giovedì 13 dicembre 2012

A proposito di moderati

L'invito che Silvio Berlusconi ha rivolto a Mario Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri ancora in carica, è una mossa politica insieme astuta e disperata. Astuta perché tendente a giustificare il suo ritorno in scena come atto politico per unire i "moderati" e quindi cercare di recuperare spazio politico sia internamente alla coalizione di centrodestra che nel partito popolare europeo.
Disperata per le distanze che da Berlusconi hanno preso e stanno prendendo, non solo tanti leader europei progressisti, moderati e conservatori, ma esponenti del suo stesso partito ed il mondo dell'imprenditoria, gli industriali. Il problema oggi non è la risposta di Monti a quest'invito. La vera sfida, che ci riguarda, è la proposta politica del centrosinistra. L'agenda Monti entra nell'agenda Bersani. Se Vendola chiede una discontinuità con l'azione del Governo Monti, può averla sui profili programmatici, così come indicato da Bersani nel bel confronto sulle primarie, sui temi dell'equità, della crescita, sui temi del lavoro. Ma non possiamo e dobbiamo rinunciare al rigore ed alle tante cose positive fatte dal Governo Monti perché hanno caratterizzato anche il Partito Democratico, perché il nostro sostegno è stato sempre coerente con i nostri valori e principi, anche quando abbiamo modificato e migliorato tanti provvedimenti.
La forza del cambiamento che è oggi in noi, che ci spinge alle primarie, al confronto interno ed esterno, a rinunciare alle chiusure e a continuare il dialogo con altre forze politiche per ampliare la futura maggioranza, deriva anche dalla serietà che abbiamo dimostrato in questi dodici mesi. Questo PD maturo, capace di resistere anche ad un duro confronto interno come quello tra Bersani e Renzi, è il partito del cambiamento e del rinnovamento. Questo cammino, passato anche per l'assunzione di una responsabilità politica nel sostegno a Monti, non può andare disperso.

On. Marco Fedi

Nessun commento: