mercoledì 17 settembre 2014

FEDI (PD): Nuove ratifiche sono segnale positivo dal Governo. Rapidità anche con le altre.



Relatore in Commissione affari esteri sul disegno di legge di ratifica dell’accordo bilaterale di sicurezza sociale tra Italia e Giappone, firmato a Roma il 6 febbraio 2009, l’On. Marco Fedi ha rilevato quanto sia urgente procedere con i nuovi trattati che contemplano nuove forme di copertura previdenziale, anche per i lavoratori al seguito di impresa, e completare il quadro delle ratifiche anche con altri Paesi che attendono da molti anni attenzione da parte del Governo, come Cile e Marocco. L’accordo tra Italia e Giappone si prefigge di regolare i rapporti tra i due Paesi relativamente alla copertura e tutela previdenziale dei lavoratori ed è già stato ratificato dal Giappone.
“Per questa ragione – ricorda Fedi - segnalo tutta l’urgenza dell’approvazione del disegno di legge di ratifica, sia per una questione di immagine, legata ai rapporti bilaterali, che per una necessità di completamento del quadro complessivo dei rapporti bilaterali con il Giappone. L'Italia è l'unico Paese del G8 con il quale il Governo giapponese non ha, ad oggi, un vigente accordo di sicurezza sociale”.
La ratifica di questo accordo internazionale arricchisce il quadro complessivo dei rapporti internazionali, bilaterali, tra Italia e Giappone, contribuisce ovviamente a creare le condizioni per un aumento degli investimenti, diretti e reciproci, e rende più equa la protezione previdenziale dei lavoratori.
Si tratta in sostanza di un accordo importante, che rafforzerà le già buone relazioni economiche tra i due paesi.L’interscambio commerciale tra Giappone e Italia ha una bilancia commerciale nettamente in favore dell’Italia con esportazioni del Giappone verso l'Italia per un valore di 292 miliardi di yen ed esportazioni italiane verso il Giappone per un valore di 764 miliardi di yen. Negli investimenti diretti, invece, il Giappone investe verso l’Italia 233 miliardi di yen ed attualmente sono circa 217 le aziende giapponesi inserite nel mercato italiano, mentre lo stock degli investimenti diretti dall'Italia verso il Giappone è di circa 83 miliardi di yen ed attualmente sono circa 68 le aziende inserite nel mercato giapponese.
“Ogni ratifica è un passo importante di politica internazionale dell’Italia ed accompagna la nostra politica bilaterale e multilaterale oltre a migliorare le tutele, in questo caso previdenziali, dei nostri lavoratori che si muovono nel mondo” – ha concluso l’On. Marco Fedi.

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