Sulla partecipazione dei temporaneamente all’estero al voto politico esprimo una valutazione positiva. Ritengo però ancora incompleto il quadro normativo visto che sarà possibile votare per la circoscrizione estero, senza poter entrare nel quorum, ne sarà possibile candidarsi. Mentre per i cittadini italiani stabilmente residenti all’estero oggi siamo a due terzi della qualità democratica, diritti attivo e passivo, per i temporaneamente all’estero siamo solo a un terzo: difficile essere completamente soddisfatti!
Meglio lavorare fin d’ora affinché anche i temporaneamente all’estero possano candidarsi nella circoscrizione estero, contribuendo a rinnovare la rappresentanza, modificando semplicemente la legge 459 del 2001, e comunque continuare a trovare soluzioni normative che cerchino, nella sostanza, di parificare diritti e doveri degli italiani all’estero che, nell’era della globalizzazione, debbono smontare muri e diffidenze e superare ogni divisione.
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