lunedì 10 ottobre 2011

Riforma di Comites e Cgie: ancora non parte il vero dibattito

La Commissione Affari Esteri della Camera ha iniziato l’esame della proposta di riforma di Comites e Cgie in concomitanza con l’annuncio da parte del Governo di una proposta di riforma costituzionale che abrogherebbe la Circoscrizione estero. La bozza Calderoli quindi prende la forma di una proposta del centro-destra, ancora da verificare naturalmente, mentre alla Camera – nelle relazioni di maggioranza e minoranza sulla riforma della rete di rappresentanza di base – si parte dal presupposto che sia necessaria una riforma proprio in virtù dell’esistenza della rappresentanza parlamentare eletta all’estero. Devo confessare che non si tratta di un buon inizio – ha dichiarato Marco Fedi, deputato del PD eletto in Australia.
Nel confronto che avremo nei prossimi giorni alcune considerazioni vanno fatte.
Ritengo indispensabile, infatti, per arrivare ad una legge di riforma della rappresentanza delle comunità italiane nel mondo che non sia privata dell'apporto della Camera dei Deputati, dove sono altrettanto numerose le proposte di legge presentate dai diversi gruppi parlamentari, vedere garantiti adeguati spazi di discussione ed anche i necessari approfondimenti. Credo si possa riconoscere che esistono giuste preoccupazioni, peraltro espresse anche dal Governo, rispetto ai tempi di approvazione della riforma ma che occorra individuare un percorso politico senza sacrificare spazi di confronto.
Le ragioni per un confronto sono molteplici – ricorda l’On. Fedi.
La prima considerazione è di natura strettamente politica. In entrambe le relazioni si parte dall’assunto che sia necessario modificare la legislazione in materia di rappresentanza degli italiani all’estero perché è intervenuta la Circoscrizione estero. Completare e riformare il quadro normativo tenendo conto della novità. Bene. La bozza o proposta Calderoli di riforma Costituzionale, propone l’abrogazione della circoscrizione estero. In ogni caso, ove non proponesse la sua abrogazione, conterrebbe comunque un generale ripensamento della Circoscrizione estero in una ricomposizione di tutta la rappresentanza parlamentare nel nostro Paese.
Mi chiedo: è ragionevole partire da una riforma Comites e Cgie, giustificata con l’esistenza della Circoscrizione estero, cosa ribadita nelle relazioni introduttive, se questa viene rimessa in discussione?
La seconda considerazione concerne la riforma della legge ordinaria, la 459 del 2001, non solo auspicata ma ritenuta necessaria da tutte le forze politiche. Si tratterà di semplici accorgimenti tecnici o di modifiche strutturali a seguito della riforma costituzionale? Il testo approvato al Senato è infarcito di riferimenti normativi, diretti e indiretti, alla 459 del 2001.
Ultima considerazione concernente il testo approvato dal Senato. Non innova. Non rende più efficienti gli organismi di rappresentanza, in una condizione di oggettiva ridefinizione delle risorse che, come indicato dal Governo, potrebbe colpire anche la rete di rappresentanza. Non rafforza il legame con le comunità e non consente al Consiglio Generale degli Italiani all’Estero di esercitare il compito di rappresentanza con maggiore autorevolezza istituzionale. Possiamo scrivere insieme una legge che ottenga questi risultati.
Credo sia utile acquisire, oltre al testo proposto, gli orientamenti generali del Governo e della maggioranza sull’impianto complessivo della riforma Costituzionale e dell’esercizio in loco del diritto di voto, sperando vi si arrivi con le necessarie tempestività e chiarezza – ha concluso l’On. Marco Fedi.

Nessun commento: