Relatore in
Commissione affari esteri sul disegno di legge di ratifica dell’accordo
bilaterale di sicurezza sociale tra Italia e Giappone, firmato a Roma il 6
febbraio 2009, l’On. Marco Fedi ha rilevato quanto sia urgente procedere con i
nuovi trattati che contemplano nuove forme di copertura previdenziale, anche
per i lavoratori al seguito di impresa, e completare il quadro delle ratifiche
anche con altri Paesi che attendono da molti anni attenzione da parte del
Governo, come Cile e Marocco. L’accordo tra Italia e Giappone si prefigge di
regolare i rapporti tra i due Paesi relativamente alla copertura e tutela
previdenziale dei lavoratori ed è già stato ratificato dal Giappone.
“Per questa ragione –
ricorda Fedi - segnalo tutta l’urgenza dell’approvazione del disegno di legge
di ratifica, sia per una questione di immagine, legata ai rapporti bilaterali,
che per una necessità di completamento del quadro complessivo dei rapporti
bilaterali con il Giappone. L'Italia è l'unico Paese del G8 con il quale il
Governo giapponese non ha, ad oggi, un vigente accordo di sicurezza sociale”.
La ratifica di questo
accordo internazionale arricchisce il quadro complessivo dei rapporti
internazionali, bilaterali, tra Italia e Giappone, contribuisce ovviamente a
creare le condizioni per un aumento degli investimenti, diretti e reciproci, e
rende più equa la protezione previdenziale dei lavoratori.
Si
tratta in sostanza di un accordo importante, che rafforzerà le già buone
relazioni economiche tra i due paesi.
L’interscambio commerciale tra Giappone e Italia ha
una bilancia commerciale nettamente in
favore dell’Italia con esportazioni del Giappone verso l'Italia per un
valore di 292 miliardi di yen ed esportazioni italiane verso il Giappone per un
valore di 764 miliardi di yen. Negli investimenti diretti, invece, il
Giappone investe verso l’Italia 233 miliardi di yen ed attualmente sono circa
217 le aziende giapponesi inserite nel mercato italiano, mentre lo stock degli
investimenti diretti dall'Italia verso il Giappone è di circa 83 miliardi di
yen ed attualmente sono circa 68 le aziende inserite nel mercato giapponese.
“Ogni ratifica è un passo importante di politica
internazionale dell’Italia ed accompagna la nostra politica bilaterale e
multilaterale oltre a migliorare le tutele, in questo caso previdenziali, dei
nostri lavoratori che si muovono nel mondo” – ha concluso l’On. Marco Fedi.
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