Accordo tra Italia e Nuova Zelanda per il lavoro dei familiari del personale diplomatico
“I trattati internazionali sono sempre atti importanti, indipendentemente dal numero di persone che se ne avvantaggiano” – ha dichiarato l’On. Marco Fedi.
“Nel caso della ratifica, appena avvenuta alla Camera, dell’accordo tra Italia e Nuova Zelanda si risponde a un’esigenza primaria quale è quella del diritto al lavoro dei familiari del personale diplomatico e consolare e del personale presso le organizzazioni internazionali”. “Con questo accordo non solo la questione viene regolamentata ma anche semplificata nelle procedure e questo è sempre positivo in una fase in cui si parla tanto di semplificazione amministrativa”. “Nell’accordo tra l’altro è previsto il pieno rispetto di tutte le normative locali, sul lavoro, in materia tributaria e di sicurezza sociale”.
“Il ricorso ai trattati internazionali è un atto dovuto in assenza di regolamentazioni internazionali in materia. Su alcune questioni ritengo possa esserci uno sforzo degli organismi internazionali teso a prevedere risposte multilaterali anziché lasciare tutto alla reciprocità bilaterale ma fino a quando non avremo questa visione autenticamente “globale” anche delle relazioni tra singoli Paesi non potremo che utilizzare gli strumenti che abbiamo” – ha ricordato l’On. Marco Fedi.
“Soprattutto quando questi accordi sono l’unico strumento che abbiamo per arricchire il quadro normativo per le reti diplomatico-consolari nel mondo facilitando in questo modo la scelta delle destinazioni estere. Dovremmo proseguire in questa direzione. Ad esempio uno dei Paesi che richiederebbe interventi in questo senso è l’Australia, non solo per quanto attiene al lavoro ma anche ai visti che al momento non possono eccedere complessivamente 10 anni. Anche se ritengo che su questa materia si renda necessaria una riflessione più ampia che la semplice introduzione di incentivi” – ha concluso l’On. Marco Fedi.
Italia e Repubblica dominicana per la promozione e protezione degli investimenti
“L’approvazione da parte della Camera dei deputati del disegno di legge di ratifica dell’accordo per la promozione e la protezione degli investimenti tra Repubblica italiana e Repubblica dominicana è un atto importante per incentivare le iniziative di collaborazione economica tra i due Paesi” – ha sottolineato l’On. Fedi intervenuto in discussione generale ed in dichiarazione di voto sul provvedimento.
“Non bastano i trattati internazionali per proteggere l’Italia che investe all’estero, occorre una vera azione di sistema che parta anche dal sistema economico italiano. In questo momento le scelte economiche sbagliate del Governo Berlusconi, invece, indeboliscono l’economia italiana, non sostengono lo sviluppo, impoveriscono il Paese, disincentivano gli investimenti. Non solo. Anche la cooperazione internazionale è sottoposta a tagli. Nonostante l’importante lavoro svolto, l’Istituto per il commercio con l’estero è sottoposto a riduzioni di bilancio. Credo si debba riflettere su questi elementi, sulla sostanziale incapacità dell’Italia di oggi di rispondere alle nuove sfide globali. Occorre in definitiva una seria azione di sistema a livello nazionale ed internazionale per poter parlare di promozione e protezione degli investimenti italiani all’estero” – ha ricordato Fedi.
“Poi è vero che accordi internazionali di questo tipo debbano sempre più rispondere a nuovi modelli etici. Nel predisporre trattati internazionali di questa natura dovremmo preoccuparci di riequilibrare lo sbilanciamento tra i diritti degli investitori e quelli delle comunità dei Paesi contraenti, in termini di rispetto dell’ambiente, di diritti umani, di diritti del lavoro. Tuttavia questo è un aspetto che va trattato separatamente dalla natura bilaterale di questo accordo che tiene conto dei notevoli passi avanti fatti dalla Repubblica dominicana nella legislazione nazionale sui temi della protezione degli investimenti, delle norme antiriciclaggio e della trasparenza degli investimenti. In una realtà – ha concluso l’On. Marco Fedi – che è davvero interessante per le opportunità di investimento e per il posizionamento geo-politico”.
“Non bastano i trattati internazionali per proteggere l’Italia che investe all’estero, occorre una vera azione di sistema che parta anche dal sistema economico italiano. In questo momento le scelte economiche sbagliate del Governo Berlusconi, invece, indeboliscono l’economia italiana, non sostengono lo sviluppo, impoveriscono il Paese, disincentivano gli investimenti. Non solo. Anche la cooperazione internazionale è sottoposta a tagli. Nonostante l’importante lavoro svolto, l’Istituto per il commercio con l’estero è sottoposto a riduzioni di bilancio. Credo si debba riflettere su questi elementi, sulla sostanziale incapacità dell’Italia di oggi di rispondere alle nuove sfide globali. Occorre in definitiva una seria azione di sistema a livello nazionale ed internazionale per poter parlare di promozione e protezione degli investimenti italiani all’estero” – ha ricordato Fedi.
“Poi è vero che accordi internazionali di questo tipo debbano sempre più rispondere a nuovi modelli etici. Nel predisporre trattati internazionali di questa natura dovremmo preoccuparci di riequilibrare lo sbilanciamento tra i diritti degli investitori e quelli delle comunità dei Paesi contraenti, in termini di rispetto dell’ambiente, di diritti umani, di diritti del lavoro. Tuttavia questo è un aspetto che va trattato separatamente dalla natura bilaterale di questo accordo che tiene conto dei notevoli passi avanti fatti dalla Repubblica dominicana nella legislazione nazionale sui temi della protezione degli investimenti, delle norme antiriciclaggio e della trasparenza degli investimenti. In una realtà – ha concluso l’On. Marco Fedi – che è davvero interessante per le opportunità di investimento e per il posizionamento geo-politico”.
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