mercoledì 19 giugno 2013

FEDI (PD): Sbagliata ed inutile la polemica del MAIE

Evidentemente esiste una tendenza, diffusa tra tanti, a introdurre nella discussione politica elementi divisivi legati alle appartenenze e scollegate dal merito delle questioni. Sull'emendamento Bueno, votato e bocciato con 35 voti favorevoli, 345 voti contrari e 123 astenuti, nell'iter di conversione in legge del decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54, ci siamo astenuti e non abbiamo votato contro, semplicemente perché abbiamo ritenuto utile porre la questione all'attenzione del Parlamento. L'emendamento è sbagliato nella forma perché introduce la sospensione del versamento senza aver raggiunto l'equiparazione, in altre parole sposta nel tempo il problema che dovrà poi essere risolto nella riforma. Sbagliato nella sostanza perché introduce una sospensione di un versamento unicamente per i Comuni che non hanno già provveduto alla equiparazione senza dare risposta alle tante situazioni in cui esistono difficoltà interpretative legate alla residenza AIRE del possessore l'abitazione e la dislocazione in un diverso Comune AIRE. Su questo punto l'emendamento avrebbe dovuto semplicemente prevedere la sospensione per tutti in attesa della riforma. Ma su questo tema, come detto prima, il PD ha deciso di affidarmi alla riforma e di evitare confusione in un momento in cui abbiamo bisogno di serietà e chiarezza. 
È sufficiente, infatti, leggere l'emendamento Bueno per rendersi conto che la formulazione non afferma il principio cardine della equiparazione tra abitazioni principali. Principio sul quale dobbiamo lavorare insieme se vogliamo raggiungere un risultato politico positivo per gli italiani all'estero. Occorre però unire tecnica e politica e tenersi alla giusta distanza dalla demagogia. Affermare un diritto non può essere mai confuso con l'assistenzialismo. Non ci rimettiamo alla bontà del Governo ma abbiamo la responsabilità di convincere le aule parlamentari delle nostre ragioni. Gli italiani all'estero non debbono restituire proprio nulla. Possiamo ricordarlo ai parlamentari del MAIE?

On. Marco Fedi

FEDI (PD): IMU, impegnare il Governo in vista della riforma.


I deputati del PD eletti all'estero si sono astenuti sull'emendamento Bueno perché ritengono che la questione debba essere affrontata nella riforma dell'imposta municipale unica” - ha ricordato l'On. Fedi nel suo intervento in aula.
“Avremmo preferito un ritiro di questo emendamento ma ne cogliamo l'urgenza. Un nostro emendamento è stato ritirato grazie ad un impegno del governo ad accogliere un ordine del giorno che fissa il quadro normativo per affrontare in maniera risolutiva la questione della equiparazione prima casa per i residenti all'estero.
Credo sia indispensabile in questa fase lavorare con le forze politiche e con il Governo per ottenere un impegno in vista della riforma complessiva della imposta municipale unica. Riteniamo l'emendamento insufficiente, non solo per affermare, nella riforma, il principio cardine dell'equiparazione a ‘abitazione principale’ per i residenti all'estero, ovviamente assente nella formulazione dell'emendamento Bueno, ma per evitare anche il rischio di rinviare un versamento a fronte di una riforma non ancora chiara nella sua impostazione complessiva.
La nostra astensione - ha sottolineato Fedi - riconosce il tema e l'urgenza di affrontarlo, impegna il Governo e le forze parlamentari a trovare risposta nel contesto della riforma”.
“L'emendamento inoltre, si rivolge ai Comuni che non hanno assunto la decisione di considerare direttamente adibita ad abitazione principale l'unità immobiliare posseduta dagli italiani all'estero dando per scontato che questa decisione abbia carattere permanente e che su questa materia non esistano già anche problemi interpretativi legati ad esempio alla residenza AIRE del possessore diversa dall'AIRE dove è dislocato l'immobile”.
“Per queste ragioni l'ordine del giorno del PD, sottoscritto dai deputati eletti all'estero, dal capogruppo Speranza e dal responsabile dell'organizzazione Zoggia, rappresenta un impegno preciso per affrontare complessivamente la materia dell'IMU sulla prima casa”.

martedì 11 giugno 2013

FEDI (PD): Proposta di legge per evitare gli indebiti sulla 14esima e interrogazione sulle procedure di esistenza in vita


Presentata una proposta di legge che si propone di eliminare una delle cause più ricorrenti di indebito sulle pensioni INPS per i residenti all’estero. La somma aggiuntiva, denominata anche quattordicesima, introdotta nel 2007 ed estesa anche ai residenti all’estero, rappresenta un elemento positivo nel panorama previdenziale italiano e riveste particolare importanza anche per i residenti all’estero e per le pensioni in regime internazionale.
Si tratta però – ricorda l’On. Marco Fedi – di una prestazione aggiuntiva legata al reddito e quindi condizionata anche al valore in euro dei redditi prodotti all’estero. In questo caso il reddito si modifica secondo le oscillazioni nei mercati valutari.
In questi anni – continua Fedi – la somma aggiuntiva, corrisposta a luglio, ha causato una sorta di “restituzione continuata” e situazioni debitorie nei confronti dell’INPS, causando confusione ed incertezza nei pensionati all’estero. Con la proposta che ho presentato insieme alla collega La Marca chiediamo che, nei casi in cui l’INPS non sia in possesso del valore aggiornato del reddito per l’anno in corso, incluso quello prodotto all’estero, proceda a corrispondere la somma aggiuntiva nella annualità successiva, a conguaglio. In questo modo si eliminerebbe una delle fondamentali ragioni per la formazione di indebiti.
Importante segnalare, inoltre, l’interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro del Lavoro e relativa alle procedure per l'accertamento dell'esistenza in vita nei casi di impedimento alla certificazione ordinaria, in conseguenza di incapacità alla firma oppure nei casi di degenza in strutture medico-sanitarie. In questi casi, non potendosi applicare le procedure di verifica ordinaria da parte di un testimone, la Citibank chiede di completare uno specifico modello, di colore verde, che prevede, per le persone incapaci o sottoposte a tutela, la certificazione da parte di un notaio della “conformità all'originale” della documentazione medico-sanitaria o legale da allegare al modulo stesso.
Tale nuova condizione – ricorda l’On. Marco Fedi nell’interrogazione – obbliga sempre il pensionato, o i suoi famigliari, ad effettuare un pagamento al notaio, o allo studio notarile, che oscilla tra i $50 e gli $80 dollari australiani.
Si chiede di adottare iniziative tese a evitare un costo inutile ai pensionati ed alle loro famiglie. Un costo per verificare una “conformità all'originale” che potrebbe essere certificata dagli stessi soggetti abilitati alla verifica dell’esistenza in vita.
Riteniamo indispensabile semplificare le procedure di accertamento dell’esistenza in vita, definendo i soggetti legali abilitati localmente, e riconosciuti in base alle disposizioni di legge nazionali ed internazionali, a svolgere direttamente la verifica di esistenza in vita e le certificazioni di natura medico-sanitaria e legale ad essa connesse, inclusa la conformità all’originale. Localmente un Giudice di Pace o un funzionario di polizia può certificare l’esistenza in vita e la conformità all’originale di documenti. Non si capisce per quale ragione la Citibank richieda che a farlo siano due soggetti distinti, uno dei quali richiede un pagamento a nostro avviso inutile.

On. Marco Fedi

martedì 4 giugno 2013

FEDI (PD): UN COMITATO PER IL COORDINAMENTO DELLA RICERCA SCIENTICA ITALIANA ALL’ESTERO PER MANTENERE I RAPPORTI CON I NOSTRI RICERCATORI

“Sono ormai molte migliaia, presumibilmente alcune decine di migliaia, i ricercatori italiani che hanno lasciato l’Italia e si sono più o meno stabilmente insediati in altri Paesi, trovando motivi di gratificazione economica, professionale e scientifica. Se ne parla e se ne scrive tanto, ma poco o niente si fa per affrontare un problema di questa entità. Eppure la crisi ha fatto crescere la comune consapevolezza di quanto seria sia la perdita di queste energie nel momento in cui ogni sforzo dovrebbe essere fatto per risalire la china e riprendere la strada dello sviluppo e dell’innovazione”.

Con queste parole l’On. Marco Fedi ha dato notizia della presentazione di una sua proposta di legge rivolta alla promozione e al coordinamento della ricerca scientifica italiana all’estero.

“Si tratta di una situazione tanto più seria quanto più basso – il più basso in Europa - è l’ingresso in Italia di stranieri dotati di queste caratteristiche. Il fatto che oltre a privarci di un fondamentale impulso per lo sviluppo, subiamo anche una perdita economica non compensabile. L’Istituto per la competitivit à, infatti, ha calcolato che nel giro degli ultimi vent’anni la perdita di valore economico subita dall’Italia si aggira intorno ai quattro miliardi di euro solo calcolando il valore dei 356 brevetti richiesti da ricercatori di origine italiana che lavorano in contesti stranieri.

Gli incentivi previsti da recenti disposizioni per il rientro e le borse assegnate dal progetto che porta il venerato nome di Levi Montalcini hanno dato, purtroppo, risultati deludenti. Si tratta allora di cambiare ottica, rinunciando al proposito, del tutto velleitario, di far rientrare i ricercatori, almeno finché dureranno le restrizioni degli investimenti in questo campo, e impegnandosi invece a realizzare una rete di rapporti capace di favorire il dialogo reciproco e di conoscere il meglio della produzione scientifica di questi insostituibili interlocutori.

A questo scopo – ha continuato l’On. Fedi – ho presentato una proposta di legge volta all’istituzione del Comitato interministeriale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all'estero. Il Comitato, composta dai Ministri degli esteri e dell’istruzione e ricerca, nonché dai più alti funzionari del settore, opera presso il MAE. Esso svolge funzioni di indirizzo, di coordinamento e di monitoraggio sullo stato della ricerca universitaria e scientifica italiana all'estero e istituisce il Consiglio dei ricercatori italiani all'estero, organismo consultivo permanente. Il Comitato, inoltre, sentito il Consiglio dei ricercatori italiani all'estero, predispone un piano annuale di azione, contenente gli obiettivi in materia di promozione e di coordinamento della ricerca italiana all'estero, individuando per ciascun obiettivo il soggetto o i soggetti responsabili per il suo conseguimento.

In genere – ha concluso l’On. Fedi – quando presentiamo proposte di legge ci sentiamo rispondere: quanto costa? Ebbene, questa non costa niente, o quasi. Ci vogliono solo un po’ di lungimiranza e tanta buona volontà. Speriamo bene!”.
Roma, 4 giugno 2013
 

FEDI (PD). Anniversario della Repubblica in Australia: momento di unità nazionale e comunitaria e impegno per il futuro

 
 
 
“Credo sia indispensabile riconoscere che il delicato momento politico richiede una assunzione di responsabilità anche a livello comunitario. L’Anniversario della Repubblica è stato sempre per noi un momento di unità attorno ai valori e ai principi della Costituzione. Le donne e gli uomini della resistenza, che sconfissero il fascismo, ci consegnarono anche una grande opportunità: attuare in concreto, attraverso diritti e doveri sanciti dalla Costituzione, i valori repubblicani dell’uguaglianza, della democrazia e della partecipazione.

Oggi che ci proponiamo, attraverso un largo e condiviso impegno parlamentare, di modificare le regole istituzionali e l’assetto della nostra democrazia parlamentare, è ancora più necessario rafforzare il nostro impegno di testimonianza dei valori e principi che sono il faro della nostra democrazia. Mentre ripensiamo le regole di “ingaggio” democratico, dobbiamo tutti, anche a livello comunitario, nelle nostre comunità nel mondo, assumere un atteggiamento aperto e costruttivo e soprattutto responsabile”.

È questo il messaggio che Marco Fedi ha rivolto alle comunità di italiani d’Australia nei diversi incontri svoltisi in occasione dell’anniversario della fondazione della Repubblica italiana, dal Marconi Club di Sydney, alla Casa d’Abruzzo e al Reggio Calabria Club di Melbourne.

“Ho voluto richiamare – ha sottolineato l’On. Marco Fedi – lo storico momento che viviamo, un passaggio istituzionale senza precedenti, caratterizzato da un’atmosfera di unità nazionale che produrrà risultati positivi. Un Governo di larghe intese – ha ricordato Fedi – che è nato come percorso obbligato, non come scelta, ma che ha il potenziale per consegnarci una storica opportunità, che non possiamo tradire, quella di realizzare le riforme costituzionale ed elettorale e di avviare la ripresa economica e una seria politica per l’occupazione giovanile.

“Avremmo preferito un dialogo parlamentare tra diversi, un centrosinistra e un centrodestra in competizione tra loro ma capaci di dialogo. Il voto degli italiani e la successiva fase di costruzione delle alleanze ci hanno consegnato invece un impegno comune, che non possiamo comunque disattendere.

Per quanto riguarda gli italiani nel mondo – ha continuato Fedi – abbiamo iniziato a lavorare e a produrre risultati positivi. Importanti progetti di cooperazione stanno partendo tra Universit à italiane e australiane; stiamo lavorando su temi importanti come l’integrazione e il multiculturalismo con il nuovo ministro per l’integrazione, Cecile Kyenge. Abbiamo richiesto la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana, tema affrontato nel contesto della più generale riforma della cittadinanza con l’introduzione del principio dello jus soli. Stiamo intervenendo sulla questione dell’imposta municipale unica, IMU, con l’idea della parità di trattamento per gli italiani all’estero, quindi della sospensione prima e dell’equiparazione alla prima casa poi. Altro tema oggetto del nostro impegno à quello delle pensioni, con un nuovo sistema di pagamento della 14esima, la somma aggiuntiva introdotta nel 2007, da corrispondere dopo la verifica reddituale per evitare la formazione degli odiosi indebiti. E chiediamo un potenziamento e rafforzamento della rete dei servizi consolari.

Abbiamo bisogno – ha concluso l’On. Fedi – di unità di intenti e di nuova passione civile, che ci aiutino a costruire relazioni e progetti per migliorare il nostro modo di essere italiani e australiani”.
 

Roma, 3 giugno 2013