PASSAPORTI AI MINORI: FEDI (PD) INTERROGA TERZI E CANCELLIERI
ROMA\ aise\ - Dal 26 giugno
scorso i minori italiani devono avere un proprio passaporto. Il documento deve
essere richiesto con l’assenso di entrambi i genitori, qualunque sia il loro
stato. Per Marco Fedi (Pd), deputato
eletto in Australia, il
Governo potrebbe consentire il rilascio del passaporto anche con l’assenso di
un solo genitore, se questi ha la potestà esclusiva sul figlio.
Tesi contenuta in una interrogazione ai Ministri
degli esteri e dell’interno, Terzi e Cancellieri,
in cui Fedi presenta il caso di una connazionale in Australia.
"Dal 26
giugno 2012 – si legge nella premessa – i minori possono viaggiare all'estero
solo con un documento di viaggio individuale e devono essere in possesso di
passaporto individuale; per richiedere il passaporto per un figlio minore è
necessario l'assenso di entrambi i genitori, coniugati, conviventi, separati,
divorziati o naturali, e questi devono firmare l'assenso presso l'ufficio in
cui si presenta la documentazione; in mancanza dell'assenso è necessario avere
il nulla osta del giudice tutelare".
"Il consolato d'Italia di
Adelaide – spiega il deputato – non ha ritenuto di accogliere la richiesta di
rinnovo di passaporto presentata da una cittadina italiana, residente in Italia
e temporaneamente domiciliata in Australia, e la richiesta avanzata
contestualmente dalla stessa di concessione del passaporto al proprio figlio
minore; la richiesta di concessione del passaporto al figlio minore, pur in
assenza dell'assenso del padre, è motivata dal fatto che l'interessata è
titolare esclusivo della potestà sul figlio; il consolato di Adelaide ha
eccepito di non poter intervenire quale giudice tutelare del minore, in assenza
della firma dell'altro genitore, poiché nel caso di specie il minore è
residente a Castel di Lama, Ascoli Piceno, e quindi ricadente nella competenza
del giudice tutelare di quel territorio".
Alla luce di quanto accaduto, Fedi chiede ai due
ministri "quali iniziative si intendano adottare per consentire alla
richiedente di ottenere il rinnovo del passaporto italiano in base alle
disposizioni in vigore, che consentono il rinnovo e il rilascio del passaporto
ai connazionali in transito o temporaneamente domiciliati all'estero, previo
nulla osta dell'Autorità italiana competente; se non ritengano sussistere i
presupposti per la concessione del passaporto per il minore dal momento che la
madre dichiara di essere titolare esclusiva della potestà sul figlio" e,
infine, "se non ritengano, nel caso in cui non possa essere accertata la
titolarità di cui al punto precedente, di assumere iniziative anche normative,
prevedere, anche per i minori, la possibilità che il consolato acquisisca il
nulla osta direttamente dal giudice tutelare competente". (aise)
BORSE DI STUDIO E GIOVANI ALL’ESTERO: FEDI (PD) INTERROGA TERZI E
PROFUMO
ROMA\ aise\ - Le borse di studio bandite
ogni anno dal Governo per i giovani italiani all’estero possono essere
assegnate solo agli studenti maggiorenni. Ma ci sono Paesi in cui il corso di studi secondario
finisce prima che in Italia, dunque molti giovani sono di fatto esclusi dai
bandi. A denunciarlo è il deputato Pd Marco Fedi che sul
punto ha interrogato i Ministri degli esteri e dell'istruzione, Terzi e Profumo.
"Il
Ministero degli affari esteri – rileva Fedi nella premessa – emana per ciascun anno
accademico un bando di concorso per borse di studio offerte dal Governo
italiano a studenti stranieri o a cittadini AIRE per frequentare corsi
universitari e postuniversitari o corsi di alta specializzazione presso
molteplici istituti scolastici e formativi; tra i numerosi requisiti previsti
per concorrere all'assegnazione di tali borse di studio vi è anche quello
relativo all'età dei concorrenti, in base al quale "in nessun caso le
borse possono essere assegnate a candidati non maggiorenni"".
Ma,
annota Fedi, "in diversi paesi il diploma di scuola secondaria superiore
si consegue dopo quattro anni di corso, e non cinque come nel nostro sistema
scolastico, con l'evidente conseguenza che gli studenti che compiono un
regolare corso di studi arrivano al diploma quando non hanno ancora compiuto il
diciottesimo anno di età; la condizione del possesso della maggiore età, in
tali casi, diventa preclusiva per la partecipazione al concorso per le borse di
studio e, di fatto, costituisce un freno proprio per gli studenti che hanno
compiuto con successo il loro corso di studi nelle strutture scolastiche dei
loro Paesi di provenienza".
Secondo
il parlamentare, "al di là delle ragioni di ordine pratico che possono
essere alla base di tale sbarramento, l'esclusione dal concorso degli studenti
che hanno dato le migliori prove delle loro capacità di studio è in
contraddizione con l'ispirazione meritocratica del bando e con l'intento del
Governo italiano di stabilire un rapporto positivo con persone che
presumibilmente integreranno le classi dirigenti dei paesi di
provenienza".
Per questo, Fedi chiede ai ministri se non si
"ritenga opportuno nei bandi di concorso che saranno emanati per i
prossimi anni accademici tener conto del più breve sviluppo del corso di studi
di scuola secondaria superiore esistente in diversi Paesi e quindi consentire
la presentazione delle domande anche a chi, pur avendo un diploma di scuola
superiore, non abbia ancora raggiunto la maggiore età" e "se non sia
il caso, in linea subordinata, che almeno la maggiore età dei candidati sia
rilevata non all'atto della presentazione delle domande ma al momento della
formale attribuzione della borsa di studio". (aise)
CITTADINANZA IN AUSTRALIA: FEDI (PD) INTERROGA TERZI E
CANCELLLIERI
ROMA\ aise\ - "Dare alle nostre strutture amministrative
all'estero indicazioni di semplificazione delle procedure che consentano il
riconoscimento di diritti sanzionati per legge".
È quanto richiede l’onorevole Marco Fedi (Pd) ai
Ministri degli Esteri e dell’Interno, Terzi e Cancellieri,
sottoponendo alla loro attenzione il caso di una cittadina australiana, figlia
di un italiano, che ha richiesto la cittadinanza al consolato di Melbourne.
"La signora Cynthia Anne
coniugata Logan (nata a Caufield, Vic, nel 1959), figlia del cittadino italiano
(jure sanguinis) Carl Francoli, nato in Australia, - riporta Fedi nella premessa – ha
inoltrato domanda di acquisizione della cittadinanza italiana al consolato
generale d'Italia di Melbourne; tale domanda, molto frequente tra i nostri
connazionali in Australia, è stata respinta dal consolato generale di Melbourne
per problemi legati ai diversi cambiamenti del cognome del padre, Carl
Francoli, avvenuti nel tempo".
"Nel
1957 – spiega Fedi – il signor Francoli (nato Carl Gabriel Francoli),
avvalendosi delle normative australiane, ha cambiato il suo cognome in Gabriel
(Carl Gabriel) e nel 2005 ha
riacquisito il suo nome e cognome originario (come da atti australiani del 2006
e del 2007); nella documentazione fornita dal department of justice di Victoria
(Registry of births, deaths and marriages), allegata alla domanda presentata al
Consolato generale d'Italia di Melbourne dalla signora Cynthia Anne Logan,
vengono riassunti e certificati dalle autorità australiane tutti i passaggi che
testimoniano la continuità d'identità del signor Francoli".
Fedi chiede ai due Ministri "se non ritengano
di approfondire le ragioni per le quali la richiesta della signora Cynthia Anne
coniugata Logan non sia stata accolta, rimuovendo in tempo ragionevole le
remore che ne hanno impedito il buon esito finale" e "se non
ritengano, in considerazione della frequenza di casi simili dovuti alle
opportunità offerte dalle particolari legislazioni locali, di dare alle nostre
strutture amministrative all'estero indicazioni di semplificazione delle
procedure che consentano il riconoscimento di diritti sanzionati per
legge". (aise)
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