“Un piccolo ma importante esempio di superamento degli interessi nazionali”. Così l’On. Marco Fedi (PD), segretario della Commissione Esteri della Camera, definisce l’accordo dell’Italia con la Repubblica Elvetica inerente lo scambio di note per la revisione dei confini “mobili” tra i due Paesi, ratificato dalla Camera dei Deputati.
L’On. Fedi ha annunciato il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico ad un provvedimento che dà luogo ad una nuova misurazione del confine italo-svizzero, a seguito dello scioglimento progressivo dei ghiacciai, che in alcuni tratti costituivano il riferimento morfologico originale. Venendo meno quest’ultimo, attraverso lo scambio di note sarà “possibile – spiega l’On. Fedi – che il tracciato del confine segua i graduali cambiamenti delle linee di cresta o displuviale dei ghiacciai, anche in seguito a ulteriori prevedibili mutamenti di temperatura, fino al caso limite di scomparsa completa del ghiacciaio - in questo caso la linea di confine coinciderà con la linea di cresta del terreno roccioso emergente. Il tracciato del confine sarà individuato sulla base di rilievi aero-foto-grammetrici, e rimarrà in vigore fino ai rilievi successivi”.
Il deputato del PD eletto all’estero manifesta soddisfazione per “un provvedimento di questa natura, in pieno accordo tra le parti, tendente a rivedere i confini nazionali di ciascuno grazie alle moderne tecnologie ed alla loro applicazione, grazie all’introduzione del concetto di confini mobili, modificabili in virtù di rilevazioni tecniche e decisioni concordate, e grazie soprattutto ad accordi bilaterali o multilaterali”.
L’On. Fedi ha annunciato il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico ad un provvedimento che dà luogo ad una nuova misurazione del confine italo-svizzero, a seguito dello scioglimento progressivo dei ghiacciai, che in alcuni tratti costituivano il riferimento morfologico originale. Venendo meno quest’ultimo, attraverso lo scambio di note sarà “possibile – spiega l’On. Fedi – che il tracciato del confine segua i graduali cambiamenti delle linee di cresta o displuviale dei ghiacciai, anche in seguito a ulteriori prevedibili mutamenti di temperatura, fino al caso limite di scomparsa completa del ghiacciaio - in questo caso la linea di confine coinciderà con la linea di cresta del terreno roccioso emergente. Il tracciato del confine sarà individuato sulla base di rilievi aero-foto-grammetrici, e rimarrà in vigore fino ai rilievi successivi”.
Il deputato del PD eletto all’estero manifesta soddisfazione per “un provvedimento di questa natura, in pieno accordo tra le parti, tendente a rivedere i confini nazionali di ciascuno grazie alle moderne tecnologie ed alla loro applicazione, grazie all’introduzione del concetto di confini mobili, modificabili in virtù di rilevazioni tecniche e decisioni concordate, e grazie soprattutto ad accordi bilaterali o multilaterali”.
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