“Le deleghe al sottosegretario Mantica sono ampie e sono state conferite dal Ministro Frattini proprio in questi giorni. Auspico che il pessimismo, espresso nei giorni scorsi, non trovi ragione di conferme anche se alcuni segnali devo dire sono negativi. La vera domanda è se esiste davvero la possibilità di avviare un percorso di esame congiunto delle proposte di riforma per gli italiani all’estero” – ha sottolineato l’On. Marco Fedi.
“Credo sia necessario capire meglio, anche attraverso le audizioni che sono certo avremo in tempi brevi sia con il Ministro Frattini che con il sottosegretario Mantica, quali scelte programmatiche saranno prioritarie per il Governo e soprattutto come si intende instaurare un rapporto con il Parlamento e con i parlamentari eletti all’estero. I banchi di prova per il Governo e la maggioranza non mancheranno, a partire dalla conversione del decreto sull’ICI, fino al decreto sicurezza ed in vista di DPEF e finanziaria” – ha dichiarato Marco Fedi. “Misureremo l’azione del Governo nel suo complesso. Sull’ICI, ad esempio, dobbiamo assicurarci che l’esenzione riguardi anche i residenti all’estero. Il Governo Prodi aveva esteso l’ulteriore detrazione ICI anche ai residenti all’estero: sarebbe davvero grave se l’esenzione li escludesse. Sul decreto sicurezza alcune norme, soprattutto nella loro applicazione pratica, vanno esaminate anche in rapporto alla realtà dei residenti all’estero. Dal DPEF dobbiamo capire l’impianto complessivo degli investimenti per la rete consolare e per le iniziative a sostegno dell’Italia nel mondo, incluso il Made in Italy. In vista della finanziaria non dobbiamo dimenticare le detrazioni per carichi di famiglia – estese ai residenti all’estero in sostituzione della no tax area, limitate ad un biennio ed introdotte dal Governo Prodi – da trasformare in detrazioni permanenti nel regime fiscale italiano anche per i residenti all’estero. “Sopraggiungono segnali preoccupanti – rispetto ai quali investiremo immediatamente il Governo – relativamente a tagli a capitoli di bilancio del Ministero degli affari esteri o a stanziamenti previsti dalla trascorsa finanziaria. Ritengo che, anche in vista della finanziaria, sia opportuno, anche con i parlamentari di maggioranza, svolgere un’azione comune tesa ad evitare il rischio di tagli e garantire che le priorità – dalla Conferenza dei giovani, per la quale esisteva uno stanziamento, al museo nazionale ed alla rete museale delle migrazioni, per la quale esisteva stanziamento, fino alla riforma del Cgie, della legge 153/71, degli istituti italiani di cultura e della legge elettorale per la circoscrizione estero –rimangano tali per tutti” – ha concluso Fedi.
“Credo sia necessario capire meglio, anche attraverso le audizioni che sono certo avremo in tempi brevi sia con il Ministro Frattini che con il sottosegretario Mantica, quali scelte programmatiche saranno prioritarie per il Governo e soprattutto come si intende instaurare un rapporto con il Parlamento e con i parlamentari eletti all’estero. I banchi di prova per il Governo e la maggioranza non mancheranno, a partire dalla conversione del decreto sull’ICI, fino al decreto sicurezza ed in vista di DPEF e finanziaria” – ha dichiarato Marco Fedi. “Misureremo l’azione del Governo nel suo complesso. Sull’ICI, ad esempio, dobbiamo assicurarci che l’esenzione riguardi anche i residenti all’estero. Il Governo Prodi aveva esteso l’ulteriore detrazione ICI anche ai residenti all’estero: sarebbe davvero grave se l’esenzione li escludesse. Sul decreto sicurezza alcune norme, soprattutto nella loro applicazione pratica, vanno esaminate anche in rapporto alla realtà dei residenti all’estero. Dal DPEF dobbiamo capire l’impianto complessivo degli investimenti per la rete consolare e per le iniziative a sostegno dell’Italia nel mondo, incluso il Made in Italy. In vista della finanziaria non dobbiamo dimenticare le detrazioni per carichi di famiglia – estese ai residenti all’estero in sostituzione della no tax area, limitate ad un biennio ed introdotte dal Governo Prodi – da trasformare in detrazioni permanenti nel regime fiscale italiano anche per i residenti all’estero. “Sopraggiungono segnali preoccupanti – rispetto ai quali investiremo immediatamente il Governo – relativamente a tagli a capitoli di bilancio del Ministero degli affari esteri o a stanziamenti previsti dalla trascorsa finanziaria. Ritengo che, anche in vista della finanziaria, sia opportuno, anche con i parlamentari di maggioranza, svolgere un’azione comune tesa ad evitare il rischio di tagli e garantire che le priorità – dalla Conferenza dei giovani, per la quale esisteva uno stanziamento, al museo nazionale ed alla rete museale delle migrazioni, per la quale esisteva stanziamento, fino alla riforma del Cgie, della legge 153/71, degli istituti italiani di cultura e della legge elettorale per la circoscrizione estero –rimangano tali per tutti” – ha concluso Fedi.
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