martedì 25 maggio 2010

Fedi (PD): il diritto di sposarsi in Italia tra cittadini italiani e stranieri residenti all’estero

Con un’interrogazione a risposta scritta l’On. Marco Fedi ha chiesto di conoscere quali misure urgenti il Governo intenda adottare per garantire che i Comuni, la rete diplomatico-consolare italiana all’estero e i cittadini italiani siano informati sulle modifiche inerenti il matrimonio in Italia tra cittadini italiani e stranieri.
Tale intervento si è reso necessario in quanto, a seguito dell’entrata in vigore della legge 15 luglio 2009 n. 94, molti cittadini italiani residenti all’estero che intendono contrarre matrimonio in Italia con cittadini stranieri, anch’essi residenti all’estero, ottengono risposte confuse e spesso errate.
La libertà di sposarsi e di scegliere il coniuge autonomamente, riguarda la sfera dell'autonomia e della individualità ed è quindi una scelta sulla quale lo Stato non può interferire. Il diritto al matrimonio è, sia per l'ordinamento italiano che per le norme internazionali e comunitarie, un momento essenziale di espressione della libertà e dignità umana che deve essere garantito a tutti.
E’ fondamentale, quindi, assicurare che la norma – peraltro molto discussa per le violazioni che essa produce ad una serie di diritti e principi fondamenti – sia quanto meno chiara nella sua applicazione.

Interrogazione a risposta scritta
presentata da MARCO FEDI
mercoledì 19 maggio 2010
FEDI. -
Al Ministro degli affari esteri e al Ministro dell’Interno
- Per sapere - premesso che:
la legge 15 luglio 2009 n. 94 ha introdotto una modifica all’articolo 116 del codice civile - “Matrimonio dello straniero nella Repubblica” – introducendo, accanto alla dichiarazione che nulla osta rilasciata dalle autorità estere, l’obbligo di produrre “un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano”,
l’art. 116 del codice civile fissava, per gli stranieri, analoghe condizioni per il matrimonio e che l’esibizione di un nulla osta del paese di origine consentiva il matrimonio nel territorio italiano,
la nuova legge stabilisce che lo straniero deve presentare anche un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano ,
i matrimoni da celebrare all’estero non subiscono variazioni normative e lo straniero non deve produrre né documentazione attestante la regolarità del soggiorno, né Nulla-Osta al matrimonio,
i matrimoni da celebrare nei nostri consolati , per residenti AIRE o per delega alla rappresentanza da parte di nostri comuni, non risulterebbero possibili poiché lo straniero all’estero non potrà mai documentare la regolarità del soggiorno sul territorio italiano,
i matrimoni da celebrare in Italia saranno soggetti alla presentazione del detto documento sulla regolarità del soggiorno -:
se tale disposizione si applica anche per i cittadini extra-comunitari, non residenti, che intendessero contrarre matrimonio in Italia,
se tale disposizione si applica anche per i cittadini extra-comunitari, non residenti, che intendessero contrarre matrimonio in Italia con un cittadino italiano,
quali misure urgenti il Governo intenda adottare per garantire che i Comuni, la rete diplomatico-consolare italiana all’estero e i cittadini italiani siano informati sulle modifiche inerenti il matrimonio in Italia.

1 commento:

Manuela ha detto...

C'è mai stata una risposta scritta all'interrogazione dato che dopo quasi due anni dalla stessa comune e ambasciata non riescono ad accordarsi riguardo a chi deve fare cosa? e in particolare in relazione a pubblicazioni e trascrizioni dell'atto di matrimonio.
L'unico "consiglio" da loro giuntomi, volendo noi fare un matrimonio religioso, è di optare per un matrimonio civile nello stato di mia residenza AIRE e successivamente con atto di matrimonio alla mano richiedere al parroco un rito canonico.