Accolto come raccomandazione dal Governo l’unico ordine del giorno presentato dall’Onorevole Marco Fedi in sede di approvazione del disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato, AC. 1417, approvato dalla Camera dei Deputati il 17 settembre scorso.
L’ordine del giorno impegno il Governo, a partire dai prossimi provvedimenti di bilancio e nella finanziaria per il 2009, “ad assumere ogni utile iniziativa tesa a recuperare le risorse destinate al Ministero degli affari esteri ed a fare in modo che gli ulteriori tagli previsti siano contenuti in limiti che non mettano in discussione il fisiologico svolgimento di alcune fondamentali attività dello stesso e ad intraprendere ogni azione possibile al fine di salvaguardare gli stanziamenti per il Ministero degli affari esteri ed in particolare per le politiche rivolte agli italiani all'estero”.
“L’ordine del giorno, sottoscritto anche dai deputati Bucchino, Farina, Porta, Garavini e Narducci, ed accolto dal sottosegretario Vegas, arriva dopo una serie di impegni presi dal Governo su materie attinenti alla vita delle comunità italiane all’estero” – ha ricordato l’On. Fedi.
“L’impegno sull’estensione dell’esonero ICI anche ai cittadini italiani residenti all’estero – fino a questo momento il provvedimento esclude i cittadini italiani residenti all’estero anche se una piccola percentuale di Comuni ha esteso questa misura ai concittadini iscritti all’Aire e residenti all’estero: impegno preso dal governo in sede di conversione del decreto 93 sulla salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie. L’impegno sulle detrazioni per carichi di famiglia affinché passino da norma transitoria a norma definitiva per i residenti all’estero: preso in sede di conversione del decreto 112 sullo sviluppo economico, semplificazione e competitività. Fino all’impegno sull’assegno sociale: anche questo assunto in sede di secondo passaggio del decreto 112 alla Camera, e teso a rivedere le norme restrittive per tutti ma in particolare per i cittadini italiani residenti all’estero che, se in condizioni di indigenza, non avrebbero comunque diritto a tale forma di sostentamento minimo in assenza dei dieci anni di residenza. Introducendo anche il principio della residenza storica, cioè la residenza in qualsiasi periodo della loro vita in Italia. Su questi impegni, oltre al fronte delle riforme per le quali siamo pronti ad un confronto, l’opposizione del PD tra gli eletti all’estero attende proposte e soluzioni” – ha sottolineato l’On. Marco Fedi.
L’ordine del giorno accolto come raccomandazione parte dalla premessa che il comma 507 della Legge finanziaria per il 2007 dispone l'accantonamento di percentuali di somme previste per diverse voci di spesa contenute nei bilanci dei ministeri per il triennio 2007-2008-2009;le somme accantonate nell'ambito delle disponibilità del Ministero degli affari esteri per l'anno corrente ammontano a 80 milioni, di cui poco meno di 8 milioni riguardanti le politiche migratorie;il disegno di legge di assestamento del bilancio 2008, approvato nel Consiglio dei ministri del 27 giugno 2008, ha previsto per il MAE lo scongelamento di appena 8 milioni su 80, che costituisce il rapporto più sfavorevole degli ultimi anni;non sono da escludersi altri possibili tagli ai capitoli degli italiani all'estero anche nell'ambito dello scongelamento di 8 milioni di euro;questi ulteriori tagli si aggiungono a quelli disposti sul bilancio del MAE con la conversione in legge del decreto n. 93 recante «Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie» e portano le riduzioni per il corrente anno ad oltre 100 milioni di euro; l'incidenza delle riduzioni sulle politiche migratorie, già precedentemente colpite per 17 milioni di euro, stanno portando le risorse in questo campo ad un preoccupante livello di guardia rimettendo in discussione lo sforzo degli ultimi anni di consolidare e, in alcuni campi come l'assistenza, di migliorare la spesa storica;è indispensabile interrompere la spirale di arretramento della spesa per le politiche migratorie, per non determinare la perdita di iniziative e rapporti difficilmente recuperabili in situazioni caratterizzate da una rapida evoluzione, come sono quelle degli italiani che vivono in diversi contesti sociali e culturali,
impegna il Governo:-
ad assumere ogni utile iniziativa tesa a recuperare le risorse destinate al Ministero degli affari esteri ed a fare in modo che gli ulteriori tagli previsti siano contenuti in limiti che non mettano in discussione il fisiologico svolgimento di alcune fondamentali attività dello stesso,ad intraprendere ogni azione possibile al fine di salvaguardare gli stanziamenti per il Ministero degli affari esteri ed in particolare per le politiche rivolte agli italiani all'estero.
L’ordine del giorno impegno il Governo, a partire dai prossimi provvedimenti di bilancio e nella finanziaria per il 2009, “ad assumere ogni utile iniziativa tesa a recuperare le risorse destinate al Ministero degli affari esteri ed a fare in modo che gli ulteriori tagli previsti siano contenuti in limiti che non mettano in discussione il fisiologico svolgimento di alcune fondamentali attività dello stesso e ad intraprendere ogni azione possibile al fine di salvaguardare gli stanziamenti per il Ministero degli affari esteri ed in particolare per le politiche rivolte agli italiani all'estero”.
“L’ordine del giorno, sottoscritto anche dai deputati Bucchino, Farina, Porta, Garavini e Narducci, ed accolto dal sottosegretario Vegas, arriva dopo una serie di impegni presi dal Governo su materie attinenti alla vita delle comunità italiane all’estero” – ha ricordato l’On. Fedi.
“L’impegno sull’estensione dell’esonero ICI anche ai cittadini italiani residenti all’estero – fino a questo momento il provvedimento esclude i cittadini italiani residenti all’estero anche se una piccola percentuale di Comuni ha esteso questa misura ai concittadini iscritti all’Aire e residenti all’estero: impegno preso dal governo in sede di conversione del decreto 93 sulla salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie. L’impegno sulle detrazioni per carichi di famiglia affinché passino da norma transitoria a norma definitiva per i residenti all’estero: preso in sede di conversione del decreto 112 sullo sviluppo economico, semplificazione e competitività. Fino all’impegno sull’assegno sociale: anche questo assunto in sede di secondo passaggio del decreto 112 alla Camera, e teso a rivedere le norme restrittive per tutti ma in particolare per i cittadini italiani residenti all’estero che, se in condizioni di indigenza, non avrebbero comunque diritto a tale forma di sostentamento minimo in assenza dei dieci anni di residenza. Introducendo anche il principio della residenza storica, cioè la residenza in qualsiasi periodo della loro vita in Italia. Su questi impegni, oltre al fronte delle riforme per le quali siamo pronti ad un confronto, l’opposizione del PD tra gli eletti all’estero attende proposte e soluzioni” – ha sottolineato l’On. Marco Fedi.
L’ordine del giorno accolto come raccomandazione parte dalla premessa che il comma 507 della Legge finanziaria per il 2007 dispone l'accantonamento di percentuali di somme previste per diverse voci di spesa contenute nei bilanci dei ministeri per il triennio 2007-2008-2009;le somme accantonate nell'ambito delle disponibilità del Ministero degli affari esteri per l'anno corrente ammontano a 80 milioni, di cui poco meno di 8 milioni riguardanti le politiche migratorie;il disegno di legge di assestamento del bilancio 2008, approvato nel Consiglio dei ministri del 27 giugno 2008, ha previsto per il MAE lo scongelamento di appena 8 milioni su 80, che costituisce il rapporto più sfavorevole degli ultimi anni;non sono da escludersi altri possibili tagli ai capitoli degli italiani all'estero anche nell'ambito dello scongelamento di 8 milioni di euro;questi ulteriori tagli si aggiungono a quelli disposti sul bilancio del MAE con la conversione in legge del decreto n. 93 recante «Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie» e portano le riduzioni per il corrente anno ad oltre 100 milioni di euro; l'incidenza delle riduzioni sulle politiche migratorie, già precedentemente colpite per 17 milioni di euro, stanno portando le risorse in questo campo ad un preoccupante livello di guardia rimettendo in discussione lo sforzo degli ultimi anni di consolidare e, in alcuni campi come l'assistenza, di migliorare la spesa storica;è indispensabile interrompere la spirale di arretramento della spesa per le politiche migratorie, per non determinare la perdita di iniziative e rapporti difficilmente recuperabili in situazioni caratterizzate da una rapida evoluzione, come sono quelle degli italiani che vivono in diversi contesti sociali e culturali,
impegna il Governo:-
ad assumere ogni utile iniziativa tesa a recuperare le risorse destinate al Ministero degli affari esteri ed a fare in modo che gli ulteriori tagli previsti siano contenuti in limiti che non mettano in discussione il fisiologico svolgimento di alcune fondamentali attività dello stesso,ad intraprendere ogni azione possibile al fine di salvaguardare gli stanziamenti per il Ministero degli affari esteri ed in particolare per le politiche rivolte agli italiani all'estero.
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