martedì 2 luglio 2013

MARCO FEDI (PD): NEL NUOVO DISEGNO COSTITUZIONALE RIPARTIAMO DALL’EFFETTIVITA’ DEL VOTO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO




Il parlamentare eletto nella ripartizione Africa-Asia-Oceania è intervenuto al seminario organizzato dalla School of Government della LUISS. Presente il sen. Giacobbe e i professori D’Alimonte e Lupo


“L’esercizio in loco del diritto di voto merita una definitiva collocazione costituzionale e  istituzionale in un quadro di regole condiviso. La circoscrizione Estero è stata una risposta concreta, possiamo ripensarla, ma dobbiamo salvaguardare pienamente il principio dell’effettivo esercizio del voto dei cittadini italiani residenti all’estero”.
E’ questa l’affermazione centrale dell’intervento che l’on. Marco Fedi ha fatto nel corso di un seminario sul voto italiano all’estero svoltosi venerdì 29 luglio presso la School of Government della LUISS. L’occasione è stata data dalla presentazione del libro di Simone Battiston e Bruno Mascitelli: Il voto italiano all’estero: riflessioni, esperienze e risultati di un’indagine all’estero (Firenze University Press, 2012). All’incontro sono intervenuti, oltre agli autori e ai parlamentari Fedi e Giacobbe, eminenti studiosi come il prof. Roberto D’Alimonte e il prof. Nicola Lupo.

“Non possiamo accettare diritti e doveri dimezzati. Per troppo tempo il diritto di voto degli italiani all’estero è stato puramente virtuale perché quasi nessuno poteva tornare in Italia per votare. La circoscrizione Estero e il voto per corrispondenza, sia pure con limiti e contraddizioni, hanno appianato questo deficit di democrazia. Oggi, se i rappresentanti degli italiani all’estero fossero esclusi dalla Camera riformata, che vota la fiducia al Governo, ritorneremmo ad un sistema di voto parziale”.

Con questa considerazione ha concordato il prof. D’Alimonte che ha affermato che l’effettività del voto deve essere assicurata. Egli, però, in linea con sue precedenti posizioni, vede come possibile il voto sui collegi italiani, che risolverebbe anche la questione di un diritto-dovere già oggi dimezzato a causa del fatto che il voto espresso all’estero non concorre al premio di maggioranza. L’attuale normativa, ha aggiunto D’Alimonte, è poi deficitaria nel senso della impossibilità materiale di alcune aree del mondo, come l’Africa, l’Asia e anche alcune aree d’Europa, di poter mai esprimere una rappresentanza.

“C’è un’altra riflessione da fare”, ha proseguito Fedi. “Deputati e Senatori eletti nella circoscrizione Estero, nata come strumento attuativo dell’esercizio in loco del diritto di voto, rappresentano una grande opportunità per l’Italia. Offrono un legame diretto con le comunità nel mondo, garantiscono un collegamento politico, sociale ed economico con le società di emigrazione, consentono immediatezza nel confronto con le legislazioni di altri Paesi e raccordano la presenza organizzata dei partiti italiani nel mondo con la rete delle forze politiche e sociali dei Paesi di residenza delle nostre comunità”.

La circoscrizione Estero – ha ammesso il prof. D’Alimonte – può rappresentare effettivamente un’opportunità se i parlamentari in essa eletti saranno in grado di diventare un valore aggiunto per il Parlamento e per l’Italia.

In conclusione, l’on. Fedi ha manifestato il proposito di organizzare un incontro, assieme agli altri eletti all’estero del PD, sul valore aggiunto che la rappresentanza dell’estero può arrecare sul piano sociale, economico e politico. 

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