mercoledì 22 maggio 2013

FEDI (PD): RICONOSCERE LA PARITÀ DEI RAPPRESENTANTI DEI CONTRATTISTI ANCHE SUL PIANO PRATICO


Una lettera dell’on. Fedi e del sen. Micheloni al Ministro della Pubblica Amministrazione Giampiero D’Alia per rimuovere gli ostacoli che impediscono di  fatto una piena parità.

“La parità dei diritti sindacali tra il personale che presta la sua opera al Ministero degli esteri ha l’andamento del gambero, qualche passo avanti e qualcuno indietro. Eppure, l’anno scorso il Parlamento ha approvato una legge chiarissima – la numero 38 del 22 marzo 2012 – che ha stabilito la parità dei rappresentanti del personale a contratto del Ministero degli esteri, per anni ai margini della contrattazione sindacale interna”.
Sono queste le parole con le quali l’on. Marco Fedi ha annunciato un’iniziativa da lui assunta nei riguardi del Ministro della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione amministrativa.
“Voglio ricordare che la legge 38 – ha continuato Fedi - è stata forse l’unico provvedimento normativo approvato nella scorsa legislatura per i lavoratori italiani all’estero. In genere i figli unici sono molto considerati nelle famiglie di appartenenza, ma questo evidentemente non è il caso della legge sui contrattisti in servizio presso la nostra rete diplomatico-consolare e presso gli istituti di cultura. In sede di contrattazione ARAM, infatti, quello che si è ottenuto in termini di principio dopo un faticoso percorso parlamentare si rischia di perdere sul piano pratico. La parità dei diritti sindacali, infatti, non è una pura ed astratta affermazione, ma una condizione che deve trovare riscontro nella pratica effettiva. E proprio qui si rischia di fare dei passi indietro, perché i rappresentanti dei contrattisti non vengono ammessi , a differenza di quelli del resto del personale, alle aspettative e ai permessi sindacali necessari per esercitare il diritto riconosciuti dalla legge.
Per evitare che un’affermazione fatta da una legge dello stato in una materia tanto delicata sia vanificata e si traduca in una beffa, assieme al sen. Micheloni ho indirizzato una lettera al Ministro per la Pubblica Amministrazione Giampiero D’Alia affinché voglio compiere presto gli interventi necessari per fare in modo che la legge 38 trovi un’attuazione paritaria e piena”.   

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