giovedì 19 giugno 2014

DEPUTATI PD ESTERO: CHI LAVORA PER I RISULTATI E CHI ABBAIA ALLA LUNA

Il MAIE, con il piglio tra il goliardico e il guerrigliero che si è dato da quando è passato all’opposizione, casualmente subito dopo che è stato reso noto l’elenco dei sottosegretari, si lamenta per la troppo assidua presenza ai lavori d’aula dei parlamentari del PD, che in questo modo rischierebbero di sostenere anche i provvedimenti sbagliati, come quello che contiene i 300 euro per la domanda di riconoscimento della cittadinanza. Comprendiamo sinceramente il loro disagio, considerata la frequenza delle presenze di quei colleghi di un movimento che, con un semplice ritocco, ben a ragione si potrebbe ribattezzare MAIA: Movimento Associativo degli Italiani Assenti. Ma i nostri colleghi, che sono uomini di mondo, hanno mangiato la foglia: non importa se si è assenti nei lavori parlamentari, basta essere presenti nella propaganda e nelle chiacchiere per far finta di fare gli interessi degli italiani all’estero. E così, anche questa volta, sulla delicata questione dei famosi 300 euro, hanno rifilato una serie di sciocchezze che prescindono totalmente dai dati reali e dall’obiettività dei fatti: tanto che importa, basta alzare la voce per cercare di avere ragione anche quando si ha torto. Allora, cercando di rimettere le cose in fila, dobbiamo ricordare che: i 300 euro di imposizione sui riconoscimenti di cittadinanza a favore di persone maggiorenni sono arrivati in un provvedimento approvato dal Senato, sul quale il Governo alla Camera ha messo poi la fiducia; immediatamente i deputati del PD hanno detto che quell’imposizione poteva avere una ragione plausibile solo se “restituita” in forma di servizi, vale a dire con interventi diretti a smaltire le montagne di arretrati sulla cittadinanza; i 300 euro in ogni caso non sono una tassa sulla cittadinanza perché – solo per chi si è preso la briga di leggere il decreto – riguarda i riconoscimenti di cittadinanza italiana per i maggiorenni ("Art. 7-bis. – Diritti da riscuotere per il trattamento della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana di persona maggiorenne: euro 300,00"), quindi non si applica per chi iscrive all’anagrafe i figli, a meno che non lo faccia quando sono già adulti, né si applica per gli acquisti di cittadinanza o i riacquisti previsti dall’attuale normativa; ad ogni modo, mentre i mitici MAIA continuavano ad abbaiare, i deputati del PD hanno presentato un emendamento alla legge nel quale si vincolavano i proventi dei 300 euro alla formazione presso i consolati di un Fondo diretto a reinvestire in termini di servizi le risorse acquisite; i deputati del PD, nel parere che la Commissione Esteri ha espresso sul provvedimento, in assenza di tutti i mitici MAIA, hanno fatto inserire la condizione che i proventi fossero destinati ai consolati per migliorare i servizi ai connazionali a beneficio dei connazionali, a partire da quelli relativi alle pratiche di cittadinanza; poiché il Governo ha messo la fiducia, per regolamento tutti gli emendamenti sono decaduti, compreso quello dei deputati del PD, pur dichiarato ammissibile; i deputati del PD hanno fatto allora l’unica cosa che per regolamento si poteva fare, vale a dire un ordine del giorno nel quale si impegnava il governo a fare le cose contenute nell’emendamento; l’ordine del giorno, con riformulazione, è stato accolto dal Governo, che si è impegnato a utilizzare i fondi per contrattualizzare personale in loco per formare task force da impegnare presso i consolati con lo scopo di riassorbire le giacenze di centinaia di migliaia di domande arretrate e accelerare le procedure. Mentre i deputati del PD, presenti in Commissione e in Aula, dicevano e facevano queste cose, i mitici MAIA che facevano? Abbaiavano alla luna, naturalmente. I deputati PD estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta

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