PDL, Berlusconi, per liberare l’Italia da questa oppressione leaderistica, dal degrado culturale e far ripartire la politica, le riforme, la crescita e l’equità sociale.
Il terzo avvversario è proprio Monti. La confusione che regna sotto il suo simbolo civico si è trasmessa anche all’estero. Un proliferare di liste e listini il cui obiettivo è dare voce e rappresentanza ad un’Italia dei moderati che ha già tante voci e che ha già tanta rappresentanza.
Ecco, l’avversario Monti è sicuramente il più nobile ... ma non per questo siamo disponibili a nasconderci la realtà: per oltre un anno abbiamo sostenuto un Governo tecnico per affrontare la crisi economica e finanziaria, abbiamo modificato tante proposte di legge migliorandole, ed abbiamo criticato alcune delle scelte, a nostro avviso sbagliate, del Governo. Oggi abbiamo altre priorità. Le  priorità del PD, del partito democratico, del partito delle primarie, sono ad esempio la crescita nell’equità insieme al rigore. Il rigore non è un fine ma uno strumento per non indebitare le generazioni future. Le stesse generazioni che ci chiedono nuove opportunità di lavoro.
Questo è il PD che lavora per un’Italia più giusta.

Questo è il PD che ti chiama ad impegno straordinario, come mai in passato, per costruire questa Italia anche dall’estero. Perchè non c’è Italia senza te... non c’è un’Italia più giusta senza te, senza noi, senza il contributo e il lavoro degli italiani nel mondo.
Marco Fedi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non posso che essere d'accordo con te. Tuttavia manca una cosa da dire: il nostro dibattito politico, anche quello del PD è troppo limitato alle beghe nazionali. Manca una dimensione culturale internazionale. Si da spazio ed energia a polemiche da cortile e non ai grandi problemi mondiali. Tu che sei una voce internazionale devi contribuire ad innalzare il livello politico nazionale. La gente si allontana dalla politica anche perché incomincia a capire che non esiste solo Arcore o i grillini. Non siamo soli al Mondo. L'autarchia culturale non ha mai pagato. Gianni Perotti, Tunisi-Milano 9/1/13

Marco Fedi ha detto...

Caro Gianni Perotti, condivido la tua analisi sulla distanza che oggi esiste tra la politica italiana - tutta nazionale e spesso comunale e regionale, sempre provinciale!! - e la realta' di un mondo in profondo mutamento. Anche le nostre risposte sono sempre nazionali, se non nazionalistiche. Ancora poco europee, sempre condizionate da sudditanze politiche e culturali e economiche, dalla Francia alla Germania. Credo che il centro-sinistra, non leaderistico, mutato profondamente rispetto ad altri partiti, possa iniziare anche questo processo di cambiamento radicale della politica italiana. Faro' di tutto per rappresentarvi anche in questa direzione. Ciao. Marco Fedi