Presentata una proposta di legge che si propone di eliminare una delle cause più ricorrenti di indebito sulle pensioni INPS per i residenti all’estero. La somma aggiuntiva, denominata anche quattordicesima, introdotta nel 2007 ed estesa anche ai residenti all’estero, rappresenta un elemento positivo nel panorama previdenziale italiano e riveste particolare importanza anche per i residenti all’estero e per le pensioni in regime internazionale.
Si tratta però – ricorda l’On. Marco Fedi – di una prestazione aggiuntiva legata al reddito e quindi condizionata anche al valore in euro dei redditi prodotti all’estero. In questo caso il reddito si modifica secondo le oscillazioni nei mercati valutari.
In questi anni – continua Fedi – la somma aggiuntiva, corrisposta a luglio, ha causato una sorta di “restituzione continuata” e situazioni debitorie nei confronti dell’INPS, causando confusione ed incertezza nei pensionati all’estero. Con la proposta che ho presentato insieme alla collega La Marca chiediamo che, nei casi in cui l’INPS non sia in possesso del valore aggiornato del reddito per l’anno in corso, incluso quello prodotto all’estero, proceda a corrispondere la somma aggiuntiva nella annualità successiva, a conguaglio. In questo modo si eliminerebbe una delle fondamentali ragioni per la formazione di indebiti.
Importante segnalare, inoltre, l’interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro del Lavoro e relativa alle procedure per l'accertamento dell'esistenza in vita nei casi di impedimento alla certificazione ordinaria, in conseguenza di incapacità alla firma oppure nei casi di degenza in strutture medico-sanitarie. In questi casi, non potendosi applicare le procedure di verifica ordinaria da parte di un testimone, la Citibank chiede di completare uno specifico modello, di colore verde, che prevede, per le persone incapaci o sottoposte a tutela, la certificazione da parte di un notaio della “conformità all'originale” della documentazione medico-sanitaria o legale da allegare al modulo stesso.
Tale nuova condizione – ricorda l’On. Marco Fedi nell’interrogazione – obbliga sempre il pensionato, o i suoi famigliari, ad effettuare un pagamento al notaio, o allo studio notarile, che oscilla tra i $50 e gli $80 dollari australiani.
Si chiede di adottare iniziative tese a evitare un costo inutile ai pensionati ed alle loro famiglie. Un costo per verificare una “conformità all'originale” che potrebbe essere certificata dagli stessi soggetti abilitati alla verifica dell’esistenza in vita.
Riteniamo indispensabile semplificare le procedure di accertamento dell’esistenza in vita, definendo i soggetti legali abilitati localmente, e riconosciuti in base alle disposizioni di legge nazionali ed internazionali, a svolgere direttamente la verifica di esistenza in vita e le certificazioni di natura medico-sanitaria e legale ad essa connesse, inclusa la conformità all’originale. Localmente un Giudice di Pace o un funzionario di polizia può certificare l’esistenza in vita e la conformità all’originale di documenti. Non si capisce per quale ragione la Citibank richieda che a farlo siano due soggetti distinti, uno dei quali richiede un pagamento a nostro avviso inutile.
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