Una lettera
dell’on. Fedi e
del sen. Micheloni al Ministro della Pubblica Amministrazione Giampiero D’Alia
per rimuovere gli ostacoli che impediscono di fatto una piena
parità.
“La parità dei diritti sindacali tra il personale che presta la
sua opera al Ministero degli esteri ha l’andamento del gambero, qualche passo
avanti e qualcuno indietro. Eppure, l’anno scorso il Parlamento ha approvato una
legge chiarissima – la numero 38 del 22 marzo 2012 – che ha stabilito la parità
dei rappresentanti del personale a contratto del Ministero degli esteri, per
anni ai margini della contrattazione sindacale interna”.
Sono queste le parole con le quali l’on. Marco Fedi ha
annunciato un’iniziativa da lui assunta nei riguardi del Ministro della Pubblica
Amministrazione e della Semplificazione amministrativa.
“Voglio ricordare che la legge 38 – ha continuato Fedi - è
stata forse l’unico provvedimento normativo approvato nella scorsa legislatura
per i
lavoratori italiani all’estero. In genere i figli unici sono
molto considerati nelle famiglie di appartenenza, ma questo evidentemente non è
il caso della legge sui contrattisti in servizio presso la nostra rete
diplomatico-consolare e presso gli istituti di cultura. In sede di
contrattazione ARAM, infatti, quello che si è ottenuto in termini di principio
dopo un faticoso percorso parlamentare si rischia di perdere sul piano pratico.
La parità dei diritti sindacali, infatti, non è una pura ed astratta
affermazione, ma una condizione che deve trovare riscontro nella pratica
effettiva. E proprio qui si rischia di fare dei passi indietro, perché i
rappresentanti dei contrattisti non vengono ammessi , a differenza di quelli del
resto del personale, alle aspettative e ai permessi sindacali necessari per
esercitare il diritto riconosciuti dalla legge.
Per evitare che un’affermazione fatta da una legge
dello stato in una materia tanto delicata sia vanificata e si traduca in una
beffa, assieme al sen. Micheloni ho indirizzato una lettera al Ministro per la
Pubblica Amministrazione Giampiero D’Alia affinché voglio compiere presto gli
interventi necessari per fare in modo che la legge 38 trovi un’attuazione
paritaria e piena”.
Nessun commento:
Posta un commento