Gli italiani all’estero sono stati finalmente oggetto di viva attenzione e di intenso confronto politico in occasione della discussione sulla Finanziaria 2010 che si sta svolgendo in queste ore alla Camera dei deputati. Un emendamento presentato e illustrato dall’on. Marco Fedi, mirante ad integrare con sei milioni di euro l’assistenza diretta a sostegno dei connazionali, soprattutto anziani, che versano in condizioni di indigenza, ha fatto da detonatore di un dibattito che si è ben presto allargato a molti deputati, tra i quali lo stesso responsabile Esteri del PD on. Piero Fassino, e a quasi tutti i gruppi parlamentari.
La proposta è stata fatta propria, oltre che da esponenti del PD, da quelli dell’Unione di Centro e dell’Italia dei Valori e ha creato un evidente imbarazzo in alcuni settori della stessa maggioranza, tant’è che l’on. Gennaro Malgieri ha aggiunto la sua adesione e il responsabile per gli italiani nel mondo del PDL, on. Aldo Di Biagio, assieme al presidente del Comitato degli italiani all’estero, on Zacchera, si è distinto con un voto di astensione dal suo gruppo.
Nel tentativo di evitare il moltiplicarsi delle posizioni a favore dell’emendamento, il relatore di maggioranza, on. Corsaro, con uno sgangherato intervento ha tacciato di strumentalità una proposta della cui necessità e urgenza tutti sono convinti, eccetto i cani da guardia della politica finanziaria del governo Berlusconi.
L’imbarazzo per una posizione obiettivamente insostenibile ha indotto diversi esponenti del centrodestra a rivendicare vecchi titoli e appartenenze, per eludere una scelta che invece è di oggi ed è netta: o a favore o contro gli interessi più diretti degli italiani estero.
Alla prova dei fatti, anche se la maggioranza ha perduto per strada alcuni consensi, l’emendamento è stato respinto dalla maggioranza, anche col voto di qualche eletto all’estero come l’on. Amato Berardi, che deve ora spiegare a chi aspetta, soprattutto in America Latina, un atto di solidarietà quale rischio di destabilizzazione delle finanze dello Stato comportasse il recupero di sei milioni di euro.
Ciò che resta è la passione civile che nell’aula parlamentare si è accesa intorno agli italiani all’estero e il palpabile disagio di continuare sulla strada di una politica di tagli e di disattenzione verso le nostre comunità.
Per quanto ci riguarda, continueremo a cogliere ogni occasione per richiamare l’attenzione del Governo e del Parlamento sulle tematiche della grande comunità italiana nel mondo, con la speranza che le logiche di maggioranza cedano prima possibile il campo alle necessità obiettive dei cittadini e che la classe dirigente italiana riconosca quanto sia importante per il nostro Paese avere un rapporto positivo con chi guarda ancora a noi con interesse e speranza.
Marco Fedi, Gino Bucchino, Gianni Farina, Laura Garavini, Franco Narducci, Fabio Porta
La proposta è stata fatta propria, oltre che da esponenti del PD, da quelli dell’Unione di Centro e dell’Italia dei Valori e ha creato un evidente imbarazzo in alcuni settori della stessa maggioranza, tant’è che l’on. Gennaro Malgieri ha aggiunto la sua adesione e il responsabile per gli italiani nel mondo del PDL, on. Aldo Di Biagio, assieme al presidente del Comitato degli italiani all’estero, on Zacchera, si è distinto con un voto di astensione dal suo gruppo.
Nel tentativo di evitare il moltiplicarsi delle posizioni a favore dell’emendamento, il relatore di maggioranza, on. Corsaro, con uno sgangherato intervento ha tacciato di strumentalità una proposta della cui necessità e urgenza tutti sono convinti, eccetto i cani da guardia della politica finanziaria del governo Berlusconi.
L’imbarazzo per una posizione obiettivamente insostenibile ha indotto diversi esponenti del centrodestra a rivendicare vecchi titoli e appartenenze, per eludere una scelta che invece è di oggi ed è netta: o a favore o contro gli interessi più diretti degli italiani estero.
Alla prova dei fatti, anche se la maggioranza ha perduto per strada alcuni consensi, l’emendamento è stato respinto dalla maggioranza, anche col voto di qualche eletto all’estero come l’on. Amato Berardi, che deve ora spiegare a chi aspetta, soprattutto in America Latina, un atto di solidarietà quale rischio di destabilizzazione delle finanze dello Stato comportasse il recupero di sei milioni di euro.
Ciò che resta è la passione civile che nell’aula parlamentare si è accesa intorno agli italiani all’estero e il palpabile disagio di continuare sulla strada di una politica di tagli e di disattenzione verso le nostre comunità.
Per quanto ci riguarda, continueremo a cogliere ogni occasione per richiamare l’attenzione del Governo e del Parlamento sulle tematiche della grande comunità italiana nel mondo, con la speranza che le logiche di maggioranza cedano prima possibile il campo alle necessità obiettive dei cittadini e che la classe dirigente italiana riconosca quanto sia importante per il nostro Paese avere un rapporto positivo con chi guarda ancora a noi con interesse e speranza.
Marco Fedi, Gino Bucchino, Gianni Farina, Laura Garavini, Franco Narducci, Fabio Porta
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