mercoledì 22 maggio 2013

FEDI (PD): UN CONSIGLIO NAZIONALE PER L’INTEGRAZIONE E IL MULTICULTURALISMO E’ UN BENE PER L’ITALIA


Una nuova proposta di legge per sviluppare l’integrazione.  La risposta a Grillo sullo jus soli.

“L’ultima, ma non nuova, bordata contro l’idea di applicare il criterio dello jus soli per riconoscere la cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia o a quei bambini che arrivano da noi e s’iscrivono a un regolare corso di studi viene da Beppe Grillo. Personalmente non ho mai avuto dubbi sulla natura intimamente regressiva di molte delle “campagne” grilline, ma questa presa di posizione ne è una conferma evidente. In più, fa capire quanta strada vi sia ancora da percorrere per fare in modo che i “nuovi italiani”, come li chiama Napolitano, siano non solo accolti civilmente ma riconosciuti come una parte ineliminabile della nostra società e aiutati ad integrarsi pienamente in essa”. Sono queste le parole d’esordio dell’on. Marco Fedi nella presentazione di una sua nuova proposta di legge riguardante la creazione del Consiglio nazionale dell’integrazione.
“Eppure, la realtà è sotto gli occhi di tutti. Sono circa 4 milioni gli stranieri ufficialmente censiti, il 6,5% della popolazione, oltre 5 milioni quelli realmente presenti. Sono 80.000 i bambini nati da stranieri nel 2011, 760.000 quelli che frequentano le nostre scuole. Secondo gli analisti più seri, l’apporto di lavoro dato dagli stranieri alle nostre attività produttive è ormai insostituibile e il costante sviluppo delle attività autonome promosse da stranieri è prezioso, soprattutto in un momento di crisi economica e occupazionale così grave. Gli stessi analisti ribadiscono che il fenomeno è destinato a durare e a crescere per tutta la metà di questo nuovo secolo. Che senso ha continuare a rifiutare una realtà ormai evidente nella nostra vita quotidiana, perché non accettare – e lo dice un italiano all’estero - che l’Italia da paese di storica emigrazione è diventato ormai un paese anche di immigrazione? A chi giova?
Il vero problema non è rifiutare, - ha continuato l’on. Fedi - ma fare in modo che le persone che arrivano da noi per vivere e per lavorare si integrino prima e meglio possibile, e ci aiutino a fare sviluppare l’Italia, su tutti i piani. Non ci sono solo il rifiuto sordo, la xenofobia, il razzismo, ma anche l’inadeguatezza delle politiche di integrazione: insufficienti, disomogenee, poco coordinate ai vari livelli.
Per questo, assieme agli altri colleghi del PD eletti all’estero, ho presentato una proposta di legge per l’istituzione del Consiglio nazionale per l'integrazione e il multiculturalismo (CNIM), composto da trenta membri, equamente suddivisi tra rappresentanti delle organizzazioni degli immigrati e dei rifugiati, livelli apicali di alcuni settori della pubblica amministrazione e organizzazioni sociali impegnate sul campo. Il CNIM ha il compito di fare proposte e raccomandazioni volte a promuovere l’integrazione, contribuire all'elaborazione della legislazione che incide sugli indirizzi di politica migratoria, elaborare un rapporto annuale sullo stato dell’integrazione e del multiculturalismo, conoscere e valutare la normativa europea in proposito, fare studi mirati, fornire insomma indicazioni e dati di esperienza che possano essere assunti da chi deve elaborare e gestire le politiche di integrazione.
Una delle cose più importanti – ha affermato ancora l’onorevole eletto nella ripartizione Africa e Australia – è la formazione all’interno del CNIM di un osservatorio permanente sull’immigrazione e il multiculturalismo, assistito da un comitato scientifico composto da tutti quelli che finora hanno meritoriamente studiato questi fenomeni.
Sono convinto – ha concluso Fedi – che offrire strumenti che aiutino a sviluppare in modo serio e organico l’integrazione e il multiculturalismo non sia soltanto un atto di civiltà verso i migranti, ma un grande aiuto al nostro paese per uscire dinamicamente dalle difficoltà in cui oggi è irretito”.    

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