In piena campagna elettorale l’Ufficio
risorse e innovazione del Ministero degli Affari Esteri aveva ricordato il piano
di chiusure consolari. Un piano, che dopo essere stato definito di rafforzamento
e razionalizzazione, oggi assume il nome di
"riorientamento".
Non possiamo nascondere serie
preoccupazioni. Credo sia necessario intervenire e agire, sperando di trovare
nel Ministro Bonino non solo un attento ascolto ma anche una interlocuzione tesa
a trovare soluzioni.
Le soluzioni esistono e sono state
indicate in molteplici occasioni. A monte di tutto però ci deve essere la scelta
del MAE in direzione dei servizi ai connazionali nel mondo. Chiediamo quindi
risposte soprattutto sulla garanzia di continuità nei servizi. Per alcuni
Consolati, come Adelaide e Brisbane, ad esempio, la competenza passa a sedi
distanti centinaia di chilometri.
La spending review doveva servire per
riorientare la spesa e privilegiare le attività centrali del Ministero degli
Affari Esteri.
A partire dai prossimi giorni, e dopo la
pausa estiva, intraprenderemo tutte le azioni per avere risposte concrete. Nel
frattempo, sia la protesta che le proposte hanno bisogno di “riorientamento”.
L'Italia, oggi più che mai, ha bisogno
di una rete efficiente che garantisca i servizi ai connazionali nel mondo. Una
Farnesina che sigla protocolli con il Touring club italiano e il CNR, per la
promozione turistica e la rete dei ricercatori, non può poi apparire assente
nella sua presenza nelle aree di maggiore interesse. L'Italia della prossima
Expo di Milano, tanto per fare un esempio importante, richiede una diffusa
presenza nel mondo e una vicinanza alle comunità di italiani. Senza parlare
della tutela dei nuovi migranti in partenza dal nostro Paese. Tutte cose che non
si risolvono con pezzi di ordinaria burocrazia.
Nessun commento:
Posta un commento