mercoledì 16 dicembre 2009

Finanziaria, Fedi: fiducia fa male agli italiani all’estero

Roma, 15 dic - “Io credo di non essere stato mai tanto orgoglioso quanto in questi giorni e in questi mesi della presidenza della Camera dei Deputati”. Lo ha dichiarato oggi Marco Fedi, deputato del Pd eletto all’Estero. “Ha un atteggiamento assolutamente non solo razionale ma anche super partes – ha detto Fedi - nel senso che tutte le motivazioni politiche e tecniche che potevano indurre il governo a porre la questione di fiducia non esistevano e la presidenza ha fatto bene a dichiararlo. Avremmo potuto votare gli emendamenti come abbiamo fatto l’altro giorno sul bilancio con un atteggiamento sereno anche da parte delle opposizioni. Non l’hanno voluto e ora si va al voto di fiducia che non solo non farà votare gli emendamenti ma non farà dibattere i parlamentari sulla finanziaria ed è un danno politico per tutto il Paese. Secondo Fedi l’approvazione della Finanziaria avrà effetti immediati sugli italiani all’estero e “riguardano l’assistenza, con i sei milioni di euro che sono stati decurtati. Vorremmo far capire ai nostri connazionali nel mondo – ha spiegato Fedi - che il nostro emendamento non era affatto strumentale (a firma dei deputati del Pd eletti all’estero) ma che cercava di recuperare i sei milioni di euro che se non si troveranno rischiano di mettere in difficoltà soprattutto i nostri connazionali indigenti in America Latina”.Secondo il deputato democratico, ci saranno anche “tutta una serie di problemi di cui si dovrà occupare il ministero degli affari esteri”.“Io – ha detto - non ho sentito in questi giorni una voce del governo, del sottosegretario Mantica, mi sarebbe piaciuto ascoltarlo su questo. Il governo era consapevole del taglio dei sei milioni di euro. In un bilancio come quello dello stato, sei milioni di euro potevano essere trovati anche dalla maggioranza in sede di discussione in commissione bilancio. Non lo hanno voluto – ha detto Fedi - e ora ci troviamo con questo grosso problema”. Secondo Fedi ci sono poi “tutte le altre riduzioni dalla scuola fino alla cultura e la direzione generale italiani agli all’estero e delle politiche migratorie che continua a subire tagli su tagli e mancano anche le riforme. Manca un progetto vero di rilancio vero del governo per gli italiani nel mondo. Noi lo abbiamo ma i nostri progetti di legge giacciono nelle aule parlamentari”.

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