lunedì 5 marzo 2012

FEDI (PD). Chiusure consolari: meno servizi e solo problemi per i connazionali nel mondo.

Il processo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, attuato tra il 2009 e il 2011, ora congelato in attesa della revisione della spesa (spending review), ha determinato la chiusura di un elevato numero di rappresentanze, colpendo gli interessi strategici degli italiani nel mondo e del nostro sistema economico ed imprenditoriale.
La comunità italo-sudafricana aveva a suo tempo manifestato, attraverso i Comitati degli italiani all'estero (Com.It.Es.), i rappresentanti al Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (C.G.I.E.), i rappresentanti delle associazioni e tutte le istanze rappresentative della locale comunità, la propria ferma opposizione alla chiusura del consolato di Durban, una città dove risiedono quattromila cittadini italiani, dove i connazionali chiedono invece rapporti forti con le istituzioni italiane e servizi efficienti dalle pubbliche amministrazioni del nostro Paese – ha sottolineato l’On. Marco Fedi, eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide della Circoscrizione Estero, che su questa questione ha presentato oggi una interrogazione rivolta al Ministro Terzi.
La chiusura del consolato di Durban ha compromesso, ad esempio, il corretto svolgimento della verifica di esistenza in vita per il pagamento delle pensioni INPS.
Nell’ex circoscrizione consolare di Durban, ricordiamo che il Consolato è stato soppresso il 1o ottobre 2010, si sente forte oggi il bisogno di garantire livelli adeguati di assistenza ai connazionali ivi residenti e la richiesta al Ministro Terzi è di attivarsi per ampliare le competenze dell’attuale consolato onorario o per aprire uno sportello consolare che assicuri un'effettiva tutela dei diritti dei cittadini italiani residenti a Durban.

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