martedì 8 aprile 2014
FEDI (PD): PENSIONI IN REGIME INTERNAZIONALE E CASA, DUE CAMPI DI URGENTE INTERVENTO PARLAMENTARE
“Nella fase di veloce transizione che attraversiamo sia sul piano delle dinamiche internazionali che su quello delle normative interne si pongono ogni giorno di più esigenze di manutenzione di alcuni diritti delle persone che aspettano una risposta attuale e diretta. Anche se per situazioni molto diverse tra loro, desidero fare qualche esempio concreto legato all’attività parlamentare, in particolare a due mie recenti interrogazioni, per rendere l’idea che altrimenti rischierebbe di restare in una sfera astratta.
Il primo riguarda la Convenzione tra l’Italia e il Regno di Tailandia contro le doppie imposizioni e l’evasione fiscale. Essa è stata stipulata nel 1980, circa trentacinque anni fa, secondo il modello OCSE, e prevede una dettagliata regolamentazione dell’imposizione nello stato nel quale la pensione è pagata per il fatto che il beneficiario vi ha esercitato un’attività lavorativa. Il problema è che La Convenzione ancora distingue il trattamento riservato alle pensioni pubbliche rispetto a quello pagato per le pensioni private, il che è ormai anacronistico per quanto concerne i livelli contributivi, i trattamenti pensionistici e più in generale i criteri di accesso ai trattamenti. Ne discendono, dunque, due conseguenze alle quali sarebbe tempo di mettere mano, e che comunque sono state oggetto della mia richiesta al Governo: l’aggiornamento dello schema OCSE di convenzione e la revisione della stessa Convenzione Italia Tailandia per rendere più omogenei i trattamenti in essa previsti.
Il secondo esempio, per così dire sul fronte interno, riguarda un consistente numero di contratti di locazione, non registrati per responsabilità del locatore. A tutela dei conduttori, un paio d’anni fa era intervenuto il decreto legislativo n. 23 del 14/3/2011, che aveva determinato la formulazione e la registrazione di un nuovo contratto, ma di recente la Corte Costituzionale ha decretato l’illegittimità delle norme previste dal decreto. Si è creato così un vuoto normativo che rischia di pregiudicare gli interessi dei conduttori che si ritrovano con contratti nulli e con il rischio anche di sentenze difformi da parte del giudice ordinario. Si tratta, dunque, di intervenire con urgenza ed è quello che ho sollecitato rivolgendomi sia la Ministro dell’Economia e delle Finanze che a quello della Giustizia.
Ecco, si tratta di due esempi concreti di quanta attenzione meritino le tutele sociali delle persone per situazioni di primario interesse, come le pensioni e la casa, e di come sia giusto che l’attività parlamentare non si volga solo ai massimi sistemi, ma riesca anche a guardare alla vita reale delle persone”.
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