mercoledì 23 aprile 2014

FEDI (PD): Un’altra gita fuoriporta di Filosa sugli italiani all’estero e dintorni

Ricky Filosa coglie l’occasione di una mia intervista a ItaliaChiamaItalia per fare una scorribanda fuoriporta su alcune questioni da me toccate in questa occasione. Poiché l’interpretazione dell’esponente del MAIE è molto libera, sono indotto a fare queste precisazioni. Prima di tutto, non ho mai detto che la questione IMU non sia prioritaria. Ho ricordato semplicemente la mia posizione: priorità assoluta è evitare che chi all’estero non ha casa ma possiede un’unica casa nel mondo, in Italia, la veda considerata ai fini fiscali come seconda casa. Ciò è semplicemente ingiusto! Ho assunto questa posizione da quando è nato il problema, grazie all’eliminazione dell’ICI da parte del Governo Berlusconi su tutte le prime case fuorché su quelle dei residenti all’estero. Ho anche detto, invece, che non è convincente la posizione di chi chiede che la casa in Italia venga considerata prima casa, anche quando all’estero ne possieda altre, magari più di una. Ragionamento che anche Filosa dovrebbe comprendere senza troppi sforzi. Ho aggiunto, infine, che stiamo sensibilizzando i Comuni sul regime di riduzioni e detrazioni, perché un qualche beneficio possa arrivare ad un maggior numero di destinatari. Sulle contraddizioni interne ai deputati eletti nel PD, che Filosa rileva seguendo la linea di opposizione appena varata dal suo movimento, ricordo che in pochi giorni la Farnesina è passata da una decisione di tagli ai Comites ad una di ridimensionamento quantitativo del CGIE: non siamo felici di queste scelte ma erano e sono passaggi obbligati. I parlamentari sono stati coinvolti solo di rimbalzo, non direttamente, come invece è avvenuto per il CGIE. Ed abbiamo semplicemente auspicato una valutazione oggettiva da parte di tutti. Valutazione che poi noi avremmo trasformato in emendamenti al decreto del Governo, una volta arrivato alle Camere per la conversione. Parlare di confusione da parte nostra è abbastanza stravagante, considerato che non abbiamo “ufficialmente” ricevuto nessun testo di proposta. Noi abbiamo una visione del mondo e della rappresentanza che può variare ma è basata su una considerazione di fondo: i diversi livelli di rappresentanza non sono carrozzoni, come qualcuno dice, ma istanze che devono riqualificarsi nella sostanza e quindi anche nella forma. Critichiamo il fatto che non si facciano delle riforme coinvolgendo le comunità nel mondo nella discussione e soprattutto che ci si appelli ad una continua emergenza. Lasciamo ad altri i giudizi sommari sui carrozzoni, anche se vorremmo capire se questi giudizi sono espressione del giornalismo stile ItaliaChiamaItalia o semplicemente le dichiarazioni politiche di un candidato del MAIE. A proposito di giornalismo, infine, vorrei sottolineare come sia abbastanza strano che Filosa faccia un comunicato commentando un passaggio di una mia intervista apparsa solo su ItaliaChiamaItalia ed utilizzandone strumentalmente una parte a suo uso e consumo elettorale. Se questa è la ragione che muove Filosa, allora forse c’è poco da discutere ma solo di augurare buon lavoro. On. Marco Fedi

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