Fino a ieri pomeriggio il ricorso al voto di fiducia sembrava scontato. Da un lato un decreto, come quello sul riordino del mondo dello spettacolo e delle fondazioni liriche e sinfoniche che trovava un fronte comune di opposizione e che, già al Senato, nonostante alcune modifiche, aveva trovato una forte opposizione, dall’altro il rischio di modifiche alla Camera che avrebbero richiesto la terza lettura al Senato entro il termine molto ravvicinato – 29 giugno – di decadenza del decreto stesso.
Evidentemente il Governo e la maggioranza hanno ritenuto esistessero le condizioni per accogliere alcuni emendamenti importanti presentati dalle opposizioni – alcuni relativi al mondo del lavoro e ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo dello spettacolo – e quindi, con senso di responsabilità, permanendo il giudizio fortemente negativo sul provvedimento, il PD ha ritirato molti altri emendamenti accettando un confronto su emendamenti accolti ed altri da sottoporre all’esame ed al giudizio dell’aula.
Credo sia necessario riconoscere il diritto di ciascun gruppo parlamentare di organizzare la propria azione di opposizione ma è necessario chiarire che la scelta del Partito Democratico – di limitare il danno e di svolgere un’azione emendativa che ha sortito effetti positivi – non ha modificato in alcun modo le valutazioni negative – di metodo, di forma e di contenuto – su questo provvedimento.
La seduta fiume, deliberata dalla maggioranza, ha contribuito ad evidenziare due modi di fare opposizione nel contesto di un giudizio unanimemente negativo sul provvedimento – ha concluso l’On. Marco Fedi.
Credo sia utile in questo momento evitare che, su scelte diverse di essere e fare opposizione, si contribuisca a rafforzare la maggioranza e ad indebolire le opposizioni.
Evidentemente il Governo e la maggioranza hanno ritenuto esistessero le condizioni per accogliere alcuni emendamenti importanti presentati dalle opposizioni – alcuni relativi al mondo del lavoro e ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo dello spettacolo – e quindi, con senso di responsabilità, permanendo il giudizio fortemente negativo sul provvedimento, il PD ha ritirato molti altri emendamenti accettando un confronto su emendamenti accolti ed altri da sottoporre all’esame ed al giudizio dell’aula.
Credo sia necessario riconoscere il diritto di ciascun gruppo parlamentare di organizzare la propria azione di opposizione ma è necessario chiarire che la scelta del Partito Democratico – di limitare il danno e di svolgere un’azione emendativa che ha sortito effetti positivi – non ha modificato in alcun modo le valutazioni negative – di metodo, di forma e di contenuto – su questo provvedimento.
La seduta fiume, deliberata dalla maggioranza, ha contribuito ad evidenziare due modi di fare opposizione nel contesto di un giudizio unanimemente negativo sul provvedimento – ha concluso l’On. Marco Fedi.
Credo sia utile in questo momento evitare che, su scelte diverse di essere e fare opposizione, si contribuisca a rafforzare la maggioranza e ad indebolire le opposizioni.
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