mercoledì 11 settembre 2013

Fedi (PD): Debolezze e contraddizioni nelle scelte della Farnesina


La straordinarietà degli eventi, dalla crisi economica al Governo delle larghe intese fino allo stallo legato alla situazione politica interna, richiederebbe una forte azione riformatrice e scelte davvero innovative, ha ricordato l'On. Marco Fedi nell'audizione con il Vice Ministro Archi proseguita nel Comitato per gli italiani nel mondo della Commissione Esteri della Camera.

Al Vice Ministro Archi il deputato eletto in Africa, Asia, Oceania e Antartide ha sottolineato che le scelte del Ministero degli Esteri sono sbagliate, che la rete diplomatico-consolare nel mondo merita attenzione sia sotto il profilo della presenza diplomatica e strategica del Paese, che relativamente ai servizi. La Farnesina, invece, continua a privilegiare le spese amministrative a scapito della tutela dei connazionali nel mondo.
Lo spacchettamento e la dispersione delle deleghe richiederebbero un coordinamento che è spesso carente. L'azione di coordinamento, inoltre, non sta producendo proposte innovative di riforma, ma piuttosto la conferma di una posizione di conservazione, spesso fatta di privilegi e di ritardi storici e culturali.
“Noi riteniamo – ha affermato l’on. Fedi – che sia possibile mantenere i servizi consolari, recuperando anche errori commessi in passato, e assicurare la presenza diplomatica nel mondo senza tagli alla rete, semplicemente rimodulando l'organizzazione degli uffici consolari. Chiediamo al Governo, nella sua collegialità, di assumere questo impegno”.
Esprimiamo preoccupazione - ha continuato Fedi - per la possibilità di ulteriori tagli ai Ministeri, ed al MAE in particolare, per la copertura delle modifiche sull'IMU e ci chiediamo in che misura i tagli peseranno sugli italiani nel mondo, che dalle modifiche IMU sono nuovamente esclusi”. Anche su questi temi si è chiesta una maggiore attenzione del Governo.
Oltre a ribadire che entro il 2014 si tengano finalmente le elezioni per Comites e Cgie, l’on Fedi ha chiesto che la Farnesina informi il Parlamento e il CGIE sulle modalità di voto che intende adottare, in particolare sulle forme della proposta di voto elettronico di cui si parla ma che nessuno conosce.

“Siamo consapevoli del fatto – ha concluso il parlamentare – che la Farnesina sia stata penalizzata dai tagli e che oggi uno stanziamento dello 0,21% del PIL è largamente insufficiente. Ma proprio per questa ragione occorre adottare, in pieno e sempre, i principi della spending review affiancando alla migliore gestione delle risorse, con invarianza dei servizi, un serio piano di riforme condivise”.

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