Prima, durante e anche dopo l’approvazione definitiva del decreto per la ricostruzione in Abruzzo, il Governo continuerà a fare promesse e prendere impegni. La verità è che gli unici impegni veri sono quelli scritti nella legge – ha affermato l’On. Marco Fedi durante i lavori della Camera impegnata nell’iter di conversione del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, recante “interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”, già approvato dal Senato.
In un ordine del giorno presentato ieri, i Deputati PD Fedi, Farina, Bucchino, Narducci, Garavini e Porta chiedono un impegno del Governo per estendere la concessione dei contributi per la ricostruzione anche ai residenti all’estero, indipendentemente dall’iscrizione AIRE.
Si tratta di emigrati e connazionali provenienti dall’Abruzzo che risiedono all’estero ed hanno negli anni mantenuto un forte rapporto con le realtà territoriali, L’Aquila compresa, colpite dal terremoto del 6 aprile scorso.
Molti di questi hanno conservato un intreccio affettivo, culturale ed economico con l’Abruzzo, anche se non hanno più la cittadinanza italiana e quindi non sono iscritti all’AIRE.
Grazie a questi forti legami hanno conservato e curato gli immobili ereditati dai loro genitori, hanno acquistato nuovi immobili e in molti casi hanno investito i loro risparmi nella costruzione o nell’acquisto di un’abitazione nei comuni colpiti duramente dal sisma.
Le istituzioni italiane – si legge nell’ordine del giorno – devono garantire analoga attenzione agli emigrati abruzzesi che risiedono fuori dai confini nazionali e che stanno manifestando – con le comunità italiane e locali – la loro solidarietà nei confronti delle zone colpite dal terremoto con raccolte fondi sostenute anche dai Governi dei Paesi di residenza.
In un ordine del giorno presentato ieri, i Deputati PD Fedi, Farina, Bucchino, Narducci, Garavini e Porta chiedono un impegno del Governo per estendere la concessione dei contributi per la ricostruzione anche ai residenti all’estero, indipendentemente dall’iscrizione AIRE.
Si tratta di emigrati e connazionali provenienti dall’Abruzzo che risiedono all’estero ed hanno negli anni mantenuto un forte rapporto con le realtà territoriali, L’Aquila compresa, colpite dal terremoto del 6 aprile scorso.
Molti di questi hanno conservato un intreccio affettivo, culturale ed economico con l’Abruzzo, anche se non hanno più la cittadinanza italiana e quindi non sono iscritti all’AIRE.
Grazie a questi forti legami hanno conservato e curato gli immobili ereditati dai loro genitori, hanno acquistato nuovi immobili e in molti casi hanno investito i loro risparmi nella costruzione o nell’acquisto di un’abitazione nei comuni colpiti duramente dal sisma.
Le istituzioni italiane – si legge nell’ordine del giorno – devono garantire analoga attenzione agli emigrati abruzzesi che risiedono fuori dai confini nazionali e che stanno manifestando – con le comunità italiane e locali – la loro solidarietà nei confronti delle zone colpite dal terremoto con raccolte fondi sostenute anche dai Governi dei Paesi di residenza.
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