giovedì 15 maggio 2008

Come volevasi dimostrare: pessimo inizio, almeno per gli italiani nel mondo!


“Valuto positivamente l’apertura al dialogo, il superamento dell’aggressività dimostrata nel corso della trascorsa legislatura e nella stessa campagna elettorale ed i nuovi riferimenti sia al ruolo della maggioranza che dell’opposizione, anche per quanto riguarda la scelta del governo ombra” – ha dichiarato l’On. Marco Fedi eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide. “Pessimo inizio, invece, come ampiamente previsto, per gli italiani nel mondo che non ottengono attenzione nell’esecutivo e nelle dichiarazioni programmatiche”.


“Abbiamo ascoltato un Berlusconi decisamente nuovo, toni pacati, messaggio distensivo, ricerca di un consenso sulle riforme istituzionali ed anche sulla legge elettorale.”. “Un Presidente del Consiglio che inaugura una nuova stagione. Una stagione rispetto alla quale il Partito Democratico ha il dovere di rispondere con un’opposizione imperniata sul merito dei singoli provvedimenti ma anche sull’intera impostazione programmatica che ancora oggi – purtroppo – parte da presupposti strumentali, come legare il tema della sicurezza a quello dell’immigrazione, o errati, come non legare sufficientemente il tema della salvaguardia dell’ambiente a quello dello sviluppo sostenibile” – ricorda Fedi.


“Occorrerà misurare la volontà reale di tutto l’esecutivo rispetto ai segnali di dialogo. Come sarà necessario, sui singoli provvedimenti, avere le necessarie aperture, non solo sulle norme ma anche sull’intero impianto delle riforme e sul linguaggio nuovo della politica. Solo in questo modo la nuova fase potrà registrare concreti passi avanti”.“Intanto sul fronte degli italiani all’estero – come previsto alcuni giorni fa – prendiamo atto che non avremo un vice ministro e non avremo un sottosegretario con unicamente le deleghe per gli italiani nel mondo. Corriamo il rischio di perdere terreno rispetto alle posizioni già conquistate mentre occorrerebbe rilanciare le riforme sulla partecipazione politica, con il voto e la rappresentanza eletta dall’estero, su questioni chiave come la cittadinanza, la rete consolare, il fisco, i diritti sindacali e del lavoro e la sicurezza sociale” – ha concluso Fedi.

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