martedì 4 maggio 2010

Dalla Tunisia un richiamo alle istituzioni italiane …

Due giorni di incontri ed una giornata di approfondimento tematico hanno caratterizzato la visita in Tunisia – nei giorni dal 16 al 19 aprile – dell’On. Marco Fedi e del Sen. Nino Randazzo, entrambi eletti nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide.

Un’occasione di incontro con la comunità italiana di Tunisi organizzata dal Circolo del Partito Democratico “Maurizio Valenzi” e coordinata da Silvia Finzi, Nino Trimarchi e Bruno Segantini. Agli incontri e alla giornata di approfondimento ha partecipato anche Luigina De Santis della Presidenza nazionale dell’INCA-CGIL.

Il primo incontro con l’Ambasciatore Benassi ha consentito di approfondire alcuni aspetti generali della presenza economico-commerciale italiana in Tunisia e dell’interscambio tra i due Paesi oltre ad alcune valutazioni sui rapporti euro-mediterranei e sulle opportunità di sviluppo nell’area del bacino del mediterraneo. Durante l’incontro sono state affrontate tematiche relative alla struttura consolare di Tunisi, in relazione sia ai servizi per i connazionali che al rilascio di visti d’ingresso per cittadini tunisini.
La delegazione ha poi incontrato, presso il Club Italiano, i rappresentanti delle associazioni della comunità italiana di Tunisi.
Nella giornata di domenica si è svolta, presso Casa Sicilia a Dar Bach Hamba, la giornata di approfondimento tematico che – aperta dal saluto dell’Ambasciatore Benassi e moderata da Silvia Finzi – ha visto una prima articolazione attraverso gli interventi di Marco Fedi, Nino Randazzo e Luigina De Santis e poi un dibattito a cui hanno partecipato i numerosi presenti.

La prima parte della discussione ha riguardato l’AIRE, la cittadinanza, il voto all’estero e la rappresentanza. Si sono poi approfonditi i temi dell’identità e dell’integrazione e infine le questioni relative ai diritti pensionistici e previdenziali e alle convenzioni bilaterali tra Italia e Tunisia, in particolare la convenzione fiscale sulle doppie imposizioni e quella in campo sanitario. Molti dei presenti sono intervenuti sui temi legati alle recenti limitazioni imposte dalla legislazione sull’immigrazione: dalla necessità del permesso di soggiorno per sposarsi in Italia, condizione che riguarda anche i cittadini italiani che intendano sposare in Italia un cittadino extra-comunitario, al limite di 10 anni di residenza per il diritto all’assegno sociale, condizione che riguarda anche i cittadini italiani che decidano di rientrare, o siano costretti a rientrare, in territorio nazionale.

I Parlamentari del Partito Democratico hanno ricordato la loro opposizione alle scelte adottate dal Governo Berlusconi – fortemente condizionate dalla Lega Nord. In campo sanitario valgono le norme contenute in specifici accordi di reciprocità altrimenti, ai cittadini italiani iscritti all’AIRE cui sia riconosciuto lo stato di emigrante, sono riconosciute, a titolo gratuito, unicamente le prestazioni ospedaliere urgenti per un periodo massimo di 90 giorni per ogni anno solare. Alcune Regioni stanno adottando misure più favorevoli per i propri corregionali residenti all’estero.

In campo pensionistico sono state ricordate le norme contenute nell’accordo italo-tunisino e la possibilità della totalizzazione dei periodi contributivi per accedere a una prestazione in Convenzione, oltre a chiarire gli aspetti applicativi della convenzione fiscale che deve garantire da un lato che si evitino i casi di doppia imposizione e dall’altro che si favorisca l’evasione fiscale. In questo senso sono stati ricordati anche obblighi e procedure degli enti di previdenza, tra cui l’INPDAP. Per l’istituto degli ex-dipendenti dello Stato è stata ricordata la necessità che questo si doti di un sistema di pagamento delle pensioni all’estero più efficiente e trasparente, sul modello del sistema adottato dall’INPS.

I giovani docenti universitari presenti hanno espresso preoccupazione per i tagli alla ricerca e per le difficoltà crescenti di collegamento con le Università italiane, sia per gli scambi che per i visti, e per i sistemi di riconoscimento e valorizzazione della formazione professionale.

Il tema dell’integrazione e dell’identità è stato affrontato partendo dalle esperienze comuni dei migranti per poi arrivare alle scelte politiche di un Paese come l’Italia che oggi affronta – talvolta con pochi strumenti cognitivi – i processi di immigrazione e di integrazione. Il tema della integrazione di popoli, culture e religioni dovrebbe essere parte del dibattito sull’Unità d’Italia – di cui si celebrerà nel 2011 il 150esimo anniversario – ed il Circolo Valenzi ne celebrerà in tal senso la ricorrenza.

Le associazioni della comunità italiana, infine, necessitano un’azione di coordinamento: in attesa del rinnovo dei Comites, anche la comunità italiana di Tunisi, che nel frattempo ha superato la soglia dei 3mila iscritti AIRE, auspica la elezione o istituzione di un Comitato degli italiani all’estero.

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