venerdì 29 giugno 2012

Fedi (PD): Chi lavora per le riforme?


Il Partito Democratico può rivendicare prima di tutto di aver ottenuto l’iter del disegno di legge anziché la decretazione d’urgenza, con un dibattito ampio ed intenso in Commissione Lavoro e molte modifiche migliorative apportate al testo. Modifiche che hanno tenuto conto anche delle posizioni espresse dalle parti sociali e quindi consentito di approvare un testo che è una riforma vera per chi entra nel mondo del lavoro senza rinunciare a forme di tutela del mondo del lavoro. Il Partito Democratico ha dato nuovamente un segnale forte di impegno in una fase delicata della crisi, alla vigilia del Consiglio Europeo che dovrebbe far partire la crescita targata UE, oltre a rilanciare la costruzione politica europea. L’approvazione della riforma del lavoro, insieme alle mozioni sui paesi dell’eurozona, approvate a larghissima maggioranza dal Parlamento, consentirà al Governo Monti di sostenere con forza le proposte per un maggiore sforzo a sostegno dell’Euro e dei paesi in maggiore difficoltà in questa fase.
Nel lavoro di mediazione sul testo, il PD avrebbe voluto ottenere subito le modifiche a sostegno degli “esodati”. L’impegno del Governo è di affrontare il problema dei lavoratori che rimangono senza lavoro e senza pensione prima che arrivino a scadenza gli ammortizzatori sociali previsti per alcune categorie di lavoratori. Il PD chiede che questi tempi siano brevi e si arrivi a tutelare tutte le categorie di lavoratori in queste condizioni.
Il Partito Democratico ritiene che questa riforma affermi un principio di stampo europeo con il contratto di lavoro a tempo indeterminato assunto a tipologia contrattuale di riferimento, con le importanti modifiche migliorative all'apprendistato, con un salario di riferimento per il lavoro a progetto, continuando a difendere i principi contenuti nell'articolo 18, con la previsione di reintegrazione nel caso di licenziamenti anche per motivi economici.
In questo delicato passaggio della storia del nostro Paese, il Partito Democratico continua a sostenere con chiarezza e senso di responsabilità il Governo Monti, con proposte critiche, con l’azione coerente, politica e parlamentare, tesa a migliorare i provvedimenti.
Non sono mancate le nostre critiche. Molto lavoro deve ancora essere fatto per garantire maggiore equità. Dobbiamo lavorare sulle restrizioni imposte agli ammortizzatori sociali, in un momento di recessione con la disoccupazione in aumento, e dobbiamo avvicinare nel tempo la soluzione sugli esodati.
Noi vorremmo una politica seria, dell’impegno per la soluzione dei problemi, delle riforme, con un lavoro intenso da oggi fino alla conclusione della legislatura.
Il Partito Democratico lavora per una politica che si assuma le responsabilità, che tuteli i più deboli, che lavori per l’equità sociale e che lavori per tutti i cittadini.
Per quale ragione, ad un passo dalla approvazione in prima lettura al Senato di una riforma costituzionale concordata tra le forze di maggioranza, oggi PDL e Lega Nord tornano a far saltare il tavolo della proposta politica concordata e quindi possibile? Dalle riforme sul lavoro, alle riforme costituzionali alla riforma elettorale, il centro destra appare più intento a far crescere l’antipolitica e la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni. Per questa ragione, oggi più che mai, dobbiamo lavorare per consentire al Governo Monti di portare a compimento l’opera di risanamento economico, di costruzione politica europea, di crescita e sviluppo, mantenendo inalterato il nostro impegno per le riforme.

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