martedì 3 dicembre 2013
FEDI (PD): Le decisioni sono sempre politiche
Nel corso dell’Assemblea plenaria del CGIE si è aperto un dibattito sulla seconda fase di chiusure di strutture consolari nel mondo, che per la diffusa sensibilità che al tema è legata, sta proseguendo in questi giorni.
Desidero ribadire quanto ho già dichiarato: è necessario avere al più presto su questa questione un confronto in Parlamento e nelle sedi più idonee. Credo sia utile ripartire dalla decisione di congelare le chiusure di consolati e istituti di cultura, assunta dal Governo Monti e dal Ministro Terzi nella scorsa legislatura, per evidenziare ciò che a me appare ovvio: si congela una decisione amministrativa, non l’applicazione di norme approvate dal Parlamento.
È fin troppo evidente che ci troviamo in una situazione in cui scelte amministrative sono diventate, nei fatti, decisioni politiche. Decisioni formalmente amministrative, ma sostanzialmente politiche che, pur se condizionate da esigenze di bilancio, sono state prese secondo priorità di spesa adottate dall'Amministrazione e assolutamente distanti dalle priorità indicate dalla spending review. Distanti dal punto di vista temporale, poiché nella prima tornata di chiusure le norme sulla revisione della spesa non erano ancora state approvate. Distanti nei contenuti e nelle scelte, visto che la revisione della spesa condotta dalla Farnesina, che doveva essere ad invarianza dei servizi, non ha colto le proposte più qualificanti presentate dal Comitato misto Esteri-Parlamento per la spending review. Siamo da troppo tempo osservatori delle politiche della Farnesina verso gli italiani all'estero per non sapere che le decisioni amministrative hanno sempre responsabilità politiche. Per questa ragione il confronto deve essere politico e deve avvenire nelle opportune sedi istituzionali.
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