Il parlamentare eletto nella ripartizione Africa-Asia-Oceania
è intervenuto al seminario organizzato dalla School of Government della LUISS. Presente il sen. Giacobbe e i
professori D’Alimonte e Lupo
“L’esercizio in loco del diritto di voto merita una
definitiva collocazione costituzionale e istituzionale in un quadro di regole condiviso.
La circoscrizione Estero è stata una risposta concreta, possiamo ripensarla, ma
dobbiamo salvaguardare pienamente il principio dell’effettivo esercizio del
voto dei cittadini italiani residenti all’estero”.
E’ questa
l’affermazione centrale dell’intervento che l’on. Marco Fedi ha fatto nel corso
di un seminario sul voto italiano all’estero svoltosi venerdì 29 luglio presso la
School of Government della LUISS. L’occasione è stata data dalla presentazione
del libro di Simone Battiston e Bruno Mascitelli: Il voto italiano
all’estero: riflessioni, esperienze e risultati di un’indagine
all’estero (Firenze University Press, 2012). All’incontro sono intervenuti,
oltre agli autori e ai parlamentari Fedi e Giacobbe, eminenti studiosi come il
prof. Roberto D’Alimonte e il prof. Nicola Lupo.
“Non possiamo accettare diritti e doveri dimezzati. Per troppo tempo il
diritto di voto degli italiani all’estero è stato puramente virtuale perché
quasi nessuno poteva tornare in Italia per votare. La circoscrizione Estero e
il voto per corrispondenza, sia pure con limiti e contraddizioni, hanno
appianato questo deficit di democrazia. Oggi, se i rappresentanti degli
italiani all’estero fossero esclusi dalla Camera riformata, che vota la fiducia
al Governo, ritorneremmo ad un sistema di voto parziale”.
Con questa considerazione ha concordato il prof. D’Alimonte che ha
affermato che l’effettività del voto deve essere assicurata. Egli, però, in
linea con sue precedenti posizioni, vede come possibile il voto sui collegi
italiani, che risolverebbe anche la questione di un diritto-dovere già oggi
dimezzato a causa del fatto che il voto espresso all’estero non concorre al
premio di maggioranza. L’attuale normativa, ha aggiunto D’Alimonte, è poi
deficitaria nel senso della impossibilità materiale di alcune aree del mondo,
come l’Africa, l’Asia e anche alcune aree d’Europa, di poter mai esprimere una
rappresentanza.
“C’è un’altra riflessione da fare”, ha proseguito Fedi. “Deputati e
Senatori eletti nella circoscrizione Estero, nata come strumento attuativo
dell’esercizio in loco del diritto di voto, rappresentano una grande
opportunità per l’Italia. Offrono un legame diretto con le comunità nel mondo,
garantiscono un collegamento politico, sociale ed economico con le società di
emigrazione, consentono immediatezza nel confronto con le legislazioni di altri
Paesi e raccordano la presenza organizzata dei partiti italiani nel mondo con
la rete delle forze politiche e sociali dei Paesi di residenza delle nostre
comunità”.
La circoscrizione Estero – ha ammesso il prof. D’Alimonte – può
rappresentare effettivamente un’opportunità se i parlamentari in essa eletti
saranno in grado di diventare un valore aggiunto per il Parlamento e per
l’Italia.
In conclusione, l’on. Fedi ha manifestato il proposito di organizzare un
incontro, assieme agli altri eletti all’estero del PD, sul valore aggiunto che
la rappresentanza dell’estero può arrecare sul piano sociale, economico e
politico.
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