È in questo anticipo d’estate, con provocazioni leghiste, pareggi e sconfitte – calcistiche e politiche – con il rischio di un confronto parlamentare ferragostano, teso sui contenuti caldo sui tempi – tra i pochi della storia parlamentare di questo Paese – che si decideranno le sorti della legislatura.
Destini legati all’evoluzione della singolar - tenzone tra Berlusconi e Fini oppure all’esplosione delle contraddizioni interne alla coalizione di Governo o alla forza delle opposizioni oppure alla debolezza delle scelte della maggioranza?
Pensate un attimo alla situazione attuale: è vero che Berlusconi non riesce a governare, si tratta di una semplice constatazione. L’ostacolo, secondo Berlusconi stesso che riconosce questa impossibilità all’azione di governo, è rappresentato dalla Costituzione, dai pochi poteri affidati al premier, da magistrati e comunisti. Poi dobbiamo aggiungere i mali oscuri interni alla maggioranza: i tradimenti dei finiani, le durezze di bilancio di Tremonti e le intemperanze dei leghisti.
Chi non avrebbe difficoltà a governare in queste condizioni? Eppure sorge il sospetto che l’azione stessa del Governo e della maggioranza, le scelte prioritarie verso cui indirizzare i tanti decreti, i disegni di legge del Governo ed i pochi provvedimenti d’iniziativa parlamentare, abbiano determinato l’attuale situazione di difficoltà.
Sarebbe bello se potessimo "mandarli a casa" sulle intercettazioni telefoniche – che limitano l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura e riducono gli spazi di democrazia nell’informazione.
Se cadessero sulla manovra economica – che penalizza le fasce sociali più deboli, con l’innalzamento della percentuale d’invalidità, l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne e l’ulteriore allontanamento, con le finestre della decorrenza, della data di pensionamento per la vecchiaia.
Si dividessero sulle misure in materia di spettacolo e cultura, contestate da tutti gli operatori del settore. Oppure incontrassero difficoltà sul percorso di completamento normativo del federalismo – questione molto aperta e con numerosi ripensamenti anche tra componenti della maggioranza ed anche tra chi, tra le fila dell’opposizione, votò a favore del provvedimento.
Nutro però il forte sospetto che sul calcio, e sul tifo per la nazionale italiana, o meglio sulla strana assenza del tifo padano, come per rinunce o sostituzioni dell’inno di Mameli, si giochino i destini del centro-destra e del Governo nazionale.
Marco Fedi
Destini legati all’evoluzione della singolar - tenzone tra Berlusconi e Fini oppure all’esplosione delle contraddizioni interne alla coalizione di Governo o alla forza delle opposizioni oppure alla debolezza delle scelte della maggioranza?
Pensate un attimo alla situazione attuale: è vero che Berlusconi non riesce a governare, si tratta di una semplice constatazione. L’ostacolo, secondo Berlusconi stesso che riconosce questa impossibilità all’azione di governo, è rappresentato dalla Costituzione, dai pochi poteri affidati al premier, da magistrati e comunisti. Poi dobbiamo aggiungere i mali oscuri interni alla maggioranza: i tradimenti dei finiani, le durezze di bilancio di Tremonti e le intemperanze dei leghisti.
Chi non avrebbe difficoltà a governare in queste condizioni? Eppure sorge il sospetto che l’azione stessa del Governo e della maggioranza, le scelte prioritarie verso cui indirizzare i tanti decreti, i disegni di legge del Governo ed i pochi provvedimenti d’iniziativa parlamentare, abbiano determinato l’attuale situazione di difficoltà.
Sarebbe bello se potessimo "mandarli a casa" sulle intercettazioni telefoniche – che limitano l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura e riducono gli spazi di democrazia nell’informazione.
Se cadessero sulla manovra economica – che penalizza le fasce sociali più deboli, con l’innalzamento della percentuale d’invalidità, l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne e l’ulteriore allontanamento, con le finestre della decorrenza, della data di pensionamento per la vecchiaia.
Si dividessero sulle misure in materia di spettacolo e cultura, contestate da tutti gli operatori del settore. Oppure incontrassero difficoltà sul percorso di completamento normativo del federalismo – questione molto aperta e con numerosi ripensamenti anche tra componenti della maggioranza ed anche tra chi, tra le fila dell’opposizione, votò a favore del provvedimento.
Nutro però il forte sospetto che sul calcio, e sul tifo per la nazionale italiana, o meglio sulla strana assenza del tifo padano, come per rinunce o sostituzioni dell’inno di Mameli, si giochino i destini del centro-destra e del Governo nazionale.
Marco Fedi
2 commenti:
E' avvilente ma molto probabile.
tutti a destra eheh
tutti a sinistra ohoh
tutti azzurri ale ale
Grazie a Tacnoappennini anche per la conclusione ottimista verso gli azzurri... l'avventura della nazionale italiana nel 2010 è davvero molto simile all'attuale situazione della maggioranza: stanca, demotivata, divisa e pronta a tornare a casa...
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