martedì 10 dicembre 2013
Fedi (PD): Sindacati e Patronati hanno scritto parte della nostra storia in Italia e nel mondo. Hanno ancora molti compiti da svolgere per il presente e il futuro
“Quella del servizio che sindacati e patronati hanno dato e danno agli emigrati, non è una storia residuale. Essa, anzi, può trovare nuovi spazi nella tutela dei migranti”, ha dichiarato l'On. Marco Fedi in sede di audizione di sindacati e patronati nel Comitato per gli italiani nel mondo della Commissione affari esteri della Camera. “Cose da fare ce ne sono fin troppe. Deve ancora realizzarsi la piena integrazione dei nostri connazionali all’estero nelle realtà di residenza, così come devono ancora essere realizzati obiettivi di parità di trattamento.
Sindacati e patronati hanno quindi un compito importante nell'affermazione dei diritti e nella tutela delle
persone, in particolare dei più deboli. Possono dare voce a milioni di lavoratori e lavoratrici, emigranti ed oggi immigrati, che chiedono equità, diritti di cittadinanza, tutela del lavoro, rappresentanza.
In questo lungo percorso fatto di risultati positivi - dalla stagione delle Convenzioni bilaterali alla presenza diffusa sui territori – e di aspetti negativi - i tagli al fondo dei patronati, il ritardo nella convenzione con il Ministero degli Esteri, la rinuncia alla ratifica di nuove convenzioni, lo smantellamento della rete consolare – è intervenuta l'azione di demolizione di diritti e speranze portata avanti dal Governo Berlusconi e non sempre efficacemente contrastata da altri, che spesso hanno subito i condizionamenti dell'incerto momento politico ed economico. Per queste ragioni la mobilitazione del 10 dicembre nel mondo è un fatto importante rispetto al quale noi, da deputati, con un atto di indirizzo rivolto al Governo, in Commissione o in aula, proporremo una nuova centralità della tutela dei più deboli e degli italiani nel mondo.
La rinuncia ad una efficiente ed articolata rete consolare ha messo in crisi il principio di sussidiarietà che per molti anni ci ha consentito di fare squadra, di lavorare per obiettivi comuni, di costruire insieme il nostro futuro. La vostra agenda è la nostra – ha continuato Fedi. Deve essere l'impegno per trasformare le vostre proposte, le idee comuni, in atti parlamentari di indirizzo nei confronti del Governo.
In questa prospettiva, crediamo sia necessario riprendere la definizione delle convenzioni di sicurezza sociale in attesa di ratifica e aggiornare quelle esistenti. Analogamente, le convenzioni in materia fiscale è tempo che siano aggiornate. L'INPS, a sua volta, con la nuova gestione INPDAP, deve migliorare il sistema di pagamento delle pensioni e di verifica dei redditi oltre a chiarire le condizioni della gestione delle pensioni pubbliche. Nel disegno di legge di stabilità abbiamo presentato emendamenti anche sui temi della sicurezza sociale e degli indebiti. A questo proposito, però, una più energica azione deve essere avviata per evitare la formazione degli indebiti, anche differendo il pagamento della 14esima. Abbiamo infine posto all'attenzione del Governo la questione dell'IMU e delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia.
Una maggiore collaborazione con sindacati e patronati – ha concluso Fedi - potrà consentirci di raggiungere importanti obiettivi per i quali è utile che anche le confederazioni sindacali sollecitino con maggiore energia il Governo. La convenzione con il MAE e la possibilità di diversificare l'azione dei patronati assistendo i nuovi migranti italiani nel mondo, sono esempi concreti di una immediata azione comune tesa
a raggiungere obiettivi di tutela e assistenza, in un’ottica di affermazione dei diritti dei migranti”.
On. Marco Fedi
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