Il centrodestra, insoddisfatto dal proprio vano ostruzionismo parlamentare tutto giocato sull’attesa di una spallata che non arriva, è passato ormai al ricorso alla strumentalizzazione opportunistica di qualsiasi dichiarazione di esponenti politici della maggioranza.
L’ultimo esempio è l’abuso delle parole pronunciate dal segretario del Partito democratico Walter Veltroni ieri sera nel corso della trasmissione televisiva “Ballarò”. Veltroni è accusato di aver inguiriato tutti gli italiani all’estero paragonandoli ad Al Capone. Nulla di più falso, come un attento ascolto delle sue frasi può dimostrare.
L’atteggiamento dell’opposizione è irresponsabile. In un momento così delicato, bisognerebbe al contrario lavorare tutti insieme per potenziare le misure volte alla sicurezza dei cittadini e all’integrazione degli immigrati. Sicurezza e integrazione sono infatti due problemi strettamente correlati. Non c’è serenità nell’ordine pubblico senza la dovuta integrazione sociale dei soggetti a rischio di marginalità, come non esiste inserimento possibile senza adeguate garanzie di legalità.
Per questo sono d’accordo con Veltroni quando dice che non si può criminalizzare un’intera comunità etnica per singoli episodi, ma che quegli stessi episodi vanno perseguiti selettivamente. Del resto –strano che gli esponenti del centrodestra lo dimentichino! - ciò è quanto abbiamo sempre affermato noi italiani emigrati all’estero, ingiustamente vittime di reazioni xenofobe e razziste per delle colpe di singoli nostri connazionali, magari legati alla criminalità organizzata. La nostra esperienza ha dimostrato che la posizione degli italiani nel mondo è oggi cambiata proprio grazie al connubio virtuoso di sicurezza e integrazione che i Paesi che ci hanno accolto hanno saputo nel tempo assicurare. E questa è la strada che anche l’Italia deve sapere imboccare.
Roma, 7 novembre 2007
L’ultimo esempio è l’abuso delle parole pronunciate dal segretario del Partito democratico Walter Veltroni ieri sera nel corso della trasmissione televisiva “Ballarò”. Veltroni è accusato di aver inguiriato tutti gli italiani all’estero paragonandoli ad Al Capone. Nulla di più falso, come un attento ascolto delle sue frasi può dimostrare.
L’atteggiamento dell’opposizione è irresponsabile. In un momento così delicato, bisognerebbe al contrario lavorare tutti insieme per potenziare le misure volte alla sicurezza dei cittadini e all’integrazione degli immigrati. Sicurezza e integrazione sono infatti due problemi strettamente correlati. Non c’è serenità nell’ordine pubblico senza la dovuta integrazione sociale dei soggetti a rischio di marginalità, come non esiste inserimento possibile senza adeguate garanzie di legalità.
Per questo sono d’accordo con Veltroni quando dice che non si può criminalizzare un’intera comunità etnica per singoli episodi, ma che quegli stessi episodi vanno perseguiti selettivamente. Del resto –strano che gli esponenti del centrodestra lo dimentichino! - ciò è quanto abbiamo sempre affermato noi italiani emigrati all’estero, ingiustamente vittime di reazioni xenofobe e razziste per delle colpe di singoli nostri connazionali, magari legati alla criminalità organizzata. La nostra esperienza ha dimostrato che la posizione degli italiani nel mondo è oggi cambiata proprio grazie al connubio virtuoso di sicurezza e integrazione che i Paesi che ci hanno accolto hanno saputo nel tempo assicurare. E questa è la strada che anche l’Italia deve sapere imboccare.
Roma, 7 novembre 2007
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